domenica 26 agosto 2018

MIDI - fumetti per il sud 12: Con i Sassi nel cuore

La meritevole collana edita da Hazard continua il suo percorso e inanella un altro piccolo gioiello, che poi tanto piccolo non è. Con i Sassi nel cuore segue le vicende di una famiglia materana nel difficile e contrastato processo di inurbamento pressoché coatto a seguito dell’interessamento politico che l’opera di Carlo Levi sollevò sulle condizioni di chi viveva nei “Sassi”, grotte di argilla indurita a ridosso di un burrone, in cui nuclei familiari molto numerosi vivevano in condizioni igieniche precarie assieme agli animali (e probabilmente anche ai resti dei loro defunti), prive di privacy e di ogni comodità moderna. Nella postfazione lo sceneggiatore ammette di avere volutamente esagerato l’influenza che lo scrittore ebbe nello smuovere le coscienze e la politica, ma narrativamente la sua scelta funziona alla perfezione.
La storia si dipana nell’arco di oltre un decennio e accanto alla ricostruzione dell’ambiente sociale e politico degli anni ’50 si concentra principalmente sullo scontro tra generazioni dalle mentalità differenti. La famiglia del vecchio Eustachio è lacerata dal desiderio di uno dei figli, Michele, di fuggire dal “Sasso” e dalla cocciuta opposizione del vecchio. Alla fine, dopo alterne vicende, anche Eustachio capitolerà, e avrà la conferma che vivere in un appartamento, pur se non è proprio la trappola che pensava gli tendessero i politici (alle cui fila si è aggiunto lo stesso Michele), è comunque un cambiamento traumatico per chi era abituato a vivere a strettissimo contatto con le altre famiglie dei Sassi, un ambiente in cui la solidarietà e la condivisione erano valori concreti e fondamentali.
Lo sceneggiatore Antonio Mirizzi ha scritto questo fumetto a 22 anni, ma dimostra già una grande maturità. Al di là dell’incipit iniziale (una delle protagoniste ormai nonna visita il Sasso ora museo con la nipote), tutto sommato superfluo per la vicenda, il ritmo è perfetto e la scansione delle vignette perfettamente calibrata e funzionale alla narrazione. La vignetta centrale di pagina 22 è una gran bella prova di sintesi e di forza comunicativa, così come la costruzione dell’ultima striscia di pagina 35 dimostra la grande dimestichezza dell’autore col linguaggio del fumetto.
L’uso del dialetto, per nulla invasivo, inizialmente risulta un pochino ostico ma molto rapidamente ci si fa l’orecchio, per così dire, e riesce a creare l’atmosfera giusta senza scadere nella macchietta. Geniale la trovata della guest star eccellente che compare alla fine. Non va inoltre sottovalutato il fatto che Con i Sassi nel cuore è organizzato su una griglia che spesso tocca o supera le nove vignette per tavola, e che segue le vicende di più personaggi: in questo modo il tempo di lettura del fumetto è consistente e il lettore appagato.
I disegni di Salvatore Centoducati mi hanno ricordato il lavoro di Giulio Rincione: il tratto secco e nervoso coniugato a un intervento massiccio del computer, usato anche per integrare le tavole con dei collage, porta a un’impressione ambivalente: da una parte ha una certa potenza espressionista, dall’altra riesce occasionalmente a simulare la valenza di una testimonianza documentale.
In definitiva un ottimo fumetto, parte di una collana che comunque da quello che ho potuto vedere si è mantenuta sempre su livelli buoni se non ottimi.

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