Me cojoni, altroché. Come già segnalato a Luigi,
per avere anche i titoli più recenti di questa benedetta collana bisogna essere
clienti affezionati sin dall’inizio (poco importa se i primi numeri presentano
personaggi che uno ha già o che non interessano), impossibile salire “in corsa”
quando le tirature sono state calibrate e distribuite secondo la domanda consolidata.
Eppure alla fine sono riuscito a recuperare le prime tre uscite di Mac Coy grazie a un amico che si serve presso un’edicola in cui
sono riusciti perfino a fargli avere il primo volume arretrato (!). La molla
che mi ha spinto a ricercarlo è stata come in altre occasioni la possibilità di
leggere questo fumetto finalmente in maniera integrale e ordinata dopo averlo
saggiato a spizzichi e bocconi su qualche Skorpio
e Comic Art. Non avevo grandi
aspettative: dai ricordi e dai commenti sulle riviste mi aspettavo dei solidi
testi classici virati all’umoristico, dei disegni molto curati realistici ma
tendenti al grottesco e dei colori belli carichi e squillanti. In effetti (con
la lettura sono arrivato al terzo episodio, il primo del secondo volume della
Gazzetta) finora ho ritrovato tutti questi aspetti. Non so come abbia fatto Mac Coy a ritagliarsi lo spazio che si è
ritagliato (continuato in Francia sino al decesso del disegnatore, quando il
western era tramontato, oggetto sin da subito di ristampe in altro formato e di
edizioni integrali poco dopo, pubblicato in Italia quasi in tempo reale e con
frequenza più massiccia rispetto a quella di altri classici della BéDé, ecc.),
credo che gli splendidi disegni di Palacios siano stati determinanti per il suo
successo, ma lo trovo in ogni caso una lettura molto piacevole.
L’edizione della Gazzetta presenta purtroppo una stampa non perfetta sino
al quarto episodio (cioé il secondo del secondo volume), ma si fa perdonare
facilmente vista la generosità con cui propone una foliazione che
occasionalmente tocca le 112 pagine allo stesso prezzo dei volumi canonici.
Inoltre anche gli editoriali sono molto ghiotti per me che ignoro praticamente
tutto dei due autori.
Proprio nel pomeriggio sono passato da un'edicola e ho visto in bella mostra i primi tre numeri di Mac Coy, uno dietro l'altro. Che devo dire? Comincio a pensare che sono io a vederli ovunque :)
RispondiEliminaIn ogni caso di Mac Coy ho preso il primo perché curioso. Non avevo mai letto nulla della serie in questione. E la lettura non mi è nemmeno dispiaciuta. Solo che rientra in un canone troppo classico, per i miei gusti. Le tavole di Palacios sono meravigliose (e si, probabilmente a loro si deve il successo della serie), anche se dopo un po' avevo l'impressione che tutte si somigliassero. Sarà per va della colorazione.