Occhieggiava in fumetteria da un bel
po’ e i disegni di Carlos Gomez erano molto invitanti, però 16 euro mi
sembravano tantini per 20 pagine di fumetto e poi sfogliandolo mi era sembrato
stampato male – in realtà non lo è, chissà cosa ricordavo. Visto che per
decongestionare il magazzino anche questo è entrato nel club del -50%
ho colto la palla al balzo.
Filiberta racconta la storia della contessa di Challant, che nei
suoi possedimenti di Issogne incontra un trovatore di nobile lignaggio di cui
si innamora. Ma lo zio principe vescovo di Trento vuole destinarla al
matrimonio con il fratello della propria amante, in modo da mantenere il potere
della casata su quelle terre. Infatti il principe vescovo Carlo Emanuele
Madruzzo è diventato tale su imposizione della famiglia e vorrebbe che il suo
legame con Claudia Particella venisse legittimato dalla Chiesa per poter
mantenere il dominio tramite una vera dinastia (ma la dispensa papale non
arriverà mai). Quando Filiberta incontra nuovamente a Trento, dove praticamente
è prigioniera, l’amato Renato de la Chambre la situazione precipita e viene
fatta chiudere in convento. Qui finirà i suoi giorni, forse avvelenata.
La storia è una rielaborazione di
un racconto ottocentesco di Agostino Perini a cura di Romano Oss, e nonostante
una certa prevedibilità e un forte afflato romantico è godibile e anche
abbastanza articolata. Le tavole a fumetti sono solo 21, il resto delle 48
pagine del volume sono dedicate alla presentazione dei personaggi storici
principali, al riassunto della vicenda, a qualche cenno aneddotico (un giovane
Benito Mussolini fece propria una leggenda creata da Scheffel e Feuerbach
ispirata ai fatti di Filiberta per i propri fini politici) e alle biografie
degli autori. Tra questi figura anche Umberto Rigotti che ha curato la grafica.
Il volume (un cartonato di grande
formato stampato su carta patinata) è stato edito a fine 2011 da Archivio
Studio d’Arte Andromeda, cosa che mi fa pensare che forse in origine fosse
pensato come materiale collaterale per promuovere un evento, un territorio o
una mostra.
Non si tratta certo di un
capolavoro o di un’opera che vuole rivoluzionare il linguaggio del fumetto ma è
comunque una lettura interessante soprattutto per i disegni di Carlos Gomez.
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