Versione a fumetti della prima stesura della sceneggiatura di Alien di Dan
O’Bannon, che ha subito molte modifiche in corso d’opera prima di diventare il
film di Ridley Scott. Leggendo questa miniserie di cinque numeri, elaborata da
Cristiano Seixas, si ha contemporaneamente un’ovvia (ma piacevole) sensazione di
déjà vu e un’altra sensazione ancor più piacevole di risalire alle vere origini
del film, quasi fosse un dietro le quinte.
La trama e i passaggi principali sono
gli stessi, ma i dettagli diversi sono tantissimi, a partire dai nomi dei
protagonisti. Ovviamente non li elenco per non rovinare la sorpresa a chi deve
ancora leggere il fumetto. La vicenda si dipana con grande efficacia nonostante
debba essere contenuta nel formato di cinque comic book da 20 tavola l’uno; non
mi sembra che sia stato fatto alcun lavoro per creare dei cliffhanger e questo
Alien va letto tutto di seguito. Nonostante la storia sia ben nota, o forse
proprio per questo, la tensione monta sin da subito e anche grazie a certe
avvedute scelte di regia vengono ricreati il senso di claustrofobia ma anche il
dinamismo di certe scene. I disegni di Guilherme Balbi sono molto belli:
rigorosamente realistici ma al contempo espressivi, rendono alla perfezione le
sequenze interamente mute. I colori sono opera di Candice Han.
Questa versione
in albetti da 48 e 64 permette oltretutto di risparmiare rispetto all’eventuale
versione in trading paperback visto che tutta la storia costa così meno di 9
euro. Non si tratta di una cortesia da parte della saldaPress visto che con la
fine del 2020 decadrà la sua licenza per pubblicare i fumetti di Alien a causa
di un cambio del detentore originale dei diritti.
Scusate ma 'sto schifo di Blogger nuovo mi ha tolto dei tasti e non riesco a giustificare il testo. Inoltre non mi fa vedere nessuna altra opzione che non sia quella di scrivere in HTML.
RispondiEliminaok, risolto l'inghippo.
EliminaE già. La Marvel ha comprato pure i diritti di Alien e Predator. Visto cosa hanno combinato con Conan, potevano lasciare queste properties tranquillamente al loro posto :)
RispondiEliminaIn ogni caso, ho seguito questa testata solo fino ad un certo punto e fino ad allora non mi è dispiaciuta affatto.
Il prezzo da edicola dei brossuratini Saldapress, oggi, è da considerare un affarone, rispetto agli "spillatini" americani.
"brossuratini"? Questi due di Alien son spillati. Probabilmente fai riferimento a qualche testata che non conosco.
EliminaNe approfitto per farti gli auguri, Luigi!
Ho scritto "brossuratini" ma intendevo "spillatini" :)
EliminaAnche se in ritardo, ti auguro buon proseguimento di feste. E un nuovo inizio per tutti, che ce n'è bisogno.
Buon 2021 anche a te! Beh, peggio del 2020 non sarà, dai...
EliminaAliens vs Predator II di Claremont/Guice e Barreto - miniserie in dodici numeri della prima metà degli anni novanta ( Dark Horse ) fu un successone, se non ricordo male. Forse era anche la curiosità di leggere qualcosa di X-Chris che aveva appena divorziato dalla Marvel dopo decenni. Dai noi in sei albi della Play Press. Non mi esprimo sul Conan Marvel di cui ho sbirciato qualcosa in rete - compreso Savage Avengers in cui è al fianco di Frank Castle, Elektra e doc Strange - ma comincio anche io a pensare che tutte quelle licenze in mano ad un solo editore - Star Wars e Conan in fondo erano partite dalla Casa delle Idee nei seventies, ma da tempo erano bestseller della Dark Horse Comics - non aumentino la possibilità di leggere buone storie. Non so se Luigi la pensa così per le stesse ragioni, ma io preferivo cose quasi indie e non mainstream come lo Alien di Sam Kieth o Kelley Jones e lo Star Wars di Cam Kennedy - to name a few - al disegno iperrealistico e fotografico di molti lavori recenti. Naturalmente non è stata la Marvel a scegliere questa deriva e ricordo diversi lavori precedenti - come uno di una irriconoscibile Jan Duursema - in cui sembrava di veder stampato e ridisegnato qualche fotogramma di pellicola. Mi pare di capire che i fan di serie tv e cine pretendano l'assoluta fedeltà e quindi riconoscibilità dei loro beniamini quando trasposti su carta. Io appartengo ad una minoranza silenziosa ma fastidiosa che preferisce cose come lo X-Files di Charles Adlard ( Duchovny si lamentò del nasone che gli infliggeva il cartoonist ) al 24h di Michael Gaydos. Pazienza.
RispondiEliminaAh, Barreto, allievo dei Villagran e sodale di Zaffino.
Elimina