domenica 14 dicembre 2014

Solo in Francia.

Di ritorno da Marsiglia un amico mi ha portato, oltre a un volume della riedizione di lusso de La Patruille des Castors (che inaspettatamente ho scoperto essere ottimo, almeno l'episodio che ho letto scritto da Charlier), anche questo volume cartonato:
In pratica questa rivista francese di filosofia ha dedicato uno dei suoi volumi fuori collana interamente ad Asterix. Nelle sue 100 pagine 29 contributors hanno sviscerato gli aspetti morali, etici, contraddittori, nazionalisti, psicologici e quant'altro della saga di Goscinny e Uderzo.
Certe cose possono succedere solo in Francia. Mi si può obbiettare che tutto sommato Asterix non è un fumetto qualsiasi e che gode di una popolarità che può essere funzionale alla visibilità di chi ne propone un'analisi. O che in fondo anche in Italia abbiamo avuto qualche sporadico sprazzo di interesse verso il fumetto da parte di ambienti eccellenti (che poi, immagino, avranno destato l'interesse solo di chi il fumetto già lo conosce e lo segue).
Ma questo di Asterix non è stato un caso isolato per Philosophie Magazine:
Insomma, solo in Francia possono succedere certe cose.

6 commenti:

  1. E' che in Italia il fumetto e l'animazione sono ancora visti come stronzatelle da bambini, e la scuola non aiuta.

    Moz-

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    1. Esatto, è proprio questo il punto. Oltre a un certo deficit culturale.

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  2. Stupenda segnalazione... peccato non averla.

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  3. Se fosse un film della serie Die Hard questo sarebbe il momento in cui Bruce Willis, canotta vissuta e posa epica mentre la camera passa dalla panoramica del fumetto francese al piano americano del fumetto di Magnus & Bunker x finire al primo piano SBEllico, rivolto ai suoi tanti fans, alla domanda del commander Skettino su quanto sia seria la situaz, risponde che questo è solo l'inizio.
    Sia chiaro che si tratta naturalmente solo di una mia opinione sindacabilissima, ma credo che nel ns Paese il fumetto ha finalmente occupato anche le caselline del Monopoli che fanno gongolare il proto geek o nerd che in un fumetto anni ottanta Zanardi piallava senza pietà. Per usare il gergo dei rappers, Gipi o Mattotti o Zerocalcare godono di massimo rispetto e sono invitati anche in tv, vuoi perchè sono anche registi cinematograf o mettono al servizio di Cannes i loro pastelli grassi o semplicemente xchè vendono come Moccia o la Kinsella. Non credo che rimarei sorpreso da un numero di Limes che analizza lo iato tra Joe Sacco ed Igort o da uno di Micromega che si chiede che fine abbia fatto Ausonia o se lo zeitgeist è meglio esemplificato da Akab o dagli ombrelli nel lato B di Altan.
    Asterix era ( è ) un fumetto mainstream ben scritto e sceneggiato. Può strizzare l'occhio al lettore + maturo - come i Mickey e Minnie con i pigiami sul letto matrimoniale in Topolino Sosia di Re Sorcio - ma è una roba, esattamente come lo Spiderman di De Falco /Frenz -, che è lecito assaporare mentre Italo corre a rotta di collo tra Milano e Roma ed appallottolare nella tasca posteriore dei jeans - x una cosa del genere Frenz rischiò il linciaggio ai tempi della Saga del Costume Nero che stava disegnando - prima di scendere e sorridere nel crepuscolo della città eterna. Non è Lauzier. O Moebius. O Loustal. E' l'Altai & Jonson dei mangiarane. Meglio disegnato del Geppo della Bianconi. Decisamente meglio sceneggiato di Gionni Logan. Ideato e realizzato tanto bene , però, da essere tradotto persino in esperanto. E discusso come detto in questo post.
    Manca a noi un piccolo passo sul suolo lunare e, direi, crepuscolare che consiste nel ripescare la dissezione del medium nel lavoro di quel tamarro di Tamburo Tamburini o nel comparare lo sciovinismo di Goscinny e Uderzo con mostri di volizione nostrani come il ruspantissimo Kinowa. Non è difficile fare bella figura ed intrattenere un pubblico pagante discutendo delle rotte di Corto Maltese, ma è tanto + stimolante cercare di capire xchè la generaz rottamante di Matteo Staisereno esprime Makkox e non un altro dottor Gek. Comics de panza. Roba che si appiccica immediatamente ai neuroni-specchio di cui ho sentito parlare ieri sera da Fazio.
    Mi scuso x eventuali refusi e la consueta mancanza di sintesi, ma sto scrivendo appeso a testa in giù sul cocuzzolo del Flatirion Bldg e giuro che non scommetterò + sulle date di Carl Barks con Scòzzari e termino con il dire che Asterix ed il Duello dei Capi è la mia storia gallica preferita, ciao.

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    1. Grande!
      Rimango
      Ancora
      - Zut! -
      Incantato
      A
      Notare
      Ogni
      Occasione
      Righe
      Ispirate.
      Grande!
      (Ancora)

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  4. Sono agnostico , ma se esiste il paradiso deve essere un posto in cui Bill Reinhold ricrea i ritratti di Origa. Appena arrivato, il pellegrino si guarda intorno e pensa che gli piacerebbe discutere di macchie cosmiche con Kirby e zacchette il vecchio Bill con un colpo di pennarello stilizza il King alive ( diciamo così ) and kicking.

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