Dato l’embargo autoimposto da
Alessandro Editore i suoi volumi si trovano solo nel suo negozio di Bologna o
si possono ordinare online, oppure riescono a raggiungere i canali canonici
solo dopo mesi, come nel caso di questo volume (uscito nel 2015) di cui non
sapevo nemmeno dell’esistenza.
Blake e Mortimer – il realismo fantastico della Linea Chiara è
un’analisi scrupolosa della mitologia, oltre che dell’opera in senso stretto,
della saga ideata da Edgar Pierre Jacobs. Andrea Sani ha organizzato il saggio
in tre sezioni: nella prima accenna alla biografia dell’autore e sviscera la
storia della Linea Chiara, nella seconda analizza uno a uno i singoli volumi
realizzati da Jacobs e nella terza parla dei seguiti a opera dei diversi team
selezionati da Dargaud, inserendo nel computo anche la parodia Les Aventures de Philip et Francis.
Chiude il volume una corposa bibliografia.
È probabile che il saggio sia la
traduzione di un’opera realizzata per il mercato francofono (dove Blake e
Mortimer sono personaggi di culto e non di nicchia come in Italia), tanto più
che occasionalmente la coniugazione “e” diventa “et” e la punteggiatura e gli a
capo vengono gestiti secondo le regole della grammatica francese, quasi a
testimoniare qualche rarissima svista nell’adattamento. L’apparato critico,
però, non è per nulla francofilo (intendendo la Francia come patria della
Semiologia e madre adottiva dello Strutturalismo): Andrea Sani, che pure
abbraccia nelle sue analisi gli argomenti più vari come la Teoria della
Relatività e la Storia del Cinema, adotta un approccio critico prettamente
psicanalitico. D’altra parte l’aneddoto del trauma della caduta di Jacobs in un
fosso all’età di 4 anni fornisce una lente interpretativa troppo ghiotta per essere
ignorato – e a onor del vero si adatta perfettamente a molte considerazioni
fatte da Sani.
Il volume si legge con grande
piacere e interesse anche se l’aneddotica è ridotta al minimo (non sapevo che
Forton fece le matite delle prime 12 o 20 tavole de L’Affaire du Collier): la passione dell’autore è evidente
specialmente quando riassume le trame dei singoli episodi.
Il formato è un po’ curioso per
un testo di saggistica visto che ha le dimensioni di un volume a fumetti
francese, pur essendo brossurato: ma dalla grafica di copertina si evince che l’editore
vuole suggerire al lettore di mettere questo Blake e Mortimer accanto ai volumi cartonati della serie a fumetti
(che però paradossalmente non godono della carta patinata che invece
impreziosisce questo volume). Una scelta in netta controtendenza per il mercato
italiano, dove ormai la BéDé sembra essere accettata dal grande pubblico solo
se rimpicciolita e mortificata.
Questo volume è in lista d'acquisto. Ne ho sentito parlare molto bene un po' ovunque. E a me piacerebbe approfondire l'opera. A quanto mi pare di capire è il volume ideale (se non l'unico) in lingua italiana.
RispondiEliminaSì, è un bel volume, sia introduttivo che approfondito. L'approccio critico però e quello psicanalitico...
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