sabato 16 maggio 2015

Immaginario Sexy volume primo: Le Edizioni 66 - Erregi



Immaginario Sexy è un ammirevole progetto frutto della precedente incursione dell’autore/editore nel mondo dei fumetti “neri”, che ha portato alla pubblicazione dei due tomi Avventure Noir.
In 240 pagine Luca Mencaroni offre una panoramica esaustiva sulla produzione delle case editrici Sessantasei ed Erregi di Renzo Barbieri e Giorgio Cavedon avviata entro il 1972, anno della separazione dei due soci che portò alla nascita di altre case editrici e a un rinnovamento del genere.
Il bel volume cartonato in formato quadrotto inizia con un’introduzione molto approfondita nonostante la brevità (alle figure di Barbieri e Cavedon verranno dedicati approfondimenti nei prossimi volumi), in cui Mencaroni ricostruisce, fonti alla mano, una sua versione della scintilla che generò la passione di Barbieri e delle vicissitudini che portarono alla nascita dei primi tascabili e al reclutamento degli autori, correggendo o avanzando i suoi dubbi sui dati riportati nei pochi altri lavori analoghi di riferimento. Non mancano interessanti digressioni sull’andamento economico delle testate e sulla vita privata delle persone coinvolte, il tutto riportato con discrezione e senza scadere nel gossip che comunque in un lavoro compilatorio come questo sarebbe stato giustificato per dare il giusto inquadramento storico.
Mencaroni analizza tutte le testate a fumetti del genere sexy seguendo l’ordine cronologico di pubblicazione (per amor di completezza segnala l’assenza di Domino e I Playboy’s, il primo un “nero” già trattato in Avventure Noir e il secondo non propriamente fumetto): siamo ancora agli albori del genere, che se Mencaroni non mi smentirà nelle prossime uscite diverrà definitivamente porno dallo sdoganamento del pene ne Lo Sconosciuto di Magnus, e i fumetti qui riportati sono ancora tutte propaggini di altri generi con talvolta i soli riferimenti pruriginosi in copertina a offrire un accenno di erotismo o trasgressione.
A ogni testata viene dedicata una presentazione che non supera mai le due pagine, seguita da un ricchissimo apparato iconografico che riproduce tutte le copertine della serie (e delle eventuali ristampe, raccolte, ecc.) unitamente ad eventuali gadget come cartoline promozionali e poster allegati.
È incredibile come l’autore sia riuscito a condensare in poco spazio un sacco di informazioni che, nonostante la scrupolosità da entomologo, è riuscito a integrare con aneddoti e curiosità. Merito evidentemente di uno stile stringato e di una organizzazione ottimale dello spazio a disposizione. La parte scritta riveste un ruolo minoritario eppure la densità di scrittura è elevata.
Va segnalata la particolare scelta di inserire le biografie dei fumettisti e dei copertinisti di maggior rilievo all’interno della trattazione delle testate in cui ebbero maggiore influenza e non in una appendice a parte. Poco male, anzi forse è meglio così: se uno volesse ripassarsi la carriera di Alessandro Biffignandi o di Sandro Angiolini dovrebbe solo seguire le indicazioni nell’indice analitico posto alla fine.
Dal punto di vista della resa grafica è innegabile che la necessità di far stare 24 copertine in una sola pagina comporti il loro drastico rimpicciolimento, ma visto che il formato d’origine era già piccolo di suo la cosa non preclude la fruizione delle immagini, che a onor del vero vengono anche proposte in più ariosi gruppi di 12 dove possibile. E quindi saltano comunque agli occhi le differenze talvolta abissali tra maestri come Carlo Jacono e Pino Dangelico e alcuni mestieranti alle prime armi o vessati dalle scadenze.
Oltretutto, Mencaroni sembra scandalizzato per l’evidente plagio del manifesto pubblicitario di Soldato Blu in una copertina di Walalla, ma il bello di questo volume è anche l’occasione che offre all’esperto di andarsi a trovare tutte le molteplici e smaccate “citazione” che vennero fatte (persino a più riprese!). Ne avevo già accennato qui.
Scorrere di fila le copertine delle testate di maggior successo, che quindi videro passare molte mode e fenomeni di costume diversi, permette anche di vedere come si sia evoluto il gusto dei lettori e di tastare con mano la furbizia degli editori.
Gli ultimi numeri di Terror, ad esempio, strizzano l’occhio a un certo stile aerografato e televisivo dei primi anni ’80, mentre il film-scandalo Malizia compare persino in una copertina di Jacula, per quanto sia totalmente impensabile un crossover della fantesca di Laura Antonelli con una vampira che agisce nei primi dell’800!
Questo primo tomo di Immaginario Sexy è stato per me una fonte di curiosità e sorprese. Tra le altre cose, ho scoperto che anche Vicente Segrelles ha realizzato dei “pornetti”, che il misconosciuto Peter Paper era scritto da Pippo Franco, che Guido Buzzelli aveva un fratello fumettista (peraltro piuttosto bravo, sembrerebbe). Tutte cose che un esperto sicuramente sapeva già, ma che per me sono state delle novità.
Il volume ha un costo piuttosto importante, 40 euro, ma la passione e la competenza di Mencaroni (coadiuvato da uno staff di nomi anche eccellenti) lo giustificano abbondantemente anche se non mancano refusi che non pregiudicano la comprensione a chi abbia una cultura specifica o a chi legga con un minimo d’attenzione tutte le parti del volume: «Frankenstein» e non «Frankestein», Bull «Rockett» e non «Rocket»; è ovvio dalla cronologia stessa che l’ultimo numero di De Sade fu il 172 e non il 47, così come l’anno di nascita di Lucifera riportato nel riquadro non è quello corretto che si evince invece dal testo.
Francamente non ho capito a cosa facciano riferimento gli asterischi che accompagnano i dati tecnici dei singoli fumetti: immagino si tratti di una stima della rarità (non ho trovato nessuna parte in cui venga spiegato, probabilmente perché si intende Immaginario Sexy come continuazione ideale di Avventure Noir).
Aspetto con trepidazione le prossime uscite, che spero non si faranno attendere troppo.

4 commenti:

  1. Domanda: sai dirmi se è a edizione limitata?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non credo, non viene riportato da nessuna parte che sia una tiratura limitata. Di certo considerati il costo e l'argomento forse di nicchia non ne avranno stampate tantissime copie.

      Elimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. E' un libro che dovrebbe stare in biblioteca comunale. Ma chi glie lo va a proporre l'acquisto al direttore?

    RispondiElimina