mercoledì 15 maggio 2019

It's! (Fantastic! - Problematic! - Karmatic!)

Ovviamente ordinato per rimpinguare i Fumettisti d’Invenzione, come fumetto in sé non mi ha deluso ma devo dire che dall’immagine di copertina e dalla sinossi mi aspettavo qualcosa di diverso.
Jonathan Faben detto Jonny è uno studente sedicenne col sogno di diventare fumettista, retaggio di una promessa infantile alla bambina amata (poi diventata cosplayer), ragione a quanto pare sufficiente per essere il bersaglio dei bulli della scuola – per fortuna non ai livelli esagerati della protagonista di Riflessi di Luce. A causa degli imperscrutabili meccanismi dell’amicizia, il suo migliore amico è Taddeo Marini detto Ted, figaccione della scuola che gira con un codazzo di groupies al seguito e lo difende dalle aggressioni.
I genitori di Jonny non navigano nell’oro e gestiscono un pastificio artigianale dove anche Ted dà una mano. L’attività di famiglia non è stata scelta a caso, perché dall’introduzione a pagina 2 scopriamo che questo fumetto, quando ancora si chiamava It’s Fantastic!, era stato pensato come veicolo promozionale per una marca di noodles da vendere alle fiere. Il progetto originario è poi deragliato ma il gruppo creativo che lo curava ha deciso di onorare comunque il suo impegno verso i lettori producendo gli altri due capitoli previsti e passando da Cyrano Comics (con cui la serie aveva esordito, se ho ben capito, nel 2011) alle EF Edizioni, le stesse di Orge Barbariche. Questo volumetto raccoglie tutta la serie con inserti inediti e alcune modifiche.
In apertura ho scritto che It’s! mi ha un po’ spiazzato, e il motivo è che in sostanza si tratta di un manga all’italiana. Dalla copertina di Elisa Ferrari mi aspettavo qualcosa di “euromanga” (si chiama così quello stile che ogni tanto si vede nei supereroi, giusto?) mentre invece gli autori si sono rifatti pesantemente agli schemi narrativi e agli stilemi dei manga veri e propri, anche e soprattutto a livello testuale. Il risultato è che credo che molte citazioni e alcuni significati mi siano sfuggiti. Il papà di Jonny immagino che sia un omaggio a Marrabbio, ma perché Ted deve accogliere tutti a calci volanti? Che significato hanno le trasfigurazioni di Ted negli intermezzi del secondo episodio? Ok, saranno una citazione dai Cavalieri dello Zodiaco o qualche altro cartone animato, ma se mi fosse sfuggito qualcosa? Come mai i personaggi qualche volta escono o entrano in tombini improvvisati? E perché il cognome di Jonny da Faben ogni tanto diventa Fazion? Succede più volte e non credo che sia un refuso, per quanto It’s ne presenti molti. E questi sono solo i primi esempi che mi sono venuti in mente.
Anche l’idea di cominciare ognuna delle tre parti in cui è diviso il volume con la stessa situazione di partenza è un po’ straniante, e in definitiva del fumetto di Jonny si vede poco o nulla – e in ogni caso cambia a seconda delle necessità: supereroe, crossover con una parodia di One Piece e poliziesco che (forse) cita Dylan Dog.
Inoltre non tutti i capitoli sono disegnati dalla stessa persona: la prima parte realizzata da Gabriele Bagnoli è senz’altro valida pur con delle fisiologiche incertezze dovute probabilmente alla giovane età del disegnatore, ma le altre due sono veramente a livello dilettantesco. Magari nel frattempo i due disegnatori sono diventati bravissimi, ma qui la qualità del loro lavoro era veramente bassina. Il primo dei sostituti rimane fedele a un’estetica manga mentre il secondo stempera il tratto con derive umoristiche, ma è veramente difficile preferirne uno all’altro. E purtroppo non sono nemmeno sicuro di chi abbia fatto cosa perché i credits non sono affatto chiari e, per dire, allo sceneggiatore Enrico Martini viene attribuita l’«Organizzazione generale», mentre il realizzatore degli intermezzi comici Michele Righetti viene citato e i disegnatori no! Solo con un po’ di immaginazione e di ricerche su internet si può intuire chi ha fatto cosa, e che Tocci e Tecchiato si chiamano rispettivamente (forse) Aldo e Cristiano.
It’s! paga abbondanti tributi agli stereotipi più abusati dei manga, inoltre si concede più di un ammiccamento a realtà collaterali al mondo del fumetto (come Giorgia Cosplay o cavernadiplatone). Oltretutto, non si tratta propriamente della storia di Jonny, ma del riscatto di una famiglia allargata grazie all’intuizione di vendere noodle cup con un fumetto allegato nella confezione – per la precisione, con parti di un fumetto da collezionare. Ma pur mettendo nel conto tutti questi aspetti rimane una lettura abbastanza piacevole e tutto sommato nemmeno troppo banale.

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