Probabilmente a causa della copertina con una inquadratura troppo semplice e ravvicinata rispetto agli standard franco-belgi (ma anche la quarta di copertina con le anticipazioni non aiuta) mi ero immaginato che l'altra proposta dell'Editoriale Cosmo (?) oltre a Lester Cockney fosse un bonellide, forse anche per il comune tema fantascientifico che sembra andare per la maggiore in quest'ultimo periodo in quel settore.
Sbagliato: Voyager è un'altra raccolta di BéDé, in questo caso di una serie che presenta un'originale distopia nazionalista. Ripensandoci fa abbastanza sorridere l'idea della Francia come perno del potere economico nell'ultimo scorcio del XXI° secolo, con una Parigi divisa fisicamente e socialmente tra Rive Gauche e Rive Droite, ma a questo si uniscono tanti altri temi come i viaggi nel tempo, le bande giovanili, una società totalitaria che opprime tramite la tecnologia, la presenza di un misterioso messia, ecc. Oltre all'assunto di base non c'è quasi nulla che non si sia già visto altrove, ma gli ingredienti sono miscelati con classe e non solo con consumata professionalità.
Nonostante l'assenza del colore si faccia sentire e nonostante le prime pagine soffrano occasionalmente di una qualità di stampa non felice come negli altri albi simili (ma nulla di scandaloso, comunque) questo Voyager è consigliatissimo.
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