Albetto amatoriale spillato di 64
pagine trovato in fumetteria insieme ad altri, tra cui un ulteriore episodio
dello stesso personaggio, che non presenta nessun titolo. Siccome non c’è
nessuna indicazione sull’anno di pubblicazione e nemmeno un numero progressivo
delle avventure di Caedes, ho preso
quello che mi sembrava disegnato meglio.
Il protagonista è un avventuriero
maledetto che deve recuperare la spada Antares e portarla nel Tempio dei
Primigeni per resuscitare (se ho capito bene il flashback iniziale) un suo vecchio amore. Nel suo viaggio incontra
una cacciatrice di taglie con cui dovrà giocoforza allearsi, visto che il suo
bersaglio si trova proprio nel Tempio. Sul posto ha fatto la sua base un
negromante, contro cui Antares non è molto efficace visto che succhia la vita
dai vivi e contro gli zombie è una spada normale. Nel mentre un sacerdote e un
nano si mettono alla ricerca di Caedes dopo che ha rubato la spada. Sullo
sfondo ci sono molti altri elementi solo accennati che testimoniano quanto l’autore
abbia curato e definito la sua ambientazione.
La storia è in sostanza un mix di
classici luoghi comuni fantasy, come è giusto che sia in un genere che trae la sua
forza dagli stereotipi. Probabilmente la vicenda di Caedes inizia nell’altro
volume (visto che essendo disegnato meno bene probabilmente viene prima, quando
Riosa non era ancora così maturo) ma Il
Tempio dei Primigeni è leggibile a se stante, pur con la certezza che fa
pare di un disegno più ampio – e il finale lascia intendere futuri sviluppi.
Giulio Riosa scrive in maniera frizzante e coinvolgente, la storia è piena di
azione e i dialoghi sono ben scritti. Pochissimi i refusi, tra l’altro. È
curioso come abbia scelto di non mostrare quella che in teoria avrebbe dovuto
essere la scena madre della storia, cioè il furto della spada, ma semplicemente
la dia per scontata.
I disegni, come dicevo, mi sono
sembrati migliori rispetto all’altro volumetto senza titolo e in effetti da La Rosa e il Lago
Riosa è molto maturato, arrivando alle soglie del professionismo. Pur con
qualche fisiologico calo (sono pur sempre oltre 60 tavole molto dettagliate) le
anatomie e le inquadrature sono tutte molto curate, in particolare è molto
bravo a rendere gli sfondi e i paesaggi. Oltretutto, pur essendo anche lo
sceneggiatore (e quindi potendo evitarsi simili rotture di scatole) non si fa
spaventare da architetture elaborate e mostri vegetali costituiti da fitti rami
intricatissimi. Tanto di cappello, quindi. Due aspetti ancora da migliorare
sono le onomatopee realizzate a mano (sempre meglio di quelle impersonali fatte
col computer, comunque) e i contrasti chiaroscurali, soprattutto sui volti:
invece che tagliarli in maniera netta li sfuma con dei tratteggi che sporcano
il disegno e gli tolgono espressività.
Nel complesso si tratta di
un’ottima autoproduzione, che sarebbe stata degna di figurare in qualche spazio
istituzionale, se ancora ne esistessero. Anche la confezione non è male, per
quanto la carta non patinata non permetta di godere al massimo dei disegni (o
sono le scansione a non essere perfette?). Quello che lascia interdetti è la
dabbenaggine a livello di cura editoriale e, diciamo così, di public relations. Oltre
all’intestazione, al nome dell’autore e al titolo dell’avventura, in copertina non
viene riportato nient’altro, nemmeno il prezzo (io l’ho pagato 4 euro). In
seconda di copertina c’è una specie di introduzione, che però non spiega nulla
del progetto limitandosi a riassumere la trama generale di questo episodio,
anticipandone oltretutto dei punti chiave! Stupisce insomma la mancanza di
qualsiasi riferimento che permetta all’autore di presentare se stesso e il suo
lavoro, visto che Caedes dovrebbe
fungere anche da biglietto da visita. Nessun “manifesto programmatico”,
insomma, ma in compenso sono presenti i riferimenti Social di Riosa e perfino il
suo indirizzo mail, e forse oggigiorno questo basta e avanza e sono io a essere
legato a modelli ormai desueti.
Ciao Luca!
RispondiEliminaBellissimo post, ma io sono qui solo per augurarti la Buona Pasqua (a te e a tutti i frequentatori del Blog) e per ricordarti di fare il bravo, altrimenti...
https://www.youtube.com/watch?v=IxhxKdnjGA8&feature=youtu.be
auguri anche a te, sebbene in ritardo! Per quel che riguarda il link, non ti dico il tenore di alcuni sms di auguri che ho mandato in giro stamattina :D
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