lunedì 25 marzo 2019

Le ragazze nello studio di Munari

Grazie alla campagna sconti della Bao anch’io sono riuscito finalmente a leggere questo volume tanto acclamato di Alessandro Baronciani (mi pare che abbia vinto anche qualche premio).
Mah.
È un’opera abbastanza gradevole che presenta anche qualche spunto interessante, ma che a stento si può definire un fumetto. Il protagonista è un libraio bibliofilo che vive tre relazioni sentimentali in contemporanea, non per ingordigia sessuale ma per verificare quanto il metodo dell’adorato Bruno Munari sia applicabile alle relazioni umane. La narrazione è pesantemente descrittiva, con frequenti divagazioni di cui l’autore/narratore è il primo a scusarsi. I testi si potrebbero benissimo estrapolare per farne un libro solo in prosa e non si sentirebbe affatto la mancanza della parte grafica: anche le poche sequenze di dialoghi con le nuvolette e senza le onnipresenti didascalie potrebbero venire riportate pari pari. È anche vero che Baronciani, oltre a sfoggiare uno stile minimal incredibilmente caldo e gradevole seppur scarno, ha costruito ogni tanto delle tavole molto ben architettate con cui ha saputo imporre del movimento o un ritmo di lettura, ma si tratta di elementi isolati nel corpus del volume.
Il ricorso a virtuosismi cartotecnici come elementi tattili o inserti apribili (ennesimo omaggio a Munari) è troppo episodico per non dare l’impressione che nel complesso l’opera sia solo una versione un po’ più riuscita del tremendo Poema a Fumetti di Buzzati – autore citato nel fumetto, forse non a caso.
In appendice viene riportato uno scambio di mail tra Baronciani e tal Fabio, che gli avrebbe fornito il materiale di partenza con il suo romanzo Tre ragazze sole. Evidentemente è un artificio metanarrativo, perché l’unico autore risulta essere lui, ma questa postilla assume quasi i contorni di una giustificazione (Baronciani segnala a Fabio le difficoltà nel trarre un fumetto dal suo romanzo) se non addirittura di presa di distanza dal suo stesso lavoro.
Nel complesso Le ragazze nello studio di Munari è stato una lettura piacevole, per quanto programmaticamente priva di una direzione precisa, in cui ho apprezzato particolarmente le non infrequenti pennellate umoristiche. Detto questo, sono molto contento di averlo comprato scontato.

2 commenti:

  1. Sul momento questo libro mi piacque, anche se mi lasciò un po' perplesso, ma alla lunga mi ha fatto disamorare di Baronciani. Comincio a pensare che le sue interessanti trovate come questa (che è di diversi anni fa, uscita per Black Velvet) o la scatola contenente tanti libretti da leggere senza un preciso ordine, abbiano lo scopo di sopperire a qualche mancanza.

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    1. addirittura? Mi pare che Baronciani sia più che altro un designer e un illustratore, ha anche fatto una copertina dei Baustelle, forse del fumetto classico gli importa il giusto e vuole solo sperimentare. D'altra parte, da ammiratore di Munari...

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