Veramente molto riuscito l’ultimo numero de Il Morto. I drammi degli immigrati delle carrette del mare e dello
sfruttamento delle extracomunitarie vengono resi in maniera realistica,
documentata e senza alcuna retorica.
Abbandonato in mare, Nagee giunge in Italia per trovare la sorella Anele,
che in un messaggio gli aveva chiesto di andare a portarla via dallo squallore
in cui era finita, visto che il lavoro per cui era arrivata in Italia non era
quello che pensava. Infatti viene fatta prostituire con abbondanti dosi di
droga e alcol in un locale specializzato in donne di colore situato
fortuitamente proprio accanto al ristorante dove lavora Peg/Il Morto.
Un po’ per il suo spirito di giutiziere e un po’ per recuperare parte dei
ricordi della sua vita precedente, Il Morto aiuterà Nagee e così noi ci
possiamo godere una bella storia avvincente, appassionante, cinica e disperata.
C’è più Lo Sconosciuto di Magnus in
questo fumetto che Diabolik. Ottimo
lavoro di Marco Boselli ai disegni. Al momento, mi sembra che questo sia il
migliore numero de Il Morto che ho
letto.
Unico appunto, ma giusto per scrivere qualcosa: Nagee sembra avere il dono
delle lingue visto che parla perfettamente italiano senza essere mai stato
apparentemente in Italia prima. Cosa ancora più evidente visto che molti
personaggi si esprimono in dialetto.
In appendice una storiella molto simpatica, ma che sembra disegnata in
fretta e furia riguardando Il Garage
Ermetico di Moebius, di H. W. Grunge
a opera di Anghinoni e Telloli.
Resta il mistero sul perché questo albetto datato giugno 2014 sia arrivato
nell’edicola in cui mi rifornisco de Il
Morto solo pochi giorni fa.
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