venerdì 4 luglio 2014

Historica 21 - 9/11 1: La Nascita di Al-Qaida

Piacevole e inaspettata sorpresa ieri mattina in edicola: il nuovo volume di Historica non pesca la sua ambientazione nei decenni o nei secoli scorsi ma tratta un argomento poco meno che contemporaneo, ovvero i retroscena che hanno portato all'attentato delle Twin Towers. Una scelta originale e a suo modo coraggiosa; peccato che questo 9/11 sia molto meno riuscito di quanto sperassi.
Tra il 1992 e il fatidico 2001 si incrociano e si rincorrono le vite dei tre protagonisti: la super-soldatessa Cindy Mayer, il reduce della guerra russo-afgana convertitosi con successo all'alta finanza Said-François Mohammed e lo sceicco del terrore Osama Bin Laden. Alle loro spalle le lobby americane intessono una ragnatela di intrighi ricostruita con scrupolo e rigore encomiabili, ma appassionante quanto la lettura di un referto medico.
I testi sono frutto della collaborazione tra Bartoll e Corbeyran. Il primo sceneggiatore profonde nei suoi fumetti una documentazione rigorosissima, ma anche un ritmo disarticolato e ben poco pathos; il secondo è celebre per quanto è luuuungo nello sviluppare le sue serie. Nessuno dei due disdegna gli stereotipi. Il frutto di questo sodalizio, di cui questa uscita raccoglie i primi tre volumi originali, è una storia prevedibilmente lenta, espositiva, frammentaria. Talmente frammentaria che il primo episodio, W.T.C., è stato presentato con un ordine delle tavole che non rispetta la numerazione originale, e si legge tranquillamente senza accorgersene! Ci sono due belle sequenze d'azione coinvolgenti, quella alla corsa dei cavalli e nell'autobus del secondo episodio (Progetto Bojinka) ma sono quasi gli unici picchi di un encefalogramma altrimenti desolatamente piatto. E poi arriviamo ai disegni...
Jean-Luc Godard tempo fa aveva dichiarato che se avesse avuto a disposizione la tecnologia moderna avrebbe fatto un film al giorno. Dall'introduzione di Brancato apprendo che la serie originale è uscita tra il 2010 e il 2013, e mi sembra un lasso di tempo anche troppo lungo visto che con i mezzi usati il disegnatore Jef avrebbe potuto benissimo fare una, due, dieci tavole al giorno. In pratica le sue tavole sono un collage di fotografie appena ritoccate (quando lo sono) e anche molte figure umane si intuiscono ricalcate da fotografie - anche se questo non preserva Jef da qualche occasionale "papera" anatomica.
Non aiuta inoltre la lettura il fatto che molti balloon sembrano essere messi a caso, con lunghi discorsi che iniziano e finiscono in una panoramica o in un campo lungo mentre attorno ci sono delle vignette con primi piani e figure intere desolatamente mute.
Forse ci sono andato giù troppo pesante, e lo scopo di 9/11 è proprio informare più che intrattenere ma per me rimane un volum(on)e interlocutorio. Vedremo il seguito.

3 commenti:

  1. L'ho sfogliato in edicola. Le tavole che ho visto non mi sono sembrate malaccio, per quanto, come dici, i riferimenti fotografici sono forti. Ma non è certo l'unico. Visto il tipo di storia, sarà stato scelto ad hoc.
    Proprio il tipo di storia, invece, mi ha convinto a lasciare lì il volume. Mi sconfinfera davvero poco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo hi sfogliato in edicola?! Ma non lo vendono incellofanato?

      Elimina
  2. Verissimo. Ma c'è un edicola vicino casa dove spesso lo trovo spacchettato. Magari li apre lui per dargli un occhio. Magari gli chiedono di aprirlo, boh. A me va solo bene :)

    RispondiElimina