domenica 5 maggio 2019

Linus 5/2019

Quasi nulla di rilevante da segnalare per questo numero primaverile di Linus che lo distingua dai precedenti. Le riproposte dei classici continuano con immutata qualità, gli autori che mi piacciono continuano a piacermi (begli exploit per la Antonioni e Toffolo, comunque) e quei pochi di cui mi sfugge il significato sono appunto poco comprensibili ma non spiacevoli. Nuovo ciclo di storie per Il mondo di Niger della Marzocchi.
Quel “quasi” è rappresentato dall’argomento del mese, la celebrazione degli ottant’anni di Batman, che offre l’occasione a Ponchione di realizzare una seconda copertina ben più bella di quella originale di Gil Kane, mentre esordisce su queste pagine Antonio Lapone con due illustrazioni-omaggio a tutta tavola. Anche la parte redazionale si occupa di questo tema e offre, oltre alla testimonianza di come Graziano Origa scriva veramente come Crepascolo, un gustosissimo contributo di Aldo Nove. Balzello obbligato, c’è anche la ristampa del primo episodio di Batman, ma sono solo sei pagine e passano veloci. Abbastanza veloci.
Uniche new entry, Lucas Nine (che così a occhio mi pare il figlio, perlomeno artistico se non biologico, di Carlos Nine) e qualche esempio dell’arte di Jared Muralt, tardo epigono di Moëbius. La storia “lunga” in appendice viene affidata ad Andrea Ferraris e come nel caso di Tartarotti del mese scorso funziona benissimo anche senza il sottotesto politico.
Null’altro da segnalare se non qualche raro ma disarmante refuso (come il Joker che diventa “Jocker”) e che il mio lapsus del mese, che al lettore accorto sarà subito balzato all’occhio, stavolta è voluto. Ma chissà che non ne abbia avuti altri.

5 commenti:

  1. Sto pensando di tornare a leggerlo.
    Per ora mi ha colpito molto questa sua "nuova" veste.

    Moz-

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  2. Sono commosso dalla citazione al punto da perdonare il tuo relativizzare il talento di Gil Kane che ha disegnato uno zilione di covers dei miei albi di bimbo con il suo tratto nervoso e le pose distorte e le mascelle a la John Savage e gli zigomi a la Sofia Loren. Credo che perdonerò anche questo signor Origa che filtra e riutilizza le idiosincrasie del mio stile ( non che fossi poi così convinto di averne uno ) perché l'imitazione è una forma sincera di ammirazione.
    Anche io non amo il Bats di Bob Kane. Credo che diventi interessante da Dick Sprang in poi. Con tutti i debiti a Chester Gould di Dick Tracy, claro que si.

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  3. Aldo Nine è un " niger " dalla pelle chiara che si mimetizza tra la elite dei pretoriani di Nova Pretoria di giorno, ma dopo il crepuscolo è il vigilante mascherato Mister Nein in lotta perpetua con il vulcanico, mercuriale Jocko La Lepre Marzolina. Testi e disegni di Igort in modalità Sinatra ( Coconino press )

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