mercoledì 29 gennaio 2014

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Come passa il tempo. Con il volume che è uscito oggi comincia il conto alla rovescia verso la conclusione della serie di Michel Vaillant per la Gazzetta dello Sport.
Cominciata senza troppo convinzione (letti alcuni episodi sparsi in passato, mai entusiasmato), la serie mi ha inaspettatamente catturato, anche se chiaramente le condizioni estremamente favorevoli con cui  viene venduta sono un ottimo viatico per apprezzarla. Oltretutto deve essere stata un successo visto che dalle previste 35 uscite è arrivata ad abbracciare tutta la serie, e contemporaneamente è stata messa in cantiere la collana dedicata a Lucky Luke: ciò lascerebbe ben sperare per qualche altra proposta di classici della BéDé.
Certo, per me non è stato tutto rose e fiori il rapporto con Michel Vaillant, ma sempre per ragioni indipendenti dalla volontà dell’editore: alcune copie non è che siano arrivate proprio intonse e per un bel po’ di mesi non c’era verso di trovare i volumi nelle edicole, e ho dovuto farmeli comprare da amici di altre città prima che il mio edicolante di fiducia puntasse i piedi contro il distributore locale.
Questo ultimo scorcio della serie ha presentato due belle sorprese: il passaggio (solo ora ufficializzato, ma Graton padre ha sempre avuto dei collaboratori) dei testi a Philippe Graton ha portato una bella ventata di novità, con temi più originali e un ritmo più serrato. Ahimè, la qualità del disegno è sensibilmente calata, e in questo numero 61 viene spiegato perché, ma spero che si risollevi. Inoltre visto l’episodio celebrativo saltato il numero scorso credo proprio che il settantesimo volume della collana ospiterà il primo episodio della nuova serie francese di Michel Vaillant.

4 commenti:

  1. Io di Vaillant ho letto solo qualche episodio, pubblicato nella metà anni '90 su qualche rivista italiana NON di fumetto (ti risulta?).
    Se ben ricordo, una puntata era abbastanza gialla/thriller, con un persona pugnalata da una lama prodotta dalle sue stesse acciaierie. Dimmi che questa storia esiste. Ovviamente c'entrava una donna, in mezzo a questo casino... una sorta di femme fatale.

    Moz-

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    1. Acc... non mi dice niente, forse l'edizione della Gazzetta non è ancora arrivata a quel punto. Avventure di Michel Vaillant virate sul giallo comunque ce ne sono state, e sono le mie preferite.

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  2. Anche per me Vaillant é stato una bella sorpresa. Senz'altro ha inciso il fatto di poter leggere tutte le avventure di seguito, in ordine più o meno cronologico, appassionandomi così a personaggi e sotto trame. Tra l'altro, con mia sorpresa, le mie avventure preferite sono state le più datate, diciamo le prime 10-12 in ordine cronologico.

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    1. Per me è stato il contrario. Le prime storie, pur con qualche notevole eccezione (tipo Strada di Notte, bellissima), sono state un po' ostiche da leggere mentre quelle più recenti vanno giù che è un piacere.
      A parte le recenti défaillance, ho anche notato che col tempo il disegno si è molto affinato.

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