Ma non mancano altre situazioni movimentate, come un innocente (innocente…) approccio di Cucca con lei e addirittura l’annuncio di una gravidanza (ma sarà vero?). Compare anche un nuovo personaggio, lo psicologo della scuola, già anticipato nel nono volume ma solo come presenza astratta che qui si concretizza.
Ma il perno attorno a cui ruotano queste pagine è il rientro di Ale a scuola dopo i fattacci degli scorsi numeri: sarà facile per lei o l’attendono altre spiacevoli sorprese? La narrazione è infarcita di sequenze oniriche che contribuiscono a far montare la tensione per poi scioglierla magistralmente. Un volume che si legge tutto d’un fiato, insomma, che tiene incollati alle pagine e fugge via molto velocemente. Forse troppo, pensando a quanto ci vorrà per leggere il prossimo.
Stilisticamente, ho notato che oltre ai soliti marchi di fabbrica della Cifone (visi e proporzioni infantili dei protagonisti, retini generosi, un’unica ruga ai lati della bocca che rende vecchi decrepiti gli adulti) ha anche una maniera un po’ stilizzata di disegnare le mani. Ma forse le ha sempre disegnate così e non me ne ero mai accorto prima.
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