«Nello spazio nessuno può sentirti urlare.»
«Vabbé, pure in BRIANZA nessuno può sentirti
urlare.»
Questo speciale natalizio sarebbe stata una bella sorpresa se non fosse in
realtà una conferma della travolgente inventiva e del piglio iconoclasta di
Davide La Rosa. Il ventiduenne Abaco (!) ritorna
nel natio borgo selvaggio (Laglio) da Bologna, dove studia Astronomia, proprio
in tempo per la vigilia di Natale. Dopo alcuni incontri con personaggi assai
bizzarri va a gustarsi il cielo stellato indifferente al richiamo della magia del
Natale che pervade, forse più per conformismo che per vera convinzione, i
lagliesi – Abaco è ateo dichiarato, suscitando grande sospetto nei suoi
compaesani.
Il sogno di ogni astronomo, assistere all’impatto di un meterorite sulla
terra, si trasforma per lui in un incubo quando si accorge che quel misterioso
corpo celeste ha donato la vita alle statue del presepe trasformandole in
mostri!
Com’è tipico dello stile di La Rosa la storia avanza e si risolve seguendo
una rigorosa razionalità interna (buona e non banale la soluzione del MacGuffin del regalo della vecchina,
prevedibile ma utilizzato in maniera non scontata) ramificandosi in varie
situazioni satellitari in cui lo sceneggiatore si concede lo spazio per
inanellare altre scenette non strettamente legate alla vicenda portante. La
sbandierata satira di costume sul perbenismo non è per fortuna marcata, benché
presente soprattutto nel finale, e quindi il fumetto è tutto sommato scevro da
facili moralismi che lo avrebbero appesantito. È fisiologico che non tutte le
gag suscitino ilarità o siano originalissime, ma almeno un paio di grasse
risate me le sono fatte leggendo questa storia strampalata. Altro marchio di
fabbrica di La Rosa, oltre alle esclamazioni auliche compiaciute, le citazioni
abbondano e confesso che per ragioni anagrafiche alcune non le ho capite.
E a proposito di cose che non ho capito: come diavolo ha potuto la Star
Comics affidare la parte grafica di un suo fumetto, per quanto non realistico e
legato idealmente alla scuola dei “fumetti disegnati male”, a un disegnatore
che oltre ad avere degli evidenti limiti oggettivi pare bearsi della totale noncuranza
e della rapidità con cui ha disegnato le sue tavole?! Sarà pure la «nouvelle
vague del fumetto italiano» ma a me questo Rossi Edrighi sembra un Pontrelli o
un Bevilacqua ubriaco che si è imposto di finire di disegnare il fumetto in un
paio d’ore disegnando, Luca Raffaelli docet, con una mano mentre con le altre
due va in bicicletta. A volte non ho nemmeno capito cosa veniva rappresentato!
(poche volte, ma è successo). Poi magari in altri contesti Rossi Edrighi sarà
pure in grado di realizzare qualcosa di pubblicabile, in questo caso sicuramente
non avrei comprato il fumetto se lo avessi sfogliato prima.
La Notte del Presepe Vivente costa 6 euro e consta di 144 pagine.
L’edizione mi sembra migliore (leggermente, ma comunque migliore) di altri
bonellidi, con bandelle e una qualità di carta e stampa più valide che altrove.
Non che questi disegni le meritassero – spero che Rossi Edrighi coi suoi
contatti eccellenti possa almeno rappresentare per La Rosa il viatico verso
altri lidi.
La copertina di Sara Spano c'entra assai poco col contenuto, ma almeno è bella. |
Nessun commento:
Posta un commento