La splendida copertina non delude
le aspettative: anche le tavole interne sono dello stesso altissimo livello. Alessandro Magno prende le mosse
dall’incontro, dopo decenni dalla morte dell’imperatore, di un oplita e di uno
scriba che lo avevano seguito nelle sue campagne di conquista. Chiacchierando,
i due rievocano il passato e quindi i punti salienti delle imprese militari e
politiche di Alessandro Magno, che riuscì a coronare il suo sogno di unire
Grecia e Persia.
Quello che emerge da questi
frammenti non sono solo il carisma, l’acume politico e il genio strategico del
Macedone, ma anche la sua cinica accortezza nel crearsi un’immagine mitica da
tramandare ai posteri, “suggerendo” ai suoi biografi cosa scrivere nei loro
resoconti. E d’altra parte dal “making of” risulta che avesse ingaggiato tre
artisti per perpetuare l’immagine che lui voleva dare.
L’espediente di far narrare la
vita di Alessandro Magno da due persone diverse permette agli sceneggiatori
David Goy e Luca Blengino di farli divergere nell’interpretazione di alcuni
fatti, fornendo così al lettore una panoramica più esaustiva sulle ipotesi
storiografiche degli eventi narrati.
È curioso constatare come lo
stesso espediente narrativo usato il mese scorso
abbia portato in questo caso allo sviluppo di una storia coinvolgente e per
nulla didascalica o noiosa.
Come dicevo in apertura, i
disegni di Antonio Palma sono stupendi: fortemente realistici, sono anche molto
espressivi. Le tavole sono poi strutturate nella maniera più funzionale alla
narrazione, ma il lettore più esteta potrà bearsi perdendosi nei dettagli della
battaglia alle pagine 10 e 11 o della presa di Persepoli di pagina 15. La
recitazione dei personaggi è comunque il punto di forte di Palma, che
evidentemente avrà fatto posare qualche amico o si sarà ispirato ad alcuni
attori (mi pare che lo scriba sia un po’ Ben Kingsley). I colori di Flavio
Dispenza e Arancia Studio si sposano alla perfezione coi disegni, arrivando in
alcuni frangenti ad aggiungere fascino alle tavole.
Unici limiti della parte grafica:
l’uso del computer per moltiplicare le “comparse” è troppo evidente e fa a
pugni con gli splendidi disegni di Palma; il lettering usato per le onomatopee
è manifestamente digitale e nemmeno questo si sposa bene con i disegni.
Come nel caso degli altri volumi
della collana, l’appendice storiografica è fondamentale per avere una
panoramica più ampia sul protagonista e per approfondire alcune vicende solo
riassunte nel fumetto, ma in questo volume specifico è stato interessante
leggere un’ulteriore interpretazione di Paulin Ismard della scena narrata a
pagina 37.
Un altro bel fumetto di Historica Biografie, superiore anche a Cleopatra.
Permane però il mistero sul
perché la Mondadori distribuisca i suoi volumi in ritardo,
almeno dalle mie parti: Alessandro Magno
è arrivato in edicola solo oggi anche se ufficialmente dovrebbe essere uscito
venerdì scorso.
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