domenica 5 dicembre 2021

Fiordilatte

Miguel Vila me l’aveva presentato come qualcosa di diverso da Padovaland, e in effetti è proprio così. Fiordilatte si concentra su Marco, un ventenne che ha una relazione con Stella, con cui ha qualche impasse di natura sessuale. Come scopriremo nel corso della lettura, Marco ha anche dei problemi di carattere economico e familiare e forse anche per questo è attirato da quella che Stella descrive come un «elfo con le tettone penzolanti», la ragazza un po’ più vecchia di loro per cui Stella fa da babysitter per raggranellare un po’ di quei soldi che consegna al povero Marco. Lei, Ludovica detta Lulu, lavora nel bar che dà il titolo al volume, che però è un doppio senso per nulla velato sulla sua caratteristica più evidente: due tette enormi che sprizzano latte in continuazione.

Grazie a dei flashback e all’incontro con altri personaggi veniamo a conoscenza di alcuni dettagli sul tormentato passato di Lulu, mentre la tresca procede con spasimanti di Stella che cercano la loro occasione e qualche dramma piccolo e grande che scuote le vite dei protagonisti, fino al bel finale ironico.

Le tavole di Vila sono curatissime e alternano moltitudini di vignettine a ritratti più grandi e molto dettagliati. Lo sguardo è sempre quello dell’entomologo e la narrazione procede spedita e dinamica. Purtroppo, forse anche per l’età che sta accentuando la presbiopia, il formato di Fiordilatte, cioè lo standard 17x24, non è stato il massimo per godersi un fumetto che avrebbe meritato delle dimensioni più ampie. E anche la carta non patinata non permette di cogliere certi dettagli nelle vignettine in cui i colori sono più lividi.

È inevitabile prendere come termine di paragone Padovaland (di cui, se ho ben capito, a pagina 68 viene citata una sequenza) ma in effetti Vila è riuscito a creare qualcosa di diverso e autonomo. Il timore che l’autore si fosse adagiato sugli allori c’era, invece Fiordilatte è un’opera differente ma allo stesso livello qualitativo, che per me era altissimo – e gli si perdona volentieri che non sappia come si mandano a capo le S, a maggior ragione visto che il lettering è fatto a mano.

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