sabato 26 settembre 2020

The Old Guard: Fuoco d'Apertura

Fumetto del 2017 che è stato ripescato dalla Panini dopo che ne è stato tratto un film da Netflix. Andy, Booker, Nicky e Joe sono dei mercenari immortali che dopo aver servito in svariate guerre si guadagnano il pane con degli ingaggi privati. La loro leader Andy/Andromaca, la più vecchia del gruppo, è sempre più stanca di vivere e neanche i bagordi che si concede le rallegrano più di tanto una vita senza scopo proprio perché eterna. Che Rucka abbia letto Gilgamesh?

L’ultimo incarico si rivela una trappola tesa da un miliardario per catturarli e studiarli per carpire il segreto dell’immortalità. Nel mentre una nuova immortale, Nile Freeman, si scopre tale e viene reclutata dal gruppo. Non è un prodotto originalissimo, ma Greg Rucka ha senz’altro quel minimo di professionalità che basta a renderlo passabile. Il ritmo è ben orchestrato (verso la fine c’è anche un colpo di scena) e i dialoghi sono ben scritti senza essere memorabili. Per il resto non mancano luoghi comuni e stereotipi, tra cui lo showdown finale con una sparatoria esagerata. Nulla di eccezionale, insomma, ma sarebbe anche un fumetto gradevole se non fosse per i disegni di Leandro Fernández. Terribilmente caricaturale, vanifica sia il dinamismo che dovrebbero avere certe scene che la drammaticità splatter di altre. Certo, sembra un po’ ispirarsi a Eduardo Risso, ma non ne ha l’eleganza, l’espressività e la cura per i dettagli. Inoltre calca esageratamente la mano sulle caratteristiche somatiche delle etnie di cui fanno parte i protagonisti: oltre a essere di cattivo gusto, questa scelta non è nemmeno utile per distinguere un personaggio dall’altro visto che ovviamente hanno corporature e abbigliamenti diversi. E poi non è che tutti i francesi (come Booker/Sébastien) hanno il naso di Gerard Depardieu!

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