Con la nuova uscita degli integrali di Spirou
e Fantasio la RW Lineachiara compie un vorticoso balzo in avanti di 20 anni
e dal biennio 1959-1960 a cui era arrivata questa collana con la seconda uscita
passa direttamente ai primi anni ’80. La ragione va probabilmente ricercata nel
desiderio di presentare il prima possibile il lavoro della premiata ditta Tome
& Janry, che oltre alla qualità che ha saputo fornire è più in sintonia con
i lettori contemporanei risalendo queste opere a “soli” 30 anni fa.
L’apparato redazionale è ricchissimo come nel solco della tradizione di
questi integrali ed è particolarmente lodevole la schiettezza documentaristica
con cui vengono spiegate le ragioni, dettate da giochi di potere interni alla
casa editrice Dupuis, per cui a fare da continuatori ufficiali delle gesta
degli eroi siano risultati vincitori due “negri” poco più che esordienti
rispetto ad altri nomi eccellenti o ad outsider
con raccomandazioni importanti.
Se dal punto di vista dei disegni la coppia raggiunge (anzi, diciamolo:
supera) le vette più alte della saga fino a quel momento, ho trovato che i
testi non brillano in un primo momento né per originalità né per la qualità
dello storytelling. Ma dopo un brevissimo periodo di rodaggio Tome & Janry
faranno faville, che si vedono già in questo volumone.
L’integrale raccoglie una mezza dozzina di storie brevi e le prime tre
storie lunghe realizzate dalla coppia e comparse sulla rivista Spirou e sui suoi supplementi. Nel
confezionare il volume è stato seguito un ordine strettamente cronologico, così
che le storie brevi raccolte nel 38° volume della collana dedicata alla serie
non sono state presentate per ultime ma inframmezzate alle altre a seconda
dell’anno di pubblicazione (ciò ha portato a uno sfasamento dei testi
introduttivi affidati allo scoiattolo Spip, ripresi dal volume ufficiale di
Dupuis che raccoglieva quelle storie, evidentemente secondo una scaletta
diversa).
La Voce senza Padrone è una storiella in 8 tavole senz’altro
ben confenzionata ma un po’ insipida, i tentativi evidenti di rifarsi alla
poetica di Franquin e alle sue suggestioni si risolvono in una trama un po’
infantile.
Occhio alla Foto! è invece una storia molto più godibile e
divertente, un whodunnit in cui tra
gli scienziati pazzi convenuti a Champignac i due eroi in incognito devono scoprire
una spia. 14 tavole strampalate e ricche di invenzioni e gag come nel migliore
Franquin.
La Minaccia è un simpatico divertissement in 4 tavole, dopo il quale si comincia a fare sul
serio, ovvero si vedono finalmente le storie corpose nelle canoniche 44 tavole.
Virus è la prima storia lunga confezionata dai
giovani autori. Si respira aria di Guerra Fredda: Spirou e Fantasio vanno
in missione al Polo Sud per cercare di
debellare un virus e salvare gli scienziati della stazione scientifica da cui
ha avuto origine.
Nonostante l’ambientazione interessante e una massiccia dose di azione
(oltre a qualche gag esilarante come un tentato suicidio con una corda
elastica), Virus non mi ha convinto
del tutto. Sarà che a causa dell’ambientazione stessa, e quindi degli indumenti
che impone ai personaggi, i comprimari pur interessanti non emergono (fatta
eccezione per una foca-cane San Bernardo, che ovviamente non ha bisogno di
mettersi uno scafandro o una tuta). Inoltre come scrivevo sopra lo storytelling
di Tome & Janry non è calibrato con quanto visto in precedenza sulla serie
e necessita di una certa attenzione da parte del lettore. Le didascalie
descrittive sono del tutto assenti e spesso i due autori ricorrono a una
narrazione rapida che genera e risolve le situazioni in due o tre vignette,
richiedendo appunto da parte del lettore una certa attenzione per cogliere
tutti i dettagli e ricostruire la dinamica di come si è svolta l’azione, con conseguente
rallentamento di sequenze che vorrebbero essere fulminanti. La striscia finale,
inoltre, sembra messa lì un po’ a caso; certo, in italiano non si è potuto
tradurre pienamente il gioco di parole finale ma penso che anche in originale
abbia costituito un discreto anticlimax.
In Avventura in Australia il
lavoro di Tome & Janry decolla. Spirou e Fantasio si precipitano ad Albuh
Mine (vabbeh, qui il gioco di parole si intuisce lo stesso) per aiutare il
Conte di Champignac a trovare un «vero tesoro» ma una volta sul posto la loro
diverrà una missione di soccorso.
In questo episodio ci sono avventura, esotismo, giocoso misticismo, una
cura maniacale per i dettagli e dei personaggi molto azzeccati e originali (da
sottolineare soprattutto gli aborigeni e le loro mitologie, quando non erano
ancora di moda). Inoltre ritorna Seccotine e checché ne dica lo stesso Janry
nella sua testimonianza riportata a pagina 30 l’operazione di aggiornamento del
personaggio agli anni ’80 è riuscitissima, non solo nelle sue caratteristiche
esteriori ma anche nell’approfondimento del suo rampantismo giornalistico, che
sarà alla base dell’ultima gag – ma, tornando allo storytelling, non capisco
perché dilatarla con quelle vignette aggiuntive.
Chi fermerà Cyanure? è addirittura migliore di Avventura in Australia. A seguito di un
ipertecnologico acquisto poco soddisfacente, che darà origine a una gag
strepitosa, Fantasio e Spirou vanno a Champignac (e tre!) per recuperare il
buffo robot che il furbo venditore ha appioppato in sostituzione. Qui si
troveranno coinvolti in una lotta frenetica contro Cyanure, una sexy robot
creata da un ferroviere solitario, che ha il potere di controllare i meccanismi
elettronici.
La storia è piena di azione, umorismo e anche di un po’ di malizia. Le
invenzioni della coppia sono azzeccatissime, ma Chi fermerà Cyanure? è ancora più notevole per il recupero di altri
personaggi storici ideati da Franquin. E le opinioni di Tome & Janry sui
pericoli del progresso e sulla minaccia delle multinazionali (già ravvisabili
nei precedenti episodi) si fanno più esplicite.
A inframmezzare i tre episodi lunghi ci sono altre tre storie brevi di cui
ho apprezzato di più quelle che presentano elementi metafumettistici: Dannato Falsario! rimanda alla storia
del misterioso quinto volume di Gaston,
citata anche da Alfredo Castelli in Fumettisti
d’Invenzione!, mentre L’unica e più o
meno vera Storia della Giovinezza di Spirou raccontata dallo Zio Paul! è un
excursus sulla vita del personaggio e dei suoi autori, con ghiotti riferimenti
all’editore Dupuis. Anche la più canonica Groom
du président è comunque molto simpatica.
Gli unici difetti di questo integrale sono la qualità di stampa non proprio
perfetta delle storie brevi non riprese dal volume 38 ma da qualche altra fonte
(problema che immagino riguarda anche l’integrale originale francese) e la
consapevolezza che alcune, spero non troppe, battute di Tome & Janry
rimangono intraducibili e quindi non godibili in italiano visto che fanno uso
di giochi di parole e omofonie non riproducibili nella nostra lingua.
Non manca qualche refuso e altre piccole sviste (a pagina 194 il testo tradotto
dell’ultima riga viene riportato anche in francese) ma sono bazzecole.
Stavo pensando di recuperare Spirou e Fantasio.. Grazie del post, mi ha chiarito le idee.
RispondiEliminaFigurati, è un piacere.
EliminaMa questo "salto" temporale verrà recuperato?
RispondiEliminaHo letto pochissimo a suo tempo di Spirou e mi piacerebbe approfondire. Evviva Tome e Janry, ma così saltiamo proprio il mio periodo "infantile" anni 60-70...
non vorrei sbagliarmi ma mi pare che ne abbiano già annunciato un altro "classico". Tieni presente che i quattro già pubblicati offrono già alcune cose eccellenti, probabilmente il meglio della produzione di Franquin.
EliminaProbabilmente le storie più recenti procederanno in parallelo con quelle classiche. E' parecchio che avrei voluto prenderli, questi integrali. Mi sa però che devo decidermi a salire sul treno in corsa, perché ormai i volumi sono già quattro, in tutto, e quelli della RW sembrano voler procedere spediti.
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