Nei bei tempi andati in cui ancora si pensava che Robin Wood scrivesse tutti i suoi fumetti (ma qualche indiscrezione già trapelava grazie a nippurweb.com.ar) avevo scritto un lungo pezzo su Wood che si concludeva con l’elenco delle sue serie arrivate in Italia. «E speriamo di non aver scritto troppe idiozie» dicevo per introdurlo su Fucine Mute 51. Ecco, appunto, colgo l’occasione del blog per aggiornare e correggere alcune cose...
E ovviamente per ampliare la lista con le nuove serie di Wood comparse sui settimanali dopo il 2002.
Nan Hai (Lanciostory 6/93)
Nan Hai è una giovane ed irrequieta piratessa fluviale fan qui (di razza bianca) nella Cina dei primi del ’900. Il suo vero nome sarebbe Hanah Von Marsten ma la sua famiglia, indovinate un po’, è stata massacrata quando era ancora una bambina ed ora la sua esistenza mette sull’attenti gli altri ereditieri avidi. In pratica ci troviamo di fronte ad un Dax al femminile, senza poteri paranormali e molto più realistico. Dopo varie vicissitudini Nan Hai arriverà persino a sfidare l’autorità imperiale insieme al mercenario Carter il Colpitore. La conclusione della saga è una delle migliori mai architettate da Wood ed è ancora più apprezzabile in quanto mette veramente la parola fine alla serie, senza lasciare l’amaro in bocca al lettore con una conclusione sospesa. La grande evocatività dei testi e vari altri elementi della serie (come la simpatica coppia di avventurieri formata dai litigiosi Buck e Stevens) la rendono qualcosa di più di una semplice saga avventurosa standard. Garcia Duran, però, avrebbe potuto impegnarsi di più.
Nan Hai fu presentata come tuttocolore ma i colori erano opera della redazione.
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