Il volumetto raccoglie due
storie: la prima, che dà il titolo allo speciale, si sviluppa come un bel
thriller di provincia, estremamente efficace nel costruire la tensione tra i
due personaggi coinvolti. Ma purtroppo si conclude in maniera bonaria e
moralista, con Don Camillo a fare da confessore del mancato
doppio delitto mentre prega affinché i giovani d’oggi (cioè del 1954)
riscoprano la pietà. Probabilmente per quegli anni Guareschi non poteva
spingersi più in là, e comunque la morale della vicenda dovrebbe essere
congruente con la sua di cui si fa alfiere.
La seconda storia, Il Campione, secondo me è molto più riuscita.
Lo scemo del villaggio Giobà, che va a prendersi La Gazzetta dello Sport in città perché quella di paese non lo
soddisfa (questo particolare l’ho già letto da qualche parte, che una versione
dell’episodio sia già transitata per la serie regolare?) rifiuta di partecipare
a Lascia o Raddoppia nonostante la
sua conoscenza enciclopedia del ciclismo e le pressioni dei suoi compaesani, comprese
le compagini politiche che invocano l’intervento di Don Camillo.
Francesco Bisaro disegna in
maniera diversa le due vicende: nella prima è un po’ ingessato e non sempre
espressivo come avrebbe dovuto essere, mentre ne Il Campione (realizzato qualche anno fa e rimaneggiato per questa
pubblicazione) è molto più convincente potendo dare maggiore sfogo alla sua
vena umoristica. In entrambi gli episodi trovo che i retini molto larghi con
cui ha integrato i disegni penalizzino il suo tratto rendendolo meno leggibile.
Il pocket si conclude con una
ricca appendice che comprende una presentazione di Bisaro a opera dello
sceneggiatore (e coordinatore del progetto) Davide Barzi, i consueti
riferimenti alla pubblicazione originale dei racconti di Guareschi, due
interviste di Alex Novelli a Bisaro e al copertinista Alberto Locatelli e un
interessante articolo di Nunziante Valoroso sui manifesti cinematografici della
saga di Don Camillo, che avrebbe meritato un maggior supporto iconografico – ma
considerato il formato va già più che bene così.
Nessun commento:
Posta un commento