domenica 12 maggio 2019

Il Morto 37: L'alto volo del Corvo

Datato marzo 2019 (una presa in giro del distributore o sono io che non l’avevo visto prima nella rastrelliera dell’edicola?) è uscito il nuovo numero de Il Morto, seconda parte della trama iniziata con il 36.
I conflitti che contrappongono la ciurma del Nettuno e la PPI sfociano, dopo alcune provocazioni e tentativi di furto, in un processo-lampo dall’esito piuttosto strano, che fa presagire nuovi sviluppi all’orizzonte con l’entrata in scena di un nuovo personaggio. O forse c’era già e io non me lo ricordo tanto è rarefatta la pubblicazione de Il Morto.
La storia d’amore tra Gina e il ritrovato Diego non potrà concretizzarsi a causa di un tragico evento, unico momento veramente emozionante di una puntata piuttosto “parlata” e in cui mi è sembrato che Giovacca si sia più che altro preso il suo tempo per inserire dei nuovi pezzi sulla scacchiera e per impostare quindi gli sviluppi a venire. Carmen, ad esempio, intuisce che Peg è Il Morto e nel prossimo numero dovremmo cominciare a vedere le conseguenze di questa intuizione.
L’alto volo del Corvo è piacevole ma continuo a pensare che spezzare una storia in due albetti sia deleterio per gli autori così come per il lettore, per quanto venga fornito un dettagliato riassunto di una pagina in apertura. È inevitabile che nella seconda parte di queste storie doppie si debba riassumere in alcuni punti quello che è successo nella precedente, e questo toglie spazio ad altri elementi che potrebbero essere resi con maggiore drammaticità (non approfondisco per non rovinare la sorpresa a nessuno).
Tra le citazioni di questo numero segnalo una via Riccardo Pazzaglia e ben due che non avevo colto nel numero precedente: gli uomini della ciurma del Nettuno si chiamano Tonio e Pepo quasi come i protagonisti di un fumetto di Nizzi e Boscarato, mentre tra le fila della PPI milita anche la versione umanizzata del Bombarda di rebuffiana memoria.
Ottimo come sempre, stavolta un po’ più sintetico del solito, il lavoro della rodata coppia Conforti-Codina: alcuni primi piani mi sono sembrati “citazioni” da Garcia Seijas, ma visto che si riferiscono a un unico personaggio probabilmente è solo un caso.
In appendice la storia Apocalisse Rosa scritta da Stefano Biglia e disegnata da Alfonso Elia: il soggetto è semplice e molto simpatico, i disegni propongono una suggestiva ed efficacissima ligne lourde.

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