In ritardissimo, ma è arrivato.
Questo secondo episodio della quadrilogia bonapartista si occupa degli eventi
più importanti che ebbero luogo tra l’ottobre 1795 e l’agosto 1799, con una
breve introduzione che parte dal 1 marzo 1794. I principali argomenti sono la
campagna d’Italia, l’incontro e il rapporto con Giuseppina e la campagna
d’Egitto. Pascal Davoz scrive con piglio agiografico e il Napoleone che ci
ammannisce è un uomo geniale dotato sia di grande intelligenza che di intuito fenomenale;
sa sempre anticipare le mosse del nemico, giudicare alla perfezione gli altri
uomini, motivare le truppe, rimettere nei ranghi i graduati più smargiassi,
rispondere per le rime a chiunque gli si opponga, conquistare i cuori di ogni
donna e al momento opportuno ha una parola buona per tutti. Ogni sua azione,
poi, è dettata dall’amore per la Francia e per il popolo, anche quando agisce
apparentemente contro i loro interessi.
Questo particolare taglio non
rende tediosa la lettura, tutt’altro: nel corso della narrazione affiora spesso
un certo umorismo (così certi eccessi vengono stemperati) e inoltre i disegni
sono migliori che nel primo episodio: stavolta Torton ha fatto uso di una gamma
più ampia di inquadrature e sono stati pochissimi quegli occasionali cali che
si erano visti nella prima parte. Purtroppo la qualità di stampa non è sempre
costante e qualche vignetta viene penalizzata da quel particolare tipo di fuori
registro digitale per cui il nero non è centrato e si lascia dietro un alone
bianco.
Le note sono meno invasive che
nel volume precedente,
ma nemmeno stavolta mancano citazioni di aneddoti spicci e la volontà di
sfatare qualche falso mito su Napoleone: stavolta viene ribadito quanto la sua
altezza non fosse assolutamente inferiore a quella della media degli uomini del
suo tempo, ma anzi la superava di 5 centimetri.
Per la prima volta nella vita
editoriale di Historica Biografie questo
volume consta delle sole 46 tavole del fumetto e non presenta nessun
redazionale in appendice. Pur essendo indirizzato agli appassionati di
Bonaparte più che a quelli di BéDé, Napoleone
è una lettura piacevole anche per i secondi, a patto che si lascino trasportare
senza aspettarsi nessuna rivoluzione nel linguaggio del fumetto.
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