Non ricordo cosa abbiano ospitato i precedenti Almanacchi Cosmo, che evidentemente non ho acquistato; questo terzo
numero presenta una piacevole sorpresa. Sin dal formato, che non è quello comic
book in cui sarebbe stato logico (e facile) inserire un fumetto di prevenienza
statunitense. Invece anche Fabian Gray
ha meritato il canonico 19x27 tipico delle collane a colori della Cosmo, il
tutto per meno di 7 euro.
Il protagonista eponimo di questo fumetto è un ladro di antichità preziose
“infestato” dagli spiriti di cinque personaggi letterari, che gli donano le
loro abilità e i loro poteri ma che possono anche prendere il sopravvento sulla
sua personalità. Da qui il sottotitolo «Five Ghosts»: grazie alla pietra dei
sogni fusa col suo corpo Fabian ospita Robin Hood, Sherlock Holmes, Dracula,
Merlino (credo) e... boh... forse Itto Ogami, comunque un samurai.
La storia inizia ex abrupto ma
immagino che non esista materiale precedente dedicato al personaggio visto che
le origini dell’antieroe vengono spiegate nel corso della storia con alcuni
flashback. La vicenda è ambientata in un qualche anno dopo il 1932 e abbraccia
diversi contesti, introducendo situazioni e personaggi che probabilmente attendono
di essere sviluppati in qualche prossima uscita. Giunto in Africa insieme
all’amico Sebastian in cerca di nuove ricchezze (e di una cura per la sorella
Silvia, primo movens del protagonista
e giustificazione per le sue azioni), Fabian si ritroverà nella mitica
Shangri-La dopo un incontro con una bellicosa tribù di mutanti che venerano
ragni giganti.
Fabian Gray appartiene al filone di Indiana Jones, di Grosso Guaio a Chinatown, lambendo vagamente anche La Lega degli Straordinari Gentlemen: è
un omaggio alla letteratura pulp, o più generalmente d’avventura, raccontato con
la sensibilità e la consapevolezza contemporanee.
All’interno della vicenda Frank J. Barbiere ha anche trovato lo spazio per
inserire un’ordalia con cui Fabian Gray ottiene maggiore controllo sui “Five
Ghosts” ed evita gli effetti nefasti che la loro convivenza potrebbe portare,
narrata forse con eccessiva rapidità. Ma il ritmo indiavolato e la rapida
successione degli eventi è un difetto (a volerlo considerare un difetto) di
tutto il fumetto e non solo di quella parte. Poco meno che geniale, comunque,
la spiegazione dell’origine dei poteri di Fabian Gray e della natura della
pietra dei sogni.
I disegni di Chris Mooneyham sono asciutti ma tendenti all’ipertrofia,
coerentemente con lo spirito della storia. Si notano principalmente influssi
Kubertiani e GilKaniani, ma quando l’atmosfera di alcune sequenze lo richiede
non mancano omaggi a Miller&Janson.
In definitiva un volume consigliato: non sarà un capolavoro ma ha un ottimo
ritmo e alcuni spunti originali. Per quel che può valere il mio parere,
ovviamente: a queste condizioni e a questo prezzo probabilmente mi sarebbe
piaciuta qualsiasi cosa avessero proposto i Cosmonauti.
Buono a sapersi, visto il momento i 7 euro mi avevano un po' scoraggiato, soprattutto perché da quel che ho capito l'avventura di Fabian Gray non finisce qui, oppure ho capito male?
RispondiEliminaComunque gli altri almanacchi avevano proposto, se non erro, la bio di Senna e un western di tratto da L'amour.
Oh, meno male. Per quanto ne so dovrebbe esserci un secondo volume che conclude la miniserie. Non conosco le intenzioni della Cosmo, ma in America la serie della Image (intitolata Five Ghosts e NON Fabian Gray) ha goduto di altre miniserie e una regolare ancora ora in corso di pubblicazione. Trovate tutto QUI.
RispondiEliminaGrazie a entrambi dei commenti, adesso ho le idee un po' più chiare (sulla cronologia di Fabian Gray/Five Ghosts e su quella degli Almanacchi Cosmo).
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