venerdì 19 aprile 2019

Caedes: Il Tempio dei Primigeni

Albetto amatoriale spillato di 64 pagine trovato in fumetteria insieme ad altri, tra cui un ulteriore episodio dello stesso personaggio, che non presenta nessun titolo. Siccome non c’è nessuna indicazione sull’anno di pubblicazione e nemmeno un numero progressivo delle avventure di Caedes, ho preso quello che mi sembrava disegnato meglio.
Il protagonista è un avventuriero maledetto che deve recuperare la spada Antares e portarla nel Tempio dei Primigeni per resuscitare (se ho capito bene il flashback iniziale) un suo vecchio amore. Nel suo viaggio incontra una cacciatrice di taglie con cui dovrà giocoforza allearsi, visto che il suo bersaglio si trova proprio nel Tempio. Sul posto ha fatto la sua base un negromante, contro cui Antares non è molto efficace visto che succhia la vita dai vivi e contro gli zombie è una spada normale. Nel mentre un sacerdote e un nano si mettono alla ricerca di Caedes dopo che ha rubato la spada. Sullo sfondo ci sono molti altri elementi solo accennati che testimoniano quanto l’autore abbia curato e definito la sua ambientazione.
La storia è in sostanza un mix di classici luoghi comuni fantasy, come è giusto che sia in un genere che trae la sua forza dagli stereotipi. Probabilmente la vicenda di Caedes inizia nell’altro volume (visto che essendo disegnato meno bene probabilmente viene prima, quando Riosa non era ancora così maturo) ma Il Tempio dei Primigeni è leggibile a se stante, pur con la certezza che fa pare di un disegno più ampio – e il finale lascia intendere futuri sviluppi. Giulio Riosa scrive in maniera frizzante e coinvolgente, la storia è piena di azione e i dialoghi sono ben scritti. Pochissimi i refusi, tra l’altro. È curioso come abbia scelto di non mostrare quella che in teoria avrebbe dovuto essere la scena madre della storia, cioè il furto della spada, ma semplicemente la dia per scontata.
I disegni, come dicevo, mi sono sembrati migliori rispetto all’altro volumetto senza titolo e in effetti da La Rosa e il Lago Riosa è molto maturato, arrivando alle soglie del professionismo. Pur con qualche fisiologico calo (sono pur sempre oltre 60 tavole molto dettagliate) le anatomie e le inquadrature sono tutte molto curate, in particolare è molto bravo a rendere gli sfondi e i paesaggi. Oltretutto, pur essendo anche lo sceneggiatore (e quindi potendo evitarsi simili rotture di scatole) non si fa spaventare da architetture elaborate e mostri vegetali costituiti da fitti rami intricatissimi. Tanto di cappello, quindi. Due aspetti ancora da migliorare sono le onomatopee realizzate a mano (sempre meglio di quelle impersonali fatte col computer, comunque) e i contrasti chiaroscurali, soprattutto sui volti: invece che tagliarli in maniera netta li sfuma con dei tratteggi che sporcano il disegno e gli tolgono espressività.
Nel complesso si tratta di un’ottima autoproduzione, che sarebbe stata degna di figurare in qualche spazio istituzionale, se ancora ne esistessero. Anche la confezione non è male, per quanto la carta non patinata non permetta di godere al massimo dei disegni (o sono le scansione a non essere perfette?). Quello che lascia interdetti è la dabbenaggine a livello di cura editoriale e, diciamo così, di public relations. Oltre all’intestazione, al nome dell’autore e al titolo dell’avventura, in copertina non viene riportato nient’altro, nemmeno il prezzo (io l’ho pagato 4 euro). In seconda di copertina c’è una specie di introduzione, che però non spiega nulla del progetto limitandosi a riassumere la trama generale di questo episodio, anticipandone oltretutto dei punti chiave! Stupisce insomma la mancanza di qualsiasi riferimento che permetta all’autore di presentare se stesso e il suo lavoro, visto che Caedes dovrebbe fungere anche da biglietto da visita. Nessun “manifesto programmatico”, insomma, ma in compenso sono presenti i riferimenti Social di Riosa e perfino il suo indirizzo mail, e forse oggigiorno questo basta e avanza e sono io a essere legato a modelli ormai desueti.

2 commenti:

  1. Ciao Luca!
    Bellissimo post, ma io sono qui solo per augurarti la Buona Pasqua (a te e a tutti i frequentatori del Blog) e per ricordarti di fare il bravo, altrimenti...

    https://www.youtube.com/watch?v=IxhxKdnjGA8&feature=youtu.be

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    1. auguri anche a te, sebbene in ritardo! Per quel che riguarda il link, non ti dico il tenore di alcuni sms di auguri che ho mandato in giro stamattina :D

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