Ovviamente ordinato per rimpinguare
i Fumettisti d’Invenzione,
come fumetto in sé non mi ha deluso ma devo dire che dall’immagine di copertina
e dalla sinossi mi aspettavo qualcosa di diverso.
Jonathan Faben detto Jonny è uno
studente sedicenne col sogno di diventare fumettista, retaggio di una promessa
infantile alla bambina amata (poi diventata cosplayer), ragione a quanto pare
sufficiente per essere il bersaglio dei bulli della scuola – per fortuna non ai
livelli esagerati della protagonista di Riflessi di Luce.
A causa degli imperscrutabili meccanismi dell’amicizia, il suo migliore amico è
Taddeo Marini detto Ted, figaccione della scuola che gira con un codazzo di
groupies al seguito e lo difende dalle aggressioni.
I genitori di Jonny non navigano
nell’oro e gestiscono un pastificio artigianale dove anche Ted dà una mano.
L’attività di famiglia non è stata scelta a caso, perché dall’introduzione a
pagina 2 scopriamo che questo fumetto, quando ancora si chiamava It’s Fantastic!, era stato pensato come
veicolo promozionale per una marca di noodles da vendere alle fiere. Il progetto
originario è poi deragliato ma il gruppo creativo che lo curava ha deciso di
onorare comunque il suo impegno verso i lettori producendo gli altri due
capitoli previsti e passando da Cyrano Comics (con cui la serie aveva esordito,
se ho ben capito, nel 2011) alle EF Edizioni, le stesse di Orge Barbariche.
Questo volumetto raccoglie tutta la serie con inserti inediti e alcune
modifiche.
In apertura ho scritto che It’s! mi ha un po’ spiazzato, e il
motivo è che in sostanza si tratta di un manga all’italiana. Dalla copertina di
Elisa Ferrari mi aspettavo qualcosa di “euromanga” (si chiama così quello stile
che ogni tanto si vede nei supereroi, giusto?) mentre invece gli autori si sono
rifatti pesantemente agli schemi narrativi e agli stilemi dei manga veri e
propri, anche e soprattutto a livello testuale. Il risultato è che credo che
molte citazioni e alcuni significati mi siano sfuggiti. Il papà di Jonny
immagino che sia un omaggio a Marrabbio, ma perché Ted deve accogliere tutti a
calci volanti? Che significato hanno le trasfigurazioni di Ted negli intermezzi
del secondo episodio? Ok, saranno una citazione dai Cavalieri dello Zodiaco o
qualche altro cartone animato, ma se mi fosse sfuggito qualcosa? Come mai i personaggi
qualche volta escono o entrano in tombini improvvisati? E perché il cognome di
Jonny da Faben ogni tanto diventa Fazion? Succede più volte e non credo che sia
un refuso, per quanto It’s ne
presenti molti. E questi sono solo i primi esempi che mi sono venuti in mente.
Anche l’idea di cominciare ognuna
delle tre parti in cui è diviso il volume con la stessa situazione di partenza
è un po’ straniante, e in definitiva del fumetto di Jonny si vede poco o nulla
– e in ogni caso cambia a seconda delle necessità: supereroe, crossover con una
parodia di One Piece e poliziesco che
(forse) cita Dylan Dog.
Inoltre non tutti i capitoli sono
disegnati dalla stessa persona: la prima parte realizzata da Gabriele Bagnoli è
senz’altro valida pur con delle fisiologiche incertezze dovute probabilmente
alla giovane età del disegnatore, ma le altre due sono veramente a livello
dilettantesco. Magari nel frattempo i due disegnatori sono diventati
bravissimi, ma qui la qualità del loro lavoro era veramente bassina. Il primo
dei sostituti rimane fedele a un’estetica manga mentre il secondo stempera il
tratto con derive umoristiche, ma è veramente difficile preferirne uno
all’altro. E purtroppo non sono nemmeno sicuro di chi abbia fatto cosa perché i
credits non sono affatto chiari e, per dire, allo sceneggiatore Enrico Martini
viene attribuita l’«Organizzazione generale», mentre il realizzatore degli
intermezzi comici Michele Righetti viene citato e i disegnatori no! Solo con un
po’ di immaginazione e di ricerche su internet si può intuire chi ha fatto
cosa, e che Tocci e Tecchiato si chiamano rispettivamente (forse) Aldo e
Cristiano.
It’s! paga abbondanti tributi agli stereotipi più abusati dei manga,
inoltre si concede più di un ammiccamento a realtà collaterali al mondo del
fumetto (come Giorgia Cosplay o cavernadiplatone).
Oltretutto, non si tratta propriamente della storia di Jonny, ma del riscatto
di una famiglia allargata grazie all’intuizione di vendere noodle cup con un fumetto
allegato nella confezione – per la precisione, con parti di un fumetto da collezionare.
Ma pur mettendo nel conto tutti questi aspetti rimane una lettura abbastanza
piacevole e tutto sommato nemmeno troppo banale.
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