Nuovo corpo estraneo all’interno di
Historica Biografie: come mi aveva spiegato Fabio Bono,
Christian Clot ha scritto Marco Polo
e Darwin per una collana francese
dedicata agli esploratori e per questo lo stile di scrittura era più romanzesco
e fantasioso e meno concentrato sul rigore storico. Anche questo Magellano è stato realizzato con lo
stesso criterio e addirittura il titolare del volume è quasi solo incidentalmente
il suo protagonista, lasciando un ruolo di maggior rilievo al suo attendente
Antonio Pigafetta che ne preservò la memoria.
La storia inizia con una serie di
flashforward, come è uso comune nella
narrativa recente, e con un’introduzione che lascia temere che i circa tre anni
di viaggio di Magellano non potranno essere riassunti compiutamente nelle
canoniche 46 tavole di un albo alla francese: in effetti le prime tavole di questo
volume, dopo che Pigafetta ha introdotto la sua relazione presso Carlo V, sono
piuttosto frammentarie e farraginose. Le sofferenze e il malcontento
dell’equipaggio sono ben resi, ma non ci si raccapezza molto tra le varie forze
in campo visto che non c’è stato il tempo per approfondire i personaggi del
secondo in comando, del prete e di un altro ufficiale ammutinato. La parte in
cui Enrique, lo schiavo di Magellano, spiega i motivi della sua fedeltà al
padrone è piuttosto interessante ma occupa una sola pagina in un mare di
episodi frammentari, ripetitivi e poco appassionanti. Oltretutto il ritratto
che viene fatto di Magellano è ben poco lusinghiero: risulta essere un
arrampicatore sociale spietato e ambizioso, mosso sicuramente da un grande sogno
ma anche dal sentimento di rivalsa nei confronti di chi gli ha rubato la
gloria, almeno ai suoi occhi. E poi tutti questi dettagli li apprendiamo da
sequenze molto rapide, che probabilmente avrebbero meritato un intero volume
ognuna.
Ma poi Clot cala l’asso: dopo che
Magellano è morto viene svelato il suo piano mefistofelico per passare alla Storia
e vendicarsi di quelli che congiurarono contro di lui. Pigafetta spiega in
dettaglio perché Magellano abbia fatto alcune cose, giustificando quindi alcune
scene in precedenza poco chiare o certi dettagli apparentemente superflui. Per
poter mettere in pratica il suo piano Magellano avrebbe dovuto essere un
giudice infallibile delle personalità umane, un grandissimo analista politico,
un freddo calcolatore indifferente alla morte e in sostanza un genio quasi
preveggente, ma forse è andata proprio così. I redazionali in appendice non
trattano approfonditamente l’argomento ma lasciano intendere che potrebbe
esserci un fondo di verità. Con questo meccanismo Clot crea una cornice
coerente e giustifica il vertiginoso aggancio con la scena iniziale che mostra
direttamene la morte di Magellano, caricandola però di una maggiore potenza
drammatica. Non si tratta di nulla di innovativo o geniale, ma lo sceneggiatore
ha dimostrato di padroneggiare questo meccanismo molto bene.
Le tavole sono state realizzate
con uno stile che per i miei gusti è troppo cartoonesco. Per metterle insieme ci
è voluto un team bello corposo: i disegni in quanreto tali sono stati realizzati
da Bastien Orenge, Thomas Verguet e Isa Python mentre dei colori si sono
occupati Stéphane Gantiez, Jaekyung Kim e il Digikore Studio. Come accennavo,
in appendice c’è un apparato storiografico che rievoca modalità e personalità
dell’odissea di Magellano e più in generale il livello della navigazione e
della cartografia dell’epoca.
E intanto Biografie non arriva più in fumetteria da diversi mesi. Il distributore ha risposto ad una e-mail di richiesta di informazioni, che anche loro non hanno notizie. Su Anteprima però continua ad apparire, nel numero di gennaio c'è il 34 dedicato a Stalin.
RispondiEliminaGià, mi pare che ne avessimo già parlato forse sul tuo blog. In fumetteria stamattina hanno ribadito che non sanno nulla di Historica dal numero di agosto...
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