Con vergognoso ritardo eccomi a recensire l’ultimo episodio della serie 3 Leggende. Oltre a quella che si è
aggiunta in itinere, c’era la roba di
Lucca da recensire prima e anche questo Cosmo Color avrebbe dovuto finirci
dentro se non fosse stato che allo stand Cosmo, dove avrei voluto prendere la
copia variant con dédicace di
Martinello, rimandavano sempre al momento esatto in cui sarebbe arrivato il
disegnatore per farsi fare il disegnino e acquistare il volume, senza dare la
possibilità di comprarlo prima e poi con calma andare a ritirare la copia
dedicata come fanno tutti gli altri editori. Me ne sono fatta una ragione e quindi
l’ho comprato quando è uscito in edicola.
La Tomba di Salomone si mantiene sullo stesso livello dei
precedenti due episodi,
le atmosfere e i tocchi di originalità vengono confermati e a livello di storia
Gabella rilancia introducendo i poteri di cui beneficerebbe un djinn come
Kabyle, ovvero la capacità di assorbire i ricordi e le abilità di uomini,
animali e piante con i cui oggetti entra in contatto (ma come fa una pianta a
possedere qualcosa?!), a scapito però di pezzi della propria memoria. Nella
presentazione in seconda di copertina i Cosmonauti dicono che questa
particolarità era già stata rivelata nell’episodio precedente ma io francamente
non me lo ricordavo...
(scopro ora che la variant di Lucca era dell'1, non del 3: per fortuna non l'ho presa!) |
Una volta fissato il perimetro entro cui si muoverà questo ultimo capitolo
(Kabyle dovrà uccidere Sheherazade approfittando di parte della sua memoria e
dell’immunità al suo fascino, ottenuti tramite il contatto con il suo scialle),
La Tomba di Salomone inanella quasi
un colpo di scena a pagina, introducendo sempre nuovi elementi e cambi di
prospettiva che vengono ben bilanciati dai disegni come al solito molto
minuziosi e spettacolari di Paolo Martinello, offrendo cioè un buon equilibrio
tra frenesia dell’azione raccontata e tempo necessario a gustarsi i dettagli
dei disegni.
Forse il meccanismo mostra la corda sul finale, laddove l’ultimo colpo di
scena sembra buttato lì tanto per stupire il lettore, un po’ come certi finali
del vecchio Dylan Dog.
Resto inoltre perplesso nel vedere che i nudi maschili nascono censurati,
forse perché in origine 3 Leggende
era stato pensato anche per una fruizione infantile. Nulla che tolga valore all’opera,
comunque.
Sempre preciso, esauriente il nostro Luca..
RispondiEliminaE' un grande piacere il leggerti e imparare!
Un abbraccio serale!