domenica 25 febbraio 2018

Longshot Comics 3: Le malaugurate avventure di Filson Gethers


Terzo episodio della saga dei Gethers, uscito a fine 2017 ma di cui ho scoperto l’esistenza solo dalla penultima Anteprima. Longshot Comics è un progetto che coniuga sperimentalismo e beffarda comicità, nel solco di quelle opere futuriste che prendevano in giro il fruitore.
Shane Simmons ingolfa le tavole di vignettine quadrate tutte uguali, poste su otto strisce da dieci vignette ciascuna. Date le dimensioni, i personaggi vengono rappresentati come pallini (presunte riduzioni microscopiche di raffinate incisioni!) e gli sfondi non esistono. Come credevo di avere già scritto (ma non ne trovo traccia qua sul blog) una struttura del genere si basa interamente sui dialoghi e in più di un’occasione sembra di leggere il testo di una pièce teatrale; Simmons in realtà sa usare con maestria le caratteristiche specifiche del fumetto, creando ad esempio un senso di attesa o sospensione inanellando vignette vuote o mute, o giocando sull’impossibilità di determinare il sesso o l’etnia di un personaggio (tanto sono tutti uguali) per creare effetti umoristici.
Le malaugurate avventure di Filson Gethers è un prequel e ha come protagonista il nonno del Roland che fu/sarà protagonista del primo volume. Tra i vari Gethers mi pare quello più fortunato; pur se nato nella miseria più nera e orfano di padre, otterrà giovanissimo un bel gruzzolo e, pur tra i vari rovesci di fortuna che ne caratterizzano l’esistenza, avrà modo di visitare il mondo e di fare le esperienze più disparate – incontrerà persino personaggi storici di importanza capitale.
Lo stile di Simmons è come sempre sarcastico e tagliente, senza alcuna pietà per le condizioni delle masse suburbane inglesi di fine ’700/inizio ’800, ma anche molto attento a diversificare le sue bordate e a sbertucciare anche molti altri ambiti, come l’universo militare, gli interessi economici mondiali e vari stereotipi nazionali. Sullo sfondo delle molte risate che sa strappare al lettore c’è spesso una certa amarezza, fino all’apoteosi finale.
Questo terzo volumetto, uscito a dieci anni di distanza dal primo, conta quattro pagine in meno rispetto agli altri due, costa 50 centesimi in più del secondo (pubblicato sei anni or sono) e presenta un’appendice di note dai riferimenti di pagina totalmente sballati. Mi sembra però il migliore tra quelli letti finora.

4 commenti:

  1. L'unico libro a Lucca che non ho ancora letto... perché devo finire il precedente! (Allo stand ProGlo regalavano un'edizione "variant" del primo volume, una ristampa con colore diverso.) Mi piacciono questi Longshot ma la lettura è appesantita dal lavoro che il cervello deve fare per distinguere i vari personaggi.

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    1. In effetti all'inizio si può far fatica a capire chi è che parla, ma le scene non sono mai affollate e basta seguire il filatterio dei dialoghi, anche se con questo formato si fa un certo sforzo!

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  2. Sono da un po' fuori dal giro. Nemmeno sapevo fosse uscito questo terzo volume. Ho amato i primi due, il senso da operetta teatrale che l'autore riesce a dare all'opera.
    Non mi resta altro da fare che ordinare anche questo. Grazie per la segnalazione :)

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    1. Questa uscita ha colto di sorpresa anche me, tanto più dopo tutto il tempo intercorso dall'inizio del progetto.
      Felice di esserti stato utile!

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