Immaginario Sexy è un ammirevole progetto frutto della
precedente incursione dell’autore/editore nel mondo dei fumetti “neri”, che ha
portato alla pubblicazione dei due tomi Avventure Noir.
In 240 pagine Luca Mencaroni offre una panoramica esaustiva sulla
produzione delle case editrici Sessantasei ed Erregi di Renzo Barbieri e Giorgio
Cavedon avviata entro il 1972, anno della separazione dei due soci che portò
alla nascita di altre case editrici e a un rinnovamento del genere.
Il bel volume cartonato in formato quadrotto inizia con un’introduzione
molto approfondita nonostante la brevità (alle figure di Barbieri e Cavedon
verranno dedicati approfondimenti nei prossimi volumi), in cui Mencaroni
ricostruisce, fonti alla mano, una sua versione della scintilla che generò la
passione di Barbieri e delle vicissitudini che portarono alla nascita dei primi
tascabili e al reclutamento degli autori, correggendo o avanzando i suoi dubbi
sui dati riportati nei pochi altri lavori analoghi di riferimento. Non mancano
interessanti digressioni sull’andamento economico delle testate e sulla vita
privata delle persone coinvolte, il tutto riportato con discrezione e senza
scadere nel gossip che comunque in un lavoro compilatorio come questo sarebbe
stato giustificato per dare il giusto inquadramento storico.
Mencaroni analizza tutte le testate a fumetti del genere sexy seguendo
l’ordine cronologico di pubblicazione (per amor di completezza segnala
l’assenza di Domino e I Playboy’s, il primo un “nero” già
trattato in Avventure Noir e il
secondo non propriamente fumetto): siamo ancora agli albori del genere, che se
Mencaroni non mi smentirà nelle prossime uscite diverrà definitivamente porno
dallo sdoganamento del pene ne Lo
Sconosciuto di Magnus, e i fumetti qui riportati sono ancora tutte
propaggini di altri generi con talvolta i soli riferimenti pruriginosi in
copertina a offrire un accenno di erotismo o trasgressione.
A ogni testata viene dedicata una presentazione che non supera mai le due
pagine, seguita da un ricchissimo apparato iconografico che riproduce tutte le copertine della serie (e delle
eventuali ristampe, raccolte, ecc.) unitamente ad eventuali gadget come
cartoline promozionali e poster allegati.
È incredibile come l’autore sia riuscito a condensare in poco spazio un
sacco di informazioni che, nonostante la scrupolosità da entomologo, è riuscito
a integrare con aneddoti e curiosità. Merito evidentemente di uno stile
stringato e di una organizzazione ottimale dello spazio a disposizione. La
parte scritta riveste un ruolo minoritario eppure la densità di scrittura è
elevata.
Va segnalata la particolare scelta di inserire le biografie dei fumettisti
e dei copertinisti di maggior rilievo all’interno della trattazione delle
testate in cui ebbero maggiore influenza e non in una appendice a parte. Poco
male, anzi forse è meglio così: se uno volesse ripassarsi la carriera di Alessandro
Biffignandi o di Sandro Angiolini dovrebbe solo seguire le indicazioni
nell’indice analitico posto alla fine.
Dal punto di vista della resa grafica è innegabile che la necessità di far
stare 24 copertine in una sola pagina comporti il loro drastico
rimpicciolimento, ma visto che il formato d’origine era già piccolo di suo la
cosa non preclude la fruizione delle immagini, che a onor del vero vengono
anche proposte in più ariosi gruppi di 12 dove possibile. E quindi saltano
comunque agli occhi le differenze talvolta abissali tra maestri come Carlo
Jacono e Pino Dangelico e alcuni mestieranti alle prime armi o vessati dalle
scadenze.
Oltretutto, Mencaroni sembra scandalizzato per l’evidente plagio del
manifesto pubblicitario di Soldato Blu
in una copertina di Walalla, ma il
bello di questo volume è anche l’occasione che offre all’esperto di andarsi a
trovare tutte le molteplici e smaccate “citazione” che vennero fatte (persino a
più riprese!). Ne avevo già accennato qui.
Scorrere di fila le copertine delle testate di maggior successo, che quindi
videro passare molte mode e fenomeni di costume diversi, permette anche di
vedere come si sia evoluto il gusto dei lettori e di tastare con mano la
furbizia degli editori.
Gli ultimi numeri di Terror, ad
esempio, strizzano l’occhio a un certo stile aerografato e televisivo dei primi
anni ’80, mentre il film-scandalo Malizia
compare persino in una copertina di Jacula,
per quanto sia totalmente impensabile un crossover della fantesca di Laura
Antonelli con una vampira che agisce nei primi dell’800!
Questo primo tomo di Immaginario Sexy
è stato per me una fonte di curiosità e sorprese. Tra le altre cose, ho
scoperto che anche Vicente Segrelles ha realizzato dei “pornetti”, che il
misconosciuto Peter Paper era scritto
da Pippo Franco, che Guido Buzzelli aveva un fratello fumettista (peraltro
piuttosto bravo, sembrerebbe). Tutte cose che un esperto sicuramente sapeva
già, ma che per me sono state delle novità.
Il volume ha un costo piuttosto importante, 40 euro, ma la passione e la
competenza di Mencaroni (coadiuvato da uno staff di nomi anche eccellenti) lo
giustificano abbondantemente anche se non mancano refusi che non pregiudicano
la comprensione a chi abbia una cultura specifica o a chi legga con un minimo
d’attenzione tutte le parti del volume: «Frankenstein» e non «Frankestein», Bull «Rockett» e non «Rocket»; è
ovvio dalla cronologia stessa che l’ultimo numero di De Sade fu il 172 e non il 47, così come l’anno di nascita di Lucifera riportato nel riquadro non è
quello corretto che si evince invece dal testo.
Francamente non ho capito a cosa facciano riferimento gli asterischi che
accompagnano i dati tecnici dei singoli fumetti: immagino si tratti di una
stima della rarità (non ho trovato nessuna parte in cui venga spiegato,
probabilmente perché si intende Immaginario
Sexy come continuazione ideale di Avventure
Noir).
Aspetto con trepidazione
le prossime uscite, che spero non si faranno attendere troppo.
Domanda: sai dirmi se è a edizione limitata?
RispondiEliminaNon credo, non viene riportato da nessuna parte che sia una tiratura limitata. Di certo considerati il costo e l'argomento forse di nicchia non ne avranno stampate tantissime copie.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaE' un libro che dovrebbe stare in biblioteca comunale. Ma chi glie lo va a proporre l'acquisto al direttore?
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