Secondo volume che raccoglie la
serie originale di quattro episodi (apparentemente conclusa ma suscettibile di
ulteriori sviluppi) Riconquiste. Il
primo volume lo avevo preso abbagliato dagli splendidi disegni di Miville-Deschênes,
per scoprire poi durante la lettura che le apparenti velleità storiche erano
solo il viatico per presentare una storia smaccatamente fantasy in cui
compaiono animali fantastici e psionici di Atlantide (!).
Riconquiste racconta l’avanzata dell’Orda dei Viventi formata da
Cimmeri (già, quelli di Conan…), Callipidei, Sarmati (che poi sarebbero le
Amazzoni) e appunto Atlantidei contro l’impero Ittita. L’epopea è costellata di
battaglie spettacolari, tradimenti, vendette, colpi di scena, violenza, belle
donne e quant’altro ci si può legittimamente aspettare da una saga dal gusto
popolare. In quarta di copertina
Riconquiste viene definito «un’epica saga a metà tra il peplum e l’heroic
fantasy» e in effetti mi sembra una definizione calzante.
Al di là dello sviluppo della
trama, piuttosto prevedibile ma con qualche guizzo originale a partire proprio dal
terzo capitolo che apre questo volume, sono gli splendidi disegni e colori di Miville-Deschênes
a farla da padroni. Disegnatore dalla stupefacente abilità realistica, riesce
anche a rendere perfettamente espressivi e dinamici (oltre che “belli”) i suoi
personaggi, e a evocare le giuste atmosfere con le sue pennellate di colore. Le
sue figure femminili principali, poi, risultano affascinanti e personalizzate
senza mai scadere nello stereotipo. Non solo: i suoi animali, anche quelli più
incredibili (ci sono pure i grifoni…) sono resi con grandissima maestria e
credibilità. Sicuramente avrebbe beneficiato di una formato più grande, così
come la trama intessuta da Sylvain Runberg (ma François Miville-Deschênes figura
anche come soggettista) avrebbe meritato un minimo di riassunto visti i molti
personaggi in gioco e i rapporti che hanno stabilito nei precedenti due
capitoli. Ma lo spazio è quello che è, e insieme al frontespizio e alla
riproduzione della copertina del quarto volume originale le 46 tavole di
ciascuno dei due episodi non lasciano altro spazio nelle 96 pagine canoniche di
cui è composto questo volume.
Riconquiste (che si può anche recuperare serializzato nei numeri
recenti di Skorpio) è una buona
occasione per distrarsi gustandosi una saga sanguigna e svagata, ma soprattutto
per godere delle splendide tavole di Miville-Deschênes.
Sanguigna e svagata è il titolo di una track di Carmen Consoli che sarà il prossimo tormentone estivo, se Rovazzi non ci mette ancora una volta la sua zampina scheletrica. No kiddin. CC è per tutti quella di Confusa e Felice e ha deciso che era arrivato il momento di cambiare e sorprendere i suoi fans. Mi permetto di anticiparti un frammento del testo: Sai benissimo che una goccia inonda Atlantide / e l'ultimo Cimmero è una cariatide / sai benissimo che le Sarmati sono in gioco / e due episodi di battaglie stellari non son poco.
RispondiEliminaMi pare cripitico. Come fosse stata morsa da un Max Gazzè radioattivo. Ti confesso che il mio progressivo ed inarrestabile declino si configura come impermeabilità alle istanze del fantasy. Anche quella storia del tizio che si trasforma in una blatta ha qualcosa di fantasy ...Se continua così, potrò assumere solo i racconti di Beppe Viola.
"Sanguigna e svagata"... cazzo, la metrica è giusta, e adesso chi me lo leva dalla testa? :D
EliminaSei un uomo fortunato: io ho un piccolo Rovazzi nella testa da questa estate ed i miei tentativi di orientare Crepascolino in direzione del nu metal sono tutti naufragati miseramente ...
RispondiEliminaIgnoro chi sia Rovazzi e se esista veramente (probabilmente una citazione che non ho colto?) ma ben venga tutto ciò che ostacola il diffondersi del metal.
EliminaFabio Rovazzi esiste ed è un fenomeno della rete che ha il suo fandom principalmente nei bimbi dell'età del mio.
RispondiEliminaTu avevi Kirby, tuo figlio ha Rovazzi. E' una cosa che fa riflettere (tanto più che continuo a ignorare chi sia).
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