lunedì 18 gennaio 2021

Cosmo Serie Blu 99: Ego Sum

Così a occhio mi sembra che la Cosmo non mandi più in edicola la stessa mole di proposte di qualche tempo fa, inoltre non tutte quelle che vedo annunciate sull’Anteprima arrivano poi nelle edicole che frequento io. Né con l’alternarsi di zone gialle, arancioni e rosse ho voglia di dare la caccia ai bonellidi che potrebbero interessarmi. Per cui questo numero l’ho ordinato direttamente in fumetteria e mi è arrivato l’altro giorno, dopo un mese circa da quando lo avevo già adocchiato proprio in un’edicola… Oh, beh.

Ego Sum parte da una premessa vista e stravista: il personaggio senza memoria che cerca di ricostruire la propria identità. L’innominato caduto da un’astronave viene curato in una clinica dove trovano un chip di tipo militare innestato nel suo corpo, contenente il filmato di un’orgia che però non accende nessuna lampadina nella mente del protagonista. Dopo una rapida indagine scopre che una delle prostitute coinvolte si è fatta monaca ed è partita per un pianeta lontano, dove andrà a darle la caccia e scoprirà chi è e quale sia la macchinazione alla base della sua amnesia.

Se l’assunto di partenza non è affatto originale, Simone Bianchi ha almeno delineato un protagonista interessante: in pratica è uno stronzo e reagisce sempre male anche con chi lo aiuta. In effetti in Ergo Sum non ci sono dei “cattivi”, se non come presenza minacciosa che avrebbe dovuto concretizzarsi in un conclusivo terzo volume (il bonellide Cosmo raccoglie i primi due) che dopo oltre 15 anni dalla realizzazione del secondo dubito vedremo mai. Infatti il fumetto si conclude fin qui con la preparazione dell’eroe (intrisa di un confuso misticismo) in previsione del redde rationem che non ci sarà. Ma almeno il mistero sulla sua identità viene svelato.

Al di là di una storia non avara di azione e di sense of wonder che si fa leggere con piacere e trasporto, Ego Sum si segnala principalmente per le bellissime tavole di Simone Bianchi, che elabora uno splendido stile che mi ha ricordato un Juan Gimenez più barocco e materico. E pensare che agli inizi si rifaceva a Claudio Castellini – passato su cui dalla biografia in appendice sembra si preferisca glissare. Di certo questo formato e questo tipo di carta non rendono giustizia alla maestria di Bianchi ma con meno di sei euro almeno uno può farsi un’idea del fumetto ed eventualmente cercarlo nelle edizioni più dignitose che ha avuto.

24 commenti:

  1. Io questo non sono riuscito a trovarlo ma anche io sono stanco di rincorrere la distribuzione, amen, leggerò altro.

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    1. Eh eh, chi ha pane non ha denti e chi ha denti... :D
      I Cosmo bonellidi non mi fanno certo impazzire per formato & carta ma almeno con una manciata di euro puoi farti un'idea di come sono certi fumetti prima di comprarli nella loro versione corretta. O meglio "potevi", ne pubblicano sempre meno.

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    2. In compenso hanno ristampato la stirpe di Elan... non credo di capire molto bene la loro strategia editoriale.

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    3. Mai coperto. Ma quella è la Bonelli vera e propria, giusto?

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    4. Ah, sì... ero stato poco attento, questa del tuo post NON è la Bonelli. Mi confonde la dicitura "Bonellide", sorry. Elan appariva su Zona X. Mai coperto? Meglio per te.

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    5. scrivo "Bonelli" nelle Etichette di questi prodotti per una mia facilità di archiviazione, ma mi rendo conto che sia fuorviante.

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  2. Secondo la mia Gola Profonda - non so quanto sia attendibile considerato che è la stessa persona che mi assicurò stesse per uscire Cico Costruttore Responsabile - la Cosmo stamperà in formato bonellide Lo Stile di Elah che è la storia di una caramella senziente che fa suo il motto cogito ergo sum fino a che non è assunta da bianchi, diafani bimbetti che si riempono di colore grazie all'entusiasmo di Elah. Un po' la lezione di anatomia di Alan Moore - ricorderai la storia dei vermi piatti - un po' Rodari, un po' La Pimpa. Non vedo l'ora di leggerlo.

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    1. "Elah fa ciò che Elah deve".
      Se vi ingozzate di caramelle e poi vi viene la carie e l'alito cattivo non date la colpa a lei.
      Cosa vuol dire SIMGP? State diventando sempre più criptici.

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    2. Secondo la mia Gola Profonda.
      Tipo LMVDM di Gipi.

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    3. Ah, ho confuso la l con la I maiuscola. Pensavo fosse Sempre Indimenticabile Maria Grazia Perini.
      Odio gli acronimi. STVEQV.

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    4. E'sempre nei nostri cuori Emmegipì. Penso che proporrò a Repubblica di stampare un tascabile nomato La vita disegnata male di Akronimo Gions. Gips Perini è uno scrivano kafkiano che si interroga sul catasto dove lavora che gli sembra di biblio di Babele in cui perdersi in infinite avventure. Testi di Sio e disegni di Francesco Guarnaccia. E viceversa. In b/n.

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    5. Proprio in questi giorni sto leggendo dei vetusti Eureka, sono arrivato al 1976. La MGP si scontra con ODB di Linus, e ci mette del suo anche MLF (Mario Luzzatto Fegiz).
      E intanto la funzionalità per modificare i post su Blogger non torna.

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    6. Da bimbo incontrato MLF in pizzeria. Evidentemente vivevamo nello stesso quartiere. Credo di averlo rivisto anche in un bar in via Solferino quando lavorava al Corsera. Il mondo è davvero piccolo. Una idea per i Classici di Repubblica. Rilancio di vecchi personaggi aggiornat, Virus Psik rifatto da Martoz, Daniel rifatto da Prenzy, Milord rifatto da Mauro Laurenti, El Gringo rifatto da Blain, Cliff rifatto da Larry Stroman. Tutti tascabili. Non bonellidi.

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    7. Non bonellidi, maxbunkeridi. Formato Alan Ford?
      Non lo so mica se il Secchi avrebbe accettato a cuor leggero Prenzy...

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    8. MB è eclettico: Nizzoli, Paul Payne, Chies...

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  3. Se non ho capito male ora in questo formato stamperanno L'Eternauta e relativi seguiti.

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    1. Eh, già. Ma d'altra parte anche quello dei Classici di Repubblica era in formato bonelliano, no?

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    2. I volumi di Repubblica erano più piccoli di un bonellide

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    3. Certo: un centimetro di meno di base. Ma lo standard è quello.

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  4. Era in formato Classici della Repubblica " tascabile " che andava benissimo per Dilbert e Popeye, meno per Moebius e Lupo Alberto e Lucky Luke...

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  5. Hai ragione: ho controllato paragonando il Classico di Zagor con un Martin Mystere bimestrale. Intendevo comunque dire che era un formato diverso da quello con cui Repubblica ha pubblicato Gipi, Fuochi di Mattotti, tutto Maus ( dopo un assaggio in formato bonellide ) e da quello con cui ha pubblicato il Dark Knight di Miller, Watchmen etc

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