domenica 11 marzo 2018

Il Bus

Paul Kirchner nutre una passione per gli autobus che sfocia nel feticismo. Le sue tavole sono costituite da due strisce sovrapposte in cui i mezzi di trasporto vengono ritratti con calligrafica precisione e sono protagonisti, testimoni o semplice sfondo di situazioni surreali. Le uniche due altre costanti delle sue strisce (ma ben poco costanti) sono il proverbiale travet pelato con occhiali e impermeabile e un segaligno conducente.
È impossibile portare qualche esempio dell’umorismo di Kirchner senza rovinare la sorpresa, cosa che è stata fatta regolarmente in entrambi i risguardi della copertina, per cui non lo faccio. Immaginate le possibili derive fantastiche che può avere la situazione di partenza di un uomo che aspetta un autobus, e combinatele con le potenzialità offerte dal fumetto di giocare con i contorni delle vignette o con l’ambivalenza di un segno: da lì Kirchner sviluppa un suo discorso di volta in volta metafisico, fantascientifico, parodistico o semplicemente non-sense.
Il fumetto underground e l’opera di Möebius e Druillet sono le influenze dichiarate dell’autore, e soprattutto dei primi due si trova traccia nel fitto tratteggio di Kirchner, che in un’occasione risale il suo albero genealogico artistico fino all’incisione ottocentesca. Il suo segno grosso e poco modulato gli preclude espressività e dinamismo troppo accentuati, il che alla fine fa il suo gioco rendendo le sue strisce ancora più stranianti nella loro contemplativa austerità.
Con Il Bus si sorride e ogni tanto si ride di gusto, e nel frattempo ci si può gustare lo stile simpaticamente raffinato di Kirchner. Più o meno: anche la tipografia a cui si è affidato Barta Edizioni trasforma le linee rette in segni dentellati, come ormai ben pochi riescono a evitare che succeda.
Nella postfazione (e in un disegno che l’accompagna) viene citato un secondo volume de Il Bus, spero di vederlo presto.
Una curiosità: credo di aver letto il primo fumetto che Kirchner fece per Heavy Metal, in un vecchio numero che acquistai in Inghilterra più di 25 anni fa! Una simpatica storiella fantasy sui tarocchi, ammesso che fosse quello.

3 commenti:

  1. Sarà mio a Collezionando, le edizioni Barta sono vicine a Lucca ed avranno il loro stand come l'anno scorso.

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    1. Io le ho scoperte proprio con questo volume. Ho guardato le altre proposte della collana in cui è inserito Il Bus, Fumisteria, e sono piuttosto allettanti.

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    2. Io l'anno scorso comprai Bandierine, di vari autori, e Ötzi di Mikel Begoña e Iñaket che è molto bello. Quello che non mi ha convinto è Mariem Hassan - Io sono Saharaui.

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