Alejandro Jodorowsky racconta che quando tentò di scritturare Salvador Dalì
per farlo recitare nel suo film Dune
questi gli propose delle condizioni pazzesche. D’altronde era un surrealista,
anzi l’unico vero surrealista a suo dire. Dio ha creato il giorno in sette
giorno, ed essendo Dalì non inferiore a Dio, nemmeno lui avrebbe dovuto
lavorare per più di una settimana. Ma il compenso richiesto era assurdo, più
surreale che surrealista. Alla fine si accordarono per un’ora di riprese più
altri contributi alla realizzazione del film, ma la cifra avrebbe comunque reso
a Dalì, se il Dune di Jodorowsky
fosse andato in porto, la palma dell’attore più pagato della storia del cinema.
Lucho Olivera probabilmente non ebbe lo stesso problema quando nel decimo
capitolo del suo (e di Grassi) Ronar
diede a uno dei personaggi le fattezze dell’artista.
Tra l’altro, quanto sarebbe bello rivedere in una degna edizione i lavori
di Olivera dei tardi anni ’70...
sarebbe veramente ora che la Eura ripubblicasse queste perle
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