mercoledì 8 agosto 2018

Manga, ancora manga, fortissimamente manga

E posso capirlo, visto che questo quarto numero di Linus dell’era Igort è dedicato al Giappone. Ma francamente mentre leggevo il capolavoro geki-ga di Yoshiharu Tsuge mi veniva da ridere da tanto l’ho trovato ridicolo e pretenzioso. Sono un mostro di «crassa ignoranza», come Bacilieri mi fa notare nella sua storia breve dedicata al mangaka italiano Vincenzo Filosa.
Giapponeserie a parte (che comunque sono limitate agli articoli e a un paio di interventi brevi a fumetti), in questo numero ho avvertito un certo smarrimento della rotta. I Kin-der-Kids lasciano spazio a Little Nemo in Slumberland, che almeno non risente troppo del formato più piccolo di una sunday page. Per il resto, metterei tra il materiale poco o per nulla convincente il succitato La Palude di Tsuge, le Note dal Sol Levante di Igort (che a quanto pare ha pure saltato una pagina troncando una parola e un concetto a metà), Miracoli di Tommi Musturi, Barnaby di Crockett Johnson (che oltretutto ho già sui vecchi Linus), Inkspinster di Deco (l’unica mezza tavola veramente divertente è l’ultima delle otto presentate), I Quaderni di Esther di Riad Sattouf, Pythagoras di Ron Regé Jr. e un Doonesbury a cui sarebbero veramente servite delle note per spiegare cosa diavolo volesse dire Trudeau in alcune delle sue pagine.
Ho invece gradito i grandi classici Peanuts e Calvin & Hobbes, Vincenzo, io ti abbraccerò… di Bacilieri, il mio adorato Perle ai porci di Pastis e L’eredità di Brigsby di Noah Van Sciver, il fumetto lungo (ma nemmeno tanto) che conclude questo numero.
Sospendo il giudizio su Little Nemo (presentato in medias res e con l’impressione di essere più che altro uno spot per una prossima edizione in volume), Nippon folklore di Elisa Menini (non male, ma l’autrice avrebbe potuto scegliere storielle più avvincenti), Underworld di Kaz (si intuisce che l’autore è bravo a disegnare, ma non sempre ne ha voglia; alcune scene sono esilaranti ma altre sono poco riuscite) e sul Rufolo di Tonetto, che stavolta ci offre una storia poco incisiva.
Toffolo e la Giandelli non pervenuti.
Tra gli articoli ho trovato molto interessante quello relativo alla drammatica storia del sopravvissuto giapponese del Titanic, che per la sensibilità dell’epoca avrebbe fatto molto meglio a morire annegato.
Sicuramente in questo numero 8 c’è del materiale interessante (e Bacilieri e Van Sciver mi forniscono oltretutto materiale per i Fumettisti d’Invenzione) ma mai come in questo caso ho avvertito la mancanza di un filo conduttore caratterizzante del nuovo Linus, tanto più se le storie a continuazione saltano un numero.
Ho trovato poi desolante (anzi, un vero e proprio choc) vedere che anche il raffinato Igort scrive mettendo la virgola tra soggetto e verbo, appropriandosi di una barbara abitudine moderna irrispettosa della grammatica italiana, e più in generale mette le virgole dove capita. Segno ovviamente che la supervisione non è stata fatta a dovere, se effettivamente è stata fatta, altrimenti non avrebbe sbagliato anche il nome di una delle rubriche (si è mangiato una R di Mirrorshades) e non avrebbe confuso «erotico» con «esotico» nel presentare l’articolo di Giorgio Amitrano sull’Ero Guro.
Ad oggi, l’uscita meno convincente.

11 commenti:

  1. Sono per un mondo senza virgole da quando mi sono addormentato nel crepuscolo e ho sognato di essere morso da un Cormac McCarthy radioattivo o da un Charles Bukowski geneticamente modificato e quindi raccolgo e plaudo la tua implicita istanza.

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  2. Credo che la virgola sia stata processata e condannata da Totò e Peppino nel tentativo di scrivere una lettera con piglio ciceroniano.

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  3. Spezzo una lancia a favore di Igort che sta ultimando le riprese di 5 è il numero perfetto con Toni Servillo e probabilmente eccede nelle virgole preso da altro.

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  4. Risposte
    1. Lancia già spezzata da Scòzzari (virgola) ma nella schiena di Igort.
      Ma Noah Van Sciver (virgola) è parente di Ethan?

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    2. è suo fratello, lo ha detto in un'intervista su un numero di questa gestione di Linus o della precedente. Credo della precedente.

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