Continua (in
ritardo! L’avevano annunciata per l’8 luglio!) la saga del Crepuscolo
degli Dèi con autori diversima sullo stesso livello qualitativo. I Nibelunghi
non è un capolavoro ma nemmeno una porcheria; non entusiasma ma nemmeno
ripugna. È una storia classica e risaputa (d’altronde tratta gli
archetipi fondanti del genere fantasy) ben condotta e gestita con
professionalità. Rispetto al precedente volume ho notato una
scrittura molto più felice: dopo le prime 6 tavole riassuntive comincia
il galoppo frenetico che terrà incollato il lettore fino alla fine.
Buona anche la caratterizzazione dei personaggi, che pur essendo appunto
archetipali hanno offerto alcuni margini di creatività allo
sceneggiatore Nicolas Jarry.
Dal punto di
vista dei disegni il discorso è differente: Djief ha uno stile
troppo asciutto per questo tipo di storie epiche e violente, talvolta
declinante al caricaturale e occasionalmente incline ad alcune forzature
anatomiche. E mi pare che il cavallo di Odino avesse otto zampe, ma
forse in questo caso la colpa è dello sceneggiatore o del supervisore
che non ha fornito la giusta documentazione.
Nonostante una resa di stampa non proprio ottimale I Nibelunghi
è un bel volume in cui a fronte di una foliazione un po’ più corposa è
saltato il frontespizio (ben fatto: altro che le tavole sacrificate di Western) e al costo di soli 3,50€ si fa perdonare anche l’inversione di due balloon a pagina 21.
Al momento la serie Color Extra non la sto seguendo, i titoli mi ispirano poco, continuerò la Color e la U.S.A. anche se per la scelta del successore di Juan Solo mi sembrava tu non fossi proprio entusiasta, o sbaglio?
RispondiEliminaLeo Roa, disegnato da Juan Gimenez che però l'ha pure scritto...
EliminaNon vuol dire, perché Il Quarto Potere era bello, ma me lo ricordo veramente come una minchiatina.