Oh, finalmente è uscito il nuovo
numero de Il Morto! Il 35 era uscito a novembre…
L’incipit di questa storia è
molto simpatico e originale: sin da bambini Gina e Diego hanno avuto un
rapporto un po’ particolare per cui lei era il maschiaccio che difendeva lui
dagli altri picchiandoli selvaggiamente. Il loro amore si concretizza
finalmente dopo anni, quando Diego (diventato avvocato) ritorna in paese mentre
Gina ha coronato il suo sogno di fare la pescatrice d’altura. La risicata
ciurma del Nettuno non è però ben vista né dai baristi del posto, a cui sfascia
i locali nelle risse furibonde che la vede sempre vincente, né tantomeno dal
racket dei pescatori. I malviventi tentano di stroncare l’attività del Nettuno
minacciando i loro clienti all’ingrosso, ma all’ennesima prova di forza di Gina
e dei suoi compagni decidono di alzare il tiro.
Come sempre succede, Peg si trova
in mezzo a tutto questo per puro caso, incontrando Diego sulla corriera che lo
riporta al paese della sua infanzia. Si aprono labili squarci sul suo passato,
ma in Amaro amore mio i veri protagonisti
sono Gina e il resto del nuovo cast, tanto che il Morto appare solo dopo pagina
100. Questo episodio è frizzante e coinvolgente, non manca l’azione ma c’è
anche una certa dose di umorismo (e persino una comparsata di Ciccio Ingrassia,
anche se in un ruolo serio); i disegni della rodata coppia Conforti-Codina sono
buonissimi come sempre ma alla fine resta l’amaro in bocca. Purtroppo anche
questa storia si adegua al nuovo corso de Il
Morto, e quindi la trama non si conclude in un’unica uscita ma tocca
aspettare il prossimo numero per sapere come andrà a finire! La frustrazione è
aumentata dal fatto che in questa puntata ci sono più errori grammaticali del
solito, alcuni particolarmente stridenti.
In appendice viene ospitata la
storia breve La Notte del Custode: il
testo di Matteo Boni è simpatico e abbastanza originale, i disegni di Simone
Perlina sono invece piuttosto dilettanteschi, per quanto non disprezzabili e
giustificati in certe semplificazioni e deformità dal tono grottesco.
Dalle parti di Quota Cento il Piper si mise a tossire e Jerry ed Otto presero uno a dare calci dalle parti della cloche e l'altro a sacramentare. Patricia si era persa ancora da qualche parte nella giungla a caccia di una statuetta nomata La Notte del Custode di cui aveva sentito parlare da una pescatrice d’altura chiamata Diego da quando aveva deciso di cambiare vita. Jerry in un secondo realizzò che rischiava di essere il morto di giornata per colpa di una ragazza che non era più, in fuga dal racket dei pescatori e da un amore amaro ed immaginò Diego da qualche parte a sorridere senza sapere che aveva condanato Jerry ed Otto sopravvissuti per anni a risse furibonde. Fu in quel momento che il Piper ricominciò a cantare.
RispondiEliminaCon tante scuse a Mignacco e Diso ed al loro Quota Trecento ( Mister No # 300 )
RispondiEliminaCrè, pascolo!
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