domenica 14 giugno 2015

Spirou e Fantasio l'Integrale 1981-1983



Con la nuova uscita degli integrali di Spirou e Fantasio la RW Lineachiara compie un vorticoso balzo in avanti di 20 anni e dal biennio 1959-1960 a cui era arrivata questa collana con la seconda uscita passa direttamente ai primi anni ’80. La ragione va probabilmente ricercata nel desiderio di presentare il prima possibile il lavoro della premiata ditta Tome & Janry, che oltre alla qualità che ha saputo fornire è più in sintonia con i lettori contemporanei risalendo queste opere a “soli” 30 anni fa.
L’apparato redazionale è ricchissimo come nel solco della tradizione di questi integrali ed è particolarmente lodevole la schiettezza documentaristica con cui vengono spiegate le ragioni, dettate da giochi di potere interni alla casa editrice Dupuis, per cui a fare da continuatori ufficiali delle gesta degli eroi siano risultati vincitori due “negri” poco più che esordienti rispetto ad altri nomi eccellenti o ad outsider con raccomandazioni importanti.
Se dal punto di vista dei disegni la coppia raggiunge (anzi, diciamolo: supera) le vette più alte della saga fino a quel momento, ho trovato che i testi non brillano in un primo momento né per originalità né per la qualità dello storytelling. Ma dopo un brevissimo periodo di rodaggio Tome & Janry faranno faville, che si vedono già in questo volumone.
L’integrale raccoglie una mezza dozzina di storie brevi e le prime tre storie lunghe realizzate dalla coppia e comparse sulla rivista Spirou e sui suoi supplementi. Nel confezionare il volume è stato seguito un ordine strettamente cronologico, così che le storie brevi raccolte nel 38° volume della collana dedicata alla serie non sono state presentate per ultime ma inframmezzate alle altre a seconda dell’anno di pubblicazione (ciò ha portato a uno sfasamento dei testi introduttivi affidati allo scoiattolo Spip, ripresi dal volume ufficiale di Dupuis che raccoglieva quelle storie, evidentemente secondo una scaletta diversa).
La Voce senza Padrone è una storiella in 8 tavole senz’altro ben confenzionata ma un po’ insipida, i tentativi evidenti di rifarsi alla poetica di Franquin e alle sue suggestioni si risolvono in una trama un po’ infantile.
Occhio alla Foto! è invece una storia molto più godibile e divertente, un whodunnit in cui tra gli scienziati pazzi convenuti a Champignac i due eroi in incognito devono scoprire una spia. 14 tavole strampalate e ricche di invenzioni e gag come nel migliore Franquin.
La Minaccia è un simpatico divertissement in 4 tavole, dopo il quale si comincia a fare sul serio, ovvero si vedono finalmente le storie corpose nelle canoniche 44 tavole.
Virus è la prima storia lunga confezionata dai giovani autori. Si respira aria di Guerra Fredda: Spirou e Fantasio vanno in  missione al Polo Sud per cercare di debellare un virus e salvare gli scienziati della stazione scientifica da cui ha avuto origine.
Nonostante l’ambientazione interessante e una massiccia dose di azione (oltre a qualche gag esilarante come un tentato suicidio con una corda elastica), Virus non mi ha convinto del tutto. Sarà che a causa dell’ambientazione stessa, e quindi degli indumenti che impone ai personaggi, i comprimari pur interessanti non emergono (fatta eccezione per una foca-cane San Bernardo, che ovviamente non ha bisogno di mettersi uno scafandro o una tuta). Inoltre come scrivevo sopra lo storytelling di Tome & Janry non è calibrato con quanto visto in precedenza sulla serie e necessita di una certa attenzione da parte del lettore. Le didascalie descrittive sono del tutto assenti e spesso i due autori ricorrono a una narrazione rapida che genera e risolve le situazioni in due o tre vignette, richiedendo appunto da parte del lettore una certa attenzione per cogliere tutti i dettagli e ricostruire la dinamica di come si è svolta l’azione, con conseguente rallentamento di sequenze che vorrebbero essere fulminanti. La striscia finale, inoltre, sembra messa lì un po’ a caso; certo, in italiano non si è potuto tradurre pienamente il gioco di parole finale ma penso che anche in originale abbia costituito un discreto anticlimax.
In Avventura in Australia il lavoro di Tome & Janry decolla. Spirou e Fantasio si precipitano ad Albuh Mine (vabbeh, qui il gioco di parole si intuisce lo stesso) per aiutare il Conte di Champignac a trovare un «vero tesoro» ma una volta sul posto la loro diverrà una missione di soccorso.
In questo episodio ci sono avventura, esotismo, giocoso misticismo, una cura maniacale per i dettagli e dei personaggi molto azzeccati e originali (da sottolineare soprattutto gli aborigeni e le loro mitologie, quando non erano ancora di moda). Inoltre ritorna Seccotine e checché ne dica lo stesso Janry nella sua testimonianza riportata a pagina 30 l’operazione di aggiornamento del personaggio agli anni ’80 è riuscitissima, non solo nelle sue caratteristiche esteriori ma anche nell’approfondimento del suo rampantismo giornalistico, che sarà alla base dell’ultima gag – ma, tornando allo storytelling, non capisco perché dilatarla con quelle vignette aggiuntive.
Chi fermerà Cyanure? è addirittura migliore di Avventura in Australia. A seguito di un ipertecnologico acquisto poco soddisfacente, che darà origine a una gag strepitosa, Fantasio e Spirou vanno a Champignac (e tre!) per recuperare il buffo robot che il furbo venditore ha appioppato in sostituzione. Qui si troveranno coinvolti in una lotta frenetica contro Cyanure, una sexy robot creata da un ferroviere solitario, che ha il potere di controllare i meccanismi elettronici.
La storia è piena di azione, umorismo e anche di un po’ di malizia. Le invenzioni della coppia sono azzeccatissime, ma Chi fermerà Cyanure? è ancora più notevole per il recupero di altri personaggi storici ideati da Franquin. E le opinioni di Tome & Janry sui pericoli del progresso e sulla minaccia delle multinazionali (già ravvisabili nei precedenti episodi) si fanno più esplicite.
A inframmezzare i tre episodi lunghi ci sono altre tre storie brevi di cui ho apprezzato di più quelle che presentano elementi metafumettistici: Dannato Falsario! rimanda alla storia del misterioso quinto volume di Gaston, citata anche da Alfredo Castelli in Fumettisti d’Invenzione!, mentre L’unica e più o meno vera Storia della Giovinezza di Spirou raccontata dallo Zio Paul! è un excursus sulla vita del personaggio e dei suoi autori, con ghiotti riferimenti all’editore Dupuis. Anche la più canonica Groom du président è comunque molto simpatica.
Gli unici difetti di questo integrale sono la qualità di stampa non proprio perfetta delle storie brevi non riprese dal volume 38 ma da qualche altra fonte (problema che immagino riguarda anche l’integrale originale francese) e la consapevolezza che alcune, spero non troppe, battute di Tome & Janry rimangono intraducibili e quindi non godibili in italiano visto che fanno uso di giochi di parole e omofonie non riproducibili nella nostra lingua.
Non manca qualche refuso e altre piccole sviste (a pagina 194 il testo tradotto dell’ultima riga viene riportato anche in francese) ma sono bazzecole.

5 commenti:

  1. Stavo pensando di recuperare Spirou e Fantasio.. Grazie del post, mi ha chiarito le idee.

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  2. Ma questo "salto" temporale verrà recuperato?
    Ho letto pochissimo a suo tempo di Spirou e mi piacerebbe approfondire. Evviva Tome e Janry, ma così saltiamo proprio il mio periodo "infantile" anni 60-70...

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    1. non vorrei sbagliarmi ma mi pare che ne abbiano già annunciato un altro "classico". Tieni presente che i quattro già pubblicati offrono già alcune cose eccellenti, probabilmente il meglio della produzione di Franquin.

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  3. Probabilmente le storie più recenti procederanno in parallelo con quelle classiche. E' parecchio che avrei voluto prenderli, questi integrali. Mi sa però che devo decidermi a salire sul treno in corsa, perché ormai i volumi sono già quattro, in tutto, e quelli della RW sembrano voler procedere spediti.

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