E rieccomi a lamentarmi della
formula del nuovo Linus e a comprarlo
regolarmente mese dopo mese. Mah, finché dura. L’argomento di questo mese è il
“nemico”, nel senso della paura verso il diverso generata ad arte da politici e
finanzieri per distogliere l’attenzione della popolazione occidentale dai
problemi reali. Argomento meritevole e condivisibile, che avrebbe meritato
maggior approfondimento nella parte scritta, tanto più che la stretta vicinanza
con il concetto di reportage offre il destro per la pubblicazione di quelle
cose che evidentemente a Igort piacciono molto, cioè quelli che in realtà sono
dei racconti illustrati; ma visto che sono “fumetti” non viene richiesto che il
testo sia troppo profondo, men che meno che i disegni siano belli.
Il lavoro di Joe Dog, al secolo
Anton Kannemeyer, è interessante anche se le due brevi storie pubblicate non
bastano a farsi un’idea complessiva della sua qualità. Una è una parodia di Tintin, l’altra è un tranche de vie (con Hergé sempre
presente) con allegato dizionario Afrikaans che rivela il razzismo alla base
della mentalità sudafricana.
Maya Mihindou segue il flusso dei
suoi pensieri in Respira,
apprezzabile perché pur con elementi di base molto definiti ognuno può interpretarlo
a suo piacimento; Ahmed Ben Nessid accompagna i testi del suo resoconto di vita
con due vignettone (anche apprezzabili) per pagina; Migo con Rifugiati per sempre non mantiene fino
in fondo le promesse né a livello grafico né testuale, ma è comunque una
testimonianza di fumetto nordafricano, scena che viene descritta come piuttosto
vivace; Campanella ricostruisce con Leone
una storia vera del ventennio fascista, affidata però ai disegni poco adatti
(validi ma più indicati per un pubblico infantile) di Mazza; Pierre Van Hove fa
parlare fino alla nausea i protagonisti di Flash-ball,
tutti dediti al loro impegno ma ignari di quello che succede loro attorno,
tanto che non si riesce a capire se parteggi effettivamente per loro.
Sul tema del mese hanno detto la
loro (più o meno) anche alcuni degli autori fissi della testata: Davide Toffolo
offre un suggestivo, ma ben poco decifrabile, Bellosguardo in Senegal. Paolo Bacilieri fa danzare il suo Capitan
Biscotto con dei mascheroni africani in testa: un’occasione per rievocare un
aneddoto prattiano e ricordare l’amico Franco Mescola de Il Tesoro degli Imbala.
I Grandi Classici (Peanuts, Calvin & Hobbes, Little
Nemo) confermano ovviamente la loro qualità e stavolta ho apprezzato McKay
più del solito.
La roulette delle serie fisse a
rotazione stavolta ci riserva Il mondo di
Niger (gradevole nonostante i disegni, anche se la Giandelli ha un po’
trascinato queste sei pagine di strisce perdendo la freschezza originaria), il sempre piacevole Tom Gauld, i
deliziosi Mutts, Perle ai Porci (il mio preferito, è la prima cosa che leggo della
rivista) e I quaderni di Esther.
Esulano dal contesto, cioè non
sono né legati al tema del mese né sono ospiti più o meno fissi di Linus, una bellissima storia breve di
Sergio Ponchione, Have a Segar, e due
pagine di vignette di Glen Baxter: le prime non sono granché ma poi l’autore
decolla.
Nella parte redazionale risaltano
i contributi di Graziano Origa (un po’ spoilerosi, però…) e il simpatico e
piuttosto difficile “fumoku” (sudoku a fumetti) di Ennio Peres.
Tirando le somme, questo numero
marzolino è senz’altro un buon acquisto, ma persiste una sensazione di
frammentarietà (di Perle ai Porci vengono
oltretutto regolarmente saltate delle strisce) e più in generale dell’assenza
di un unico filo conduttore identitario nei singoli numeri. Che poi è proprio
la linea adottata da Igort, ma anche consapevole di questo io apprezzerei molto
una maggiore coesione. Certo, finché continuerà a fornirmi materiale per i
Fumettisti d’Invenzione lascio correre volentieri.
Argh, c'è Ponchione. Mi tocca comprarlo, allora.
RispondiEliminaSecondo me la sua storia è bellissima. Credo che funga da esca per l'acquisto del volume in cui è antologizzata insieme ad altre che, figurarsi, non vedremo su Linus. Esca a cui potrei abboccare.
EliminaL'ho letta, stupenda. Immagino farà parte della seconda parte di Memorabilia, la sua serie dedicata agli omaggi ai grandi fumettisti. Il primo volume era spaziale, con lavori ispirati a Corben, a Kirby, a Dikto, a Eisner e a Wally Wood.
EliminaMi sembra di sì, o almeno su Linus viene pubblicizzato un volume che si intitola Memorabilia.
EliminaGiandelli?
RispondiEliminaops. Correggo, grazie.
EliminaAnzi, no, lascio a testimonianza della mia sbadataggine. Tanto l'errata è qui nei commenti.
Ti chiedo scusa, di solito tendo ad evitare gli spoiler che non mi piacevano nemmeno nei mei modellini Bburago quando avevo l'età per fare vrum vrum mentre lanciavo i miei modellini a frizione contro il muro del corridoio della scuola che mi separava dal mondo fuori fatto di targhe alterne la domenica e di trasferelli e di quattordicinali della Editoriale Corno e di Topolinos dove cercare storie di Romano Scarpa e telefilm del tenente Colombo. La prossima volta ti apparecchierò un Linus in linea con i tuoi gusti. Ciao, Graz
RispondiEliminaCrepascolo
Eliminaloco, spreca
pasce l'orco?
Copro l'esca...