venerdì 5 ottobre 2018

Linus 10/2018

Col nuovo Linus Igort spiazza il lettore contravvenendo apparentemente a una prassi che lui stesso aveva introdotto: non c’è nessuna storia lunga, di certo non in appendice, ma in realtà un fumetto di Paco Roca viene ospitato in varie parti della rivista sfiorando complessivamente le 20 tavole. Ahinoi, nonostante il nome eccellente dell’autore Il Bivio lascia parecchio insoddisfatti, essendo una di quelle cose che vengono spacciate per fumetto ma sono costituite da due illustrazioni/vignettone mute con del testo ad accompagnarle. Credo che il progetto nasca come collaborazione con un gruppo musicale («Seguridad Social» figura come coautore) di cui Roca ha illustrato i testi di alcune canzoni – il che spiegherebbe perché la stessa tavola è stata riproposta alle pagine 20 e 21: si vede che il ritornello si ripeteva uguale. Beninteso, il lavoro di Roca è eccezionale e oltre che col suo tratto e la sua espressività ci delizia con degli effetti speciali a simulare la provenienza di queste vignette da qualche vecchio comic book retinato, ma non basta a rendere l’esperimento convincente (e nemmeno del tutto comprensibile in alcune sue parti).
Il Bivio è comunque l’unica nota stonata, o quasi, in un numero mediamente molto piacevole. I classici Peanuts e Calvin & Hobbes sono sempre eccellenti, e stavolta al gruppo dei recuperi si unisce anche Copi. Peccato che le sue tavole sembrino riprodotte da un fax spedito negli anni ’80. Eccellente anche Little Nemo in Slumberland, un po’ penalizzato dal formato.
Giorgio Carpinteri offre una prova di eccellenza grafica con le sue due interessanti tavole Autori di Parole, incautamente indicate nel sommario alla voce Fumetti – ma sempre di testi illustrati si tratta. Tommi Musturi si dedica a sua volta ad alcuni virtuosismi grafici e cromatici nelle due tavole di Samuel (forse un po’ dispersive) ma soprattutto questo numero di Linus è dedicato all’arte di Crumb e alle sue donnone, con otto tavole intitolate La Bellezza secondo CrumbArt & Beauty Magazine in originale. L’abilità col pennino di Crumb è notevolissima e dalle immagini a tutta pagina (ancora una volta elencate sotto i Fumetti nel sommario…) traspare quanto coinvolgimento ci metta nelle sue figure femminili, trasformando anche delle atlete famose nelle sue “coscione”.
Passando alle serie e alle strisce più o meno regolari, fa il suo ritorno Il Mondo di Niger della Marzocchi: i disegni sono sempre (volutamente?) infantili, ma i testi sono bellissimi, divertenti e anche molto articolati. Curiosamente, stavolta ho apprezzato pure I Quaderni di Esther di Sattouf, probabilmente a causa della trama generale che collega le ultime quattro tavole delle cinque pubblicate. Cheech Wizard è sempre disegnato molto bene ma a quanto pare gli hippie erano di bocca molto buona per quel che riguarda i testi dei fumetti underground. È anche vero che sono passati più di quarant’anni dal concepimento di questo fumetto, e tutto sommato se si vuole stare al gioco di Bodé ci si diverte.
Anche Doonesbury stavolta aveva qualche spunto interessante e sono riuscito a capirci qualcosa. Qualche noticina sul sistema elettorale statunitense e sui personaggi che Trudeau ha caricaturato sarebbe stata utile, però. Perle ai Porci di Pastis è sempre uno spasso (ho notato che mancano alcune strisce, ma immagino in redazione avranno le loro ragioni per saltarle) e Il Cammino della Cumbia di Toffolo si impreziosisce di una gustosa reinterpretazione de Gli Eterni di Kirby. Nell’editoriale Igort dice che con questo episodio il fumetto conclude la sua prima parte, ma francamente non mi sembra che si sia arrivati a un punto fermo, anzi. Torna Deco con la sua InkSpinster: la sua perizia grafica è lodevole e sicuramente certi spunti sono simpatici e hanno fatto sorridere anche me, però mi sembra che sia fuori target col resto della rivista, più adatta a una pubblicazione femminile per teenager.
L’unico elemento a fumetti che non mi ha convinto per nulla, oltre allo spreco di talento di Paco Roca, è l’insipido Barnaby che ho saltato direttamente (il lettering non invoglia d’altra parte alla lettura) e che comunque dovrei già avere sui vecchi Linus.
La parte scritta, che non ho ancora letto tutta, è sempre di buon livello anche se a volte si avverte la necessità (soprattutto nei contributi di Interdonato, Brancato e Bindi) di maggiore spazio per sviluppare i temi e i concetti. Fantastico l’apparato iconografico a corredo dell’intervista a Franco Farinelli, così come sono meravigliose le illustrazioni di Manfredi Ciminale per il racconto Il Gioco dell’Ota di Giorgio Vasta.

24 commenti:

  1. Buondì Luca.
    La recensione di N. Never ancora non ce l'ho fatta a scriverla, però lo spacciatore della piazzetta del libro ha rimesso fuori gli Eureka-Linus-Mago-Alter alter e supplementi vari a 2 euri. Se per caso ti interessa qualche numero dimmelo e se ce lo ha te lo prendo, prima che inizi il grande casino del salone.

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    1. grazie della dritta, a Lucca ci sarò già il giorno prima dlel'inizio della fiera, il 30 - mi pare, comunque martedì.

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    2. Anch'io il giorno prima dovrei fare un salto a ritirare il pass, magari potremmo incontarci

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    3. Certo. Ma tu hai già avuto conferma di essere accreditato?

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    4. Luca L., Spero che mi farai l'onore di farti accompagnare all'accredito anche quest'anno (pare sia una cosa che porta bene).

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    5. Per me sarà un onore, altrochè! Oltre che una necessità dato il mio inesistente senso dell'orientamento.

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    6. Il mio non è un accredito come ospite, è uno dei quattro pass che spettano all'editore a cui do una mano.

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    7. Già, il grande Peruzzo! Di certo gli comprerò qualcosa.

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  2. Se parli di testi illustarti spacciati per fumetti ti dico che a me questa cosa infastidisce molto, non tanto nel sommario di una rivista ma quando si tratta di libri.

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    1. Ci sarebbe anche il caso di Loustal, con o senza Paringaux, ma in linea di massima un "fumetto" di questo tipo non mi piace.

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  3. All' "l’insipido Barnaby" ho capito che l'anzianità mi ha reso davvero più calmo e sereno: infatti non ti ho mandato neanche un accidente :DDD

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    1. Ma non è che è insipido, è che ce lo ritroviamo davanti da 40 anni... :)

      Invece, la reinterpretazione degli Eterni...
      Quando ho tempo, faccio un salto in biblioteca (che almeno fino a qualche anno fa comprava Linus).

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    2. Eh, Barnaby... quando lo lessi la prima volta mi sembrò geniale: questo leprecauno dedito al vizio, e i genitori che non credono alla sua esistenza (anticipando un po' la dinamica di Calvin & Hobbes)...
      Poi però leggendolo mi sono accorto che era molto meno vivace e interessante del suo assunto di base, e che erano poche (quando c'erano) le strisce che mi facevano accendere almeno un sorriso, come succede invece regolarmente con B. C., Beetle Bailey, Peanuts, ecc.
      E poi i disegni, per quanto fossero raffinati ed eleganti, mi sembrano troppo freddi e stilizzati.
      Il concept di Barnaby è geniale ma lo sviluppo del materiale di partenza non gli rende giustizia.

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    3. La trovata di Toffolo è molto simpatica: ha ridisegnato un paio di tavole in stile Kirby riprendendo il primo episodio degli Eterni.

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  4. Vedi, io invece salto Perle ai porci e il Mondo di Niger. Interessante l'interpretazione della pagina 21, ero convinto fosse un refuso.

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  5. Anzi, leggo che è un refuso.

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    1. errore di stampa o meno cambia poco, purtroppo. Paco Roca sprecato. Ci siamo solo persi due sue vignettone e questo è quanto.

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  6. In 25 anni di abbonamento a Linus questa di ottobre è la prima copia fallata che mi arriva: il sedicesimo da pag. 33 a pag. 48 è ripetuto due volte (di conseguenza quello dopo manca). Peccato perché era arrivato prima del solito. Ho scritto una email a chi gestisce gli abbonamenti, speriamo bene…

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  7. Hanno risposto che lo rispediscono con tempi di consegna ... 30 / 40 giorni
    A conferma che le cose non accadono mai da sole ieri sera ho riscontrato lo stesso tipo di difetto (4 pagine ripetute ed altrettante mancanti) in un oggetto un po' più costoso di Linus, il terzo volume di Dick Tracy della Cosmo. Questo per fortuna lo presi in fumetteria e non ci sono problemi, lo hanno già riordinato.

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    1. è stranissima questa cosa delle 4 pagine ripetute e delle altre 4 (immagino) bianche. Di solito il problema si verifica coi sedicesimi o coi trentaduesimi, 8 pagine vorrebbe dire che la macchina di stampa si è incartata su quattro pagine e non ne ha stampate altre quattro, una cosa mai vista... Anche perché le pagine bianche sulle riviste (io ho una copia dell'Eternauta così) si verificavano a intervalli regolari, quando la macchina periodicamente non stampava.

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  8. Non ci sono pagine bianche, la sequenza è la seguente: 256 - 261 - 262 - 263 -264 - 261 -262 - 263 - 264 - 265 e poi regolare fino alla fine.

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    1. Cioé hanno ripetuto solo 4 pagine?! Ancora più strano. Non è che tutta la tiratura è così?

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    2. È proprio quello che temo. Se così fosse a Lucca chiederò che almeno stampino a parte quelle quattro pagine

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