La collana Historica Biografie procede nel solco ormai consolidato di fumetti
storici di qualità, rigorosi ma appassionanti e per nulla (o molto poco)
didascalici.
Elisabetta I segue la vicenda della “regina vergine” dalla
reclusione, ventunenne, nella Torre di Londra fino alla morte, sottolineando
quanto l’aspra battaglia contro sua cugina Maria Stuarda (dopo quella meno
lunga ma altrettanto combattuta contro la sorellastra Maria Tudor) fosse un
conflitto tra Cattolicesimo, promosso dalle due Marie, e Protestantesimo, restaurato
e supportato da Elisabetta.
Vincent Delmas fa emergere una
figura femminile determinata e volitiva, ma al contempo vezzosa e talvolta
vittima di slanci e passioni estemporanei. Lo sceneggiatore riserva un ruolo di
rilievo anche ai consiglieri della regina, in particolare William Burghley, ossessionati
dalla vita sentimentale di Elisabetta I e dalla conseguente discendenza al
trono. Questo offre l’occasione di intavolare scambi di battute che, rimanendo
sempre molto castigati, spingono a più di un sorriso.
L’epoca elisabettiana viene
evocata con poche ma sapienti pennellate, spiegando ad esempio con grande
chiarezza il piano per la svalutazione della sterlina di Thomas Gresham e
ricorrendo alle comparsate di personaggi storici famosissimi come Francis
Drake.
Elisabetta I si legge tutto d’un fiato fino alla fine, ma
d’altronde una protagonista così forte e atipica è già affascinante di suo,
così come gli acquitrini ingarbugliati della diplomazia e delle corti
rinascimentali offrono da soli uno spettacolo intrigante.
Ai disegni Andrea Meloni offre
una buona prova, per quanto discontinua. Discontinua non a livello qualitativo
ma proprio stilistico: a volte si profonde in dettagli, altre risolve
rapidamente gli sfondi o le comparse, con meno tratteggi e pennellate più grosse
e decise. Certi particolari vengono solo abbozzati in alcune vignette, mentre
in altre la ricerca grafica è quasi esagerata: a pagina 8 l’abbazia di
Westminster rivela impietosamente che il suo colonnato è frutto degli stessi
elementi riprodotti più volte col computer. Certi volti sono poi molto
realistici, altri sono quasi caricaturali. Poco male, comunque, perché il
risultato finale è buono in ogni caso e Meloni, supportato da Giulia Priori con
cui condivide l’Arancia Studio, è un disegnatore molto espressivo. Peccato per le
nuvolette scontornate a forma di parallelepipedo che finiscono per mortificare
un po’ la resa grafica delle tavole nel loro complesso.
La parte storico-didattica,
affidata a Michel Duchein, è quanto mai utile per approfondire certi aspetti
che nel fumetto sono stati fisiologicamente appena accennati, e mi sembra che
in questo volume l’integrazione tra l’appendice saggistica e la parte narrativa
sia la migliore vista finora.
Da notare che in copertina
campeggia un altro nome oltre a quelli citati qui, ovvero Regnault, ma nelle
gerenze non ne viene fatta menzione.
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