martedì 16 aprile 2019

Sine Requie Anno XIII: Gladiatori

…e invece la ristampa del Trono del Crisantemo non è stata l’unica proposta per Sine Requie all’ultima PlayModena! E le sorprese Asterion/Asmodée/Serpentarium/Stratagemma (come al solito, un disastro capire dov’è lo stand sulla mappa…) non sono finite qui: quest’anno davano una carta promo a seconda dell’acquisto, e non facevano fare il disegnino a uno degli illustratori della loro scuderia. Quindi non c’era l’ansia di lasciare il volume allo stand e tornare periodicamente a vedere se la dédicace era fatta, mentre il treno del ritorno incalzava. E poi un disegnino me lo sono fatto fare comunque, anche se da Leonardo Moretti!
Gladiatori si inserisce nel più recente filone di Sine Requie, ovvero i manuali che descrivono le società segrete delle singole ambientazioni. Dopo i Braccamorte del Sanctum Imperium e le SS del IV Reich finiscono sotto i riflettori i gladiatori del Soviet, gli uomini e le donne scelti da Z.A.R. per competere nella Lotta Sovietica, che di combattimento in combattimento (ammesso che sopravvivano) si vedono innestare dei moduli meccanici fino a perdere quasi del tutto la loro umanità. Non che sia una società poi così “segreta”, ma al Soviet (la mia ambientazione preferita) perdono volentieri questa apparente trasgressione, tanto più che all’interno del manuale c’è anche spazio per un sottogruppo che effettivamente è clandestino.
Gladiatori offre ovviamente qualche approfondimento su alcuni lottatori celebri, ma si concentra principalmente sul mondo che ruota attorno alla Lotta Sovietica: i biscazzieri, i “veggenti” che offrono le loro previsioni sugli incontri, qualche nuovo modulo meccanico e soprattutto le tifoserie che seguono fanaticamente i loro idoli fino a creare una struttura sociale autonoma nei singoli settori che controllano. In altri contesti tutti questi elementi (forse nati da intenti satirici?) sarebbero probabilmente sembrati ridicoli, ma nel mondo estremo e surreale del Soviet hanno una loro ragion d’essere e ne accrescono il fascino.
La promo di Gladiatori
Il meglio, però, gli autori lo riservano per il finale, con due interessanti avventure che finalmente incrociano il metaplot, quasi del tutto ignorato nel resto del tomo – almeno per quello che ho capito io, anche se qualche raro accenno viene fatto. La prima si basa su un meccanismo molto particolare per cui è meglio evitare di spoilerare alcunché, la seconda vede in scena nientemeno che l’Oro del Soviet, uno dei personaggi più iconici e importanti di Sine Requie, quello che (cito a memoria) «ha scoperto uno dei più grandi segreti dell’umanità». In realtà la presenza del potentissimo gladiatore è quasi solo una comparsata, ma è molto incisiva e lascia intravedere ulteriori sviluppi. Secondo me un paio di mappe avrebbero aiutato a visualizzare e gestire le avventure, ma gli squarci nel “Mondo oltre la Soglia” valgono da soli la lettura.
A proposito di lettura, abbondano anche in questo volume le parti narrative. Come ho già avuto modo di segnalare, gli autori sono cresciuti moltissimo come scrittori negli ultimi anni e alcune vicende (in particolare quella che apre e chiude il volume da punti di vista differenti) sono molto coinvolgenti. Non sono le parti scritte quelle per cui compro i manuali di Sine Requie, ma ovviamente è bene che siano piacevoli da leggere.
L'altro lato della promo
In Gladiatori è purtroppo evidente la fretta per licenziare il volume in tempo utile per il PlayModena, che evidentemente non ha permesso una revisione: al di là dei refusi e delle ripetizioni, le avventure rimandano sempre a fantomatiche pagine “xxx”. Anche le illustrazioni non sono sempre congruenti con il testo (Falce della Steppa non ha la cicatrice sul volto), ma sono errori che si perdonano volentieri a un volume così folle e interessante. E poi negli ultimi anni Cortini & Moretti stanno lavorando ad altri giochi di ruolo e, anche se nel caso di L’Ultima Torcia parte del lavoro viene demandato a collaboratori, è inevitabile che non possano dedicare tutte le loro attenzioni a Sine Requie.
Rimane purtroppo il dubbio, anzi la certezza, che tra quarantanove anni e sei mesi starò ancora qui a lamentarmi del fatto che gli autori non abbiano ancora spiegato cosa diede origine al Risveglio e cosa si trova “oltre la Soglia”.

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