Datato maggio 2017, uscito solo
adesso a fine giugno. Ma l’importante è che sia arrivato.
Questo nuovo episodio de Il Morto è un thriller vagamente gotico sulla
falsariga di Dieci piccoli indiani:
Peg contatta un altro dei suoi ex commilitoni che ora è costretto su una sedia
a rotelle e parte con lui e sua sorella alla volta del maniero di famiglia dove
verranno lette le ultime volontà del Duca Armando Chieresi Della Rocca.
Coerentemente con gli stereotipi del genere, gli eredi vengono eliminati uno
dopo l’altro in circostanze misteriose e il gioco a cui anche il lettore è
chiamato a partecipare è indovinare l’identità dell’assassino tra i parenti e
gli altri convenuti al castello.
Araldica ci offre un buono squarcio sul passato di Peg, che spero
non sia solo episodico ma possa smuovere un po’ di più le acque (il prossimo
episodio sarà ambientato in Egitto: vedremo come evolverà la situazione); a
livello di sceneggiatura Giovacca alterna una bella e originale sequenza come
quella iniziale al bar, dove l’amico di Peg riesce a portar scompiglio anche se
si trova su una carrozzina, con la trovata più scontata e demodé del Barone Giustino
che si esprime in maniera forbita anche nelle circostanze più tese.
Con tutta questa carne al fuoco e
tutti i personaggi coinvolti è inevitabile che le 110 pagine dell’episodio
risultino un po’ strette: confesso che ho dovuto sfogliarmi di nuovo l’albo per
capire chi era l’assassino, visto che il poco spazio a disposizione ha impedito
di approfondire i singoli attori della storia e imprimerli così nella memoria
del lettore. Meglio questa impressione di straripante ricchezza confinata in
poche pagine, comunque, rispetto a quella di leggere una storia annacquata.
I disegni di Marco Boselli si
mantengono sui consueti ottimi livelli, anche stavolta è coadiuvato alle chine
dalla new entry Ivano Codina che a
volte tende a fare il volto di Peg troppo duro – cosa che di per se non è un
difetto ed è coerente col personaggio. Ho notato una certa profusione di
“effetti speciali” come l’approssimarsi del temporale a pagina 52 o i
virtuosismi automobilistici delle pagine 43-47. Non so se siano da attribuire
ai disegnatori piuttosto che allo Studio Telloli, comunque la resa è molto efficace.
In appendice viene presentata Il Duca De L’Omelette, una riduzione da
Edgar Allan Poe: Giovacca ha scritto di meglio ma comunque il risultato è
simpatico (e in ogni caso era vincolato al testo di partenza), il disegnatore Gioele
Vimercati pur dimostrando senz’altro delle doti risulta legnosetto e anche
occasionalmente impreciso in certi dettagli.
Jo-El Vimercati in un temporale che sembra un effetto speciale si lancia in un involontario virtuosismo con la sua vettura ed atterra a muso duro davanti ad un castello edgarpoelico in cui tutti fanno una comparsa episodica, sorseggiando vino annacquato, prima di sparire uno dopo l'altro.
RispondiEliminaE' poco dopo il crepuscolo quando il nostro si sveglia nel suo lab di un pianeta lontano e decide che è ora di piantarla con quel vinaccio annacquato e che il pianeta non esploderà e non è il caso di lanciare nello spazio una navetta con il suo bimbo...
Hai visto che finalmente è uscito, Graziano? E tu che gufavi!
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