lunedì 20 agosto 2018

Historica Biografie 16: Solimano

Finalmente è arrivato anche dalle mie parti, nonostante la data ufficiale d’uscita (se ho interpretato bene i caratteri microscopici sotto il codice a barre) fosse il 10 agosto. Se questa ondata di ritardi di Historica dovesse protrarsi oltre l’estate mi chiedo se abbia ancora senso recensire i volumi, non avendo più la possibilità di stare sul pezzo in tempo reale.
Solimano, comunque: questo fumetto scritto da Clotilde Bruneau ed Estéban Mathieu nasce da una prospettiva originale, quella di raccontare solo il crepuscolo del sultano ignorando la sua fase di immensa gloria dei decenni precedenti. Curiosamente, a dispetto di quanto accade nei fumetti moderni, la vicenda che inizia nel 1553 non è un flashforward ma la trama seguirà proprio quella linea temporale senza flashback.
Chiaramente raccontare gli eventi accaduti in 13 anni nelle canoniche 46 tavole di un albo alla francese porta a una certa frammentarietà e all’artificiosità di alcuni dialoghi da teatro greco con cui si riassumono gli eventi accaduti fuori scena, ma il risultato complessivo è comunque fluido e appassionante. Nell’impossibilità di approfondire gli eventi storici che lo hanno visto protagonista, gli autori si sono concentrati sulla caratterizzazione di Solimano come figura tragica, come sovrano che nonostante regnasse sull’impero più vasto dell’epoca non poté evitare di vedere morire i suoi affetti più cari, talvolta causandone in prima persona la prematura dipartita. Un altro tema a cui si dedicano sussidiariamente la Bruneau e Mathieu è la rete di intrighi della politica del tempo, a cui venivano sacrificati i voti più sacri e le alleanze più solenni.
La parte grafica di Solimano si fa apprezzare più che altro per il lavoro dei coloristi Andrea Meloni e Mad-5 Factory. Il disegnatore Cristi Pacurariu si è limitato a scansionare le sue matite, che non sono molto dettagliate e in qualche rara occasione presentano anche qualche imprecisione (che sarebbe passata inosservata dentro tavole più ricche, ma che qui risalta per un diffuso vuoto negli sfondi). Il carattere a volte solo abbozzato delle matite è evidente nell’appendice, dove vengono riproposte senza colori. Graficamente il volume non è comunque disprezzabile, ma come dicevo principalmente grazie al lavoro dei coloristi.
La parte redazionale al termine del volume è curata da Julien Loiseau, che non approfondisce gli ultimi anni di vita di Solimano ma salta da un argomento all’altro per tentare di ricostruire un po’ tutta la sua vicenda di imperatore. Se volete avere una panoramica più ampia sull’argomento vi consiglio di recuperare Nuova Ristampa Dago 6, 7, 12 e 13.
Anche nel “making of” alla fine dell’appendice viene sottolineata la particolare scelta di raccontare gli ultimi anni di vita di Solimano, soluzione narrativa che in effetti rende questo volume più interessante della media.

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