Che bello, un altro numero de Il Morto uscito nel mese dichiarato di
distribuzione.
Trasferta livornese per Peg, che
trova alloggio presso l’appartamento di una cassiera che affitta la camera
della figlia dodicenne. La ragazzina dorme spesso dalla sua amica Betty, figlia
di una modella di intimo che si fa un discreto gruzzolo vendendo le sue foto
coi completini della madre (questo il «gioco pericoloso» del titolo, che offre
l’ispirazione a Ermete Librato/Libratus per una splash page molto azzeccata).
Ovviamente per evitare noie le ragazzine sono disegnate più mature della loro
età dichiarata.
Nel mentre continua la caccia a
Peg, che dimostra in più occasioni la sua professionalità lasciando agli
inseguitori solo battute taglienti e ossa rotte. Il “Bavoso”, cioè il cliente più
affezionato di Betty, riesce però a risalire alla scuola media dove studia e
con l’inganno le penetra in casa dell’amica dove doveva fermarsi per cena. Il
Morto dovrà prendersi cura anche di lui coadiuvato da un vicino di casa
protettivo con l’eloquente nome di Maciste. Nel mentre qualcuno ha filmato gli
exploit del Morto contro gli ultimi balordi che gli sono stati mandati contro,
fornendo l’aggancio per il prossimo episodio.
I tocchi umoristici vengono
forniti da una scelta stilistica affine a quella che compì Gianni Amelio nel
film Così ridevano: i dialoghi in
dialetto sono nella maggior parte dei casi perfettamente comprensibili, e più
lo sono più vengono tradotti in un italiano forbito! Giovanni Cadoni ha fatto
da consulente per il livornese.
Ottimi come sempre i disegni di
Piero Conforti, inchiostrato da Gianluca Francesconi. Il top dell’espressività
viene raggiunto con il Bavoso. Ho notato a pagina 37 un errore di prospettiva:
Peg cammina davanti alla prostituta a cui ha chiesto informazioni, che però ha
la mano destra davanti alla sua; probabilmente è solo una svista in fase di
allestimento delle tavole da parte dello Studio Telloli.
In sostanza, un episodio
transitorio (non succede poi molto e serve da introduzione al prossimo) ma molto
piacevole.
In appendice la storia breve Dolore silenzioso, in cui lo
sceneggiatore William Isaac Zoe gioca con le aspettative del lettore fingendo
di presentargli un horror. Molto simpatica, e anche i disegni di Erica Previtali,
per quanto acerbi, non sono male.
Conosco uno degli inchiostratori che ci lavora, quindi volevo darci un'occhiata...ma l'ho cercato spesso nelle edicole e non lo trovo mai :( Mi sa che ha qualche problema di distribuzione
RispondiEliminaIo riesco a trovarlo solo in un'edicola fornitissima qui nei dintorni (hanno anche Il Giornalino, per dire).
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