Questo modulo geografico è un tomo di ben 176 pagine di cui le prime 100 sono dedicate specificamente all’ambientazione, approfondendo le singole città e regioni ma anche trattando la storia, la cultura, la religione e le dicerie di questa Provincia. Dopo una discesa da Alexandria alla Prima Cateratta gli autori si concentrano nel dettaglio anche sull’isola di Creta e sulle propaggini di ciò che si trova a sud oltre i confini dell’Impero Romano. L’Aegyptus è vastissimo e viene giustamente sottolineato che la solo Alexandria è sufficiente ad ambientarci un’intera campagna.
Il lavoro di documentazione è impressionante, tra le altre cose ho trovato particolarmente suggestive le Lampade di Tentyris; anche se gli autori si fossero basati più sulla loro fantasia che sulla consultazione di manuali e documentari il risultato è comunque molto verosimile e lascia appunto la piacevole sensazione che sia stato fatto un buon lavoro di ricerca.
Dopo la parte relativa alle nuove regole c’è quella sui nuovi mostri, di solito la più ghiotta di ogni supplemento di qualsiasi gioco di ruolo. Oltre agli animali e ai png di rito, però, c’è spazio per otto sole pagine di “creature fantastiche”, anche se è evidente che sia stata privilegiata la qualità sulla quantità: ognuna è perlomeno suggestiva e sufficiente o quasi a costruirci un’avventura attorno. È proprio quello che hanno fatto gli autori, che prendendo spunto da Talos ci hanno imbastito attorno la prima delle avventure in appendice.
Come di consueto, la parte finale (assai corposa) è dedicata alle avventure, che anche in questo caso sono tre. Si tratta di avventure realizzate con lo spirito moderno, che già si intravedeva nel “vecchio” Lex Arcana: l’esplorazione è più che altro astratta e i giocatori devono fondamentalmente muoversi all’interno della “sceneggiatura” prefissata azzeccando le varie soluzioni che gli autori hanno previsto. Come in Savage World, ci sono delle cose che “devono” succedere e per farle accadere sono necessarie all’occorrenza delle prove effettuate con successo, e prima o poi i risultati arrivano.
La prima avventura, L’Ira di Talos, è ambientata a Creta ed è investigativa, con un retroscena originale. Così di primo acchito (ma non sono un esperto) mi pare che lo scontro finale sia assai difficile, e per questo sono state aggiunte delle opzioni alternative per portarlo a termine con successo.
La seconda, I Predoni della Città Segreta, è una missione sotto copertura ambientata nel deserto alla ricerca della favoleggiata (o famigerata se guardata con occhi romani) Zerzura. La specificità della città nascosta costringe a qualche capriola per giustificare il fatto che i Custodes, che magari possiedono abilità od oggetti che potrebbero rovinare il flusso obbligato della trama, devono seguire un percorso stabilito. L’occasione serve anche a dare un esempio pratico dell’utilizzo delle nuove regole per la sopravvivenza nel deserto.
Se le prime due avventure sono valide, la terza (L’Alba del Sole Nero, in cui Mauro Longo è coadiuvato da Michele Garbuggio) è qualcosa di spettacolare, il vero piatto forte. Occupa ben 21 pagine («avventura-campagna» viene giustamente definita) e tra le altre cose c’è di mezzo un “faraone” il cui nome è simile a Nyarlatothep. Non credo serva aggiungere altro.
Nel complesso Aegyptus è un supplemento che offre un sacco di materiale d’ambientazione ma anche molti spunti e idee, tanto che il suo utilizzo può tranquillamente espandersi ad altri giochi oltre Lex Arcana. Gli autori sono due, Mauro Longo e Franz B. Duke. Forse per questo si avverte una differenza stilistica in alcune parti: accanto a uno stile colloquiale o comunque neutro ci sono rari paragrafi (come ad esempio quelli su Elephantina e sul Canale di Arsinoe) che hanno un tono nettamente più aulico. Aegyptus è pieno zeppo di citazioni, da Georges Brassens a Lovecraft passando per Gary Gygax, il primo librogame uscito in Italia fino al film Young Sherlock Holmes, di cui viene parafrasato il titolo italiano. Oltre a tanto, tantissimo Indiana Jones, c’è spazio anche per Champollion e addirittura Fabio De Luigi! Ma non mancano (e visto il contesto sono quasi indispensabili) riferimenti classici tratti dalla mitologia, greca e non solo. Credevo che ci fosse anche un collegamento diretto col vecchio supplemento Carthago, ma l’adoratore di Baal-Moloch che ho scambiato per Archantes in realtà si chiamava Acherbas.
Mi hanno incuriosito i riferimenti ad Atlantide, che non ricordavo dai vecchi supplementi e che forse preludono a sviluppi inediti.
C’è qualche fisiologico refuso, ma in numero risibile e nulla che comprometta la comprensione: a pagina 113 è chiaro dal contesto che sia un successo di tipo II e non III a portare un +2 al rituale dello Sguardo di Horus. Certo, è surreale che Oratio Ulpio Turpidio si trasformi da Oratio a Orazio a seconda della frase, ma non c’è il rischio di scambiarlo per qualcun altro.
Tra gli illustratori svetta Omar Samy, a cui è dedicata gran parte dell’appendice illustrata, anche se il suo stile fotorealistico è un po’ spiazzante. Le sue illustrazioni sono belle, certo, ma hanno qualcosa di austero e appunto iperrealista che per me non è adatto a quello che è un gioco di ruolo fantasy, per quanto raffinato e storicamente documentato.
Consultando il sito della Need Games ho notato che la produzione di materiale per Lex Arcana è ferma a otto mesi fa, quando lo avevo guardato l’ultima volta. Spero sia solo una pausa temporanea dovuta al coronavirus e non un indice dello scarso successo che ha avuto la ripresa di quello che molti (tra cui anch’io) considerano il miglior gioco di ruolo prodotto in Italia.
noto che da ieri questa porcheria del nuovo Blogger non permette di modificare i post. Finché non sarà nuovamente ripristinata questa funzionalità mi tocca lasciare il primo paragrafo non giustificato e la riga anti-formattazione senza senso alla fine.
RispondiEliminaCredevo che fosse l'urlo di Talos!
EliminaLa funzionalità non accenna a ritornare, sto elaborando un apposito avviso da inserire in calce ai prossimi post.
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