Ormai è evidente anche a me che La
Grande Guerra non è il titolo che la Mondadori ha dato ad alcune serie
franco-belghe ma una sorta di etichetta, una collana-nella-collana, in cui
presenterà storie ambientate durante il primo conflitto mondiale. C’ero cascato
ben due volte (qui
e qui),
ma visto che 14-18 è una serie lunga
con ulteriori sottotitoli a distinguere i volumi stavolta me ne sono accorto.
Non amo le storie di guerra ma questa è un po’ particolare. In sostanza è
la saga di otto amici francesi (di indole, moralità ed estrazione sociale
diverse) che ad agosto 1914, proprio a ridosso del matrimonio di uno della
compagnia, partono per il fronte.
La loro nuova vita è ovviamente caratterizzata da quelle brutalità e
tragedie che già sono state raccontate in vari libri, film e fumetti, ma per
quanto la vita militare sia ben presente sembra costituire più che altro un
banco di prova per i protagonisti, una iniziazione funzionale alla rivelazione
della loro vera natura, un’occasione in cui verranno a galla segreti
inconfessabili. Anche se non mancano scene con battaglie, trincee e quant’altro
i riflettori sono puntati sulla psicologia degli otto protagonisti e, svolta
decisamente originale in questo genere di fumetti, delle loro compagne rimaste
a casa. Corbeyran ha imbastito inoltre un sistema di flashforward con cui all’inizio di ogni episodio (ognuno dei quali
segue una precisa cronologia) viene mostrata la sorte di uno o più coscritti –
finora, la maggior parte ne è venuta fuori malissimo!
Il gioco col lettore diventa quindi quello di capire come si è arrivati a
un certo punto, e intuire le situazioni che hanno portato a conflitti o prese
di coscienza nel gruppo. Una struttura che avvince e che mantiene vigile il
lettore, ma che ha il limite di dare l’impressione che a fare la Prima Guerra
Mondiale fossero solo gli otto protagonisti visto che i volumi sono impostati
sulle canoniche 46 tavole (o poche più) degli albi standard franco-belgi,
riducendo fisiologicamente lo spazio degli altri comprimari, che sono
praticamente solo due graduati dell’esercito francese – gli altri personaggi e
“comparse”, a parte le donne, sono del tutto indistinti.
I disegni di Étienne Le Roux non sono granché o forse sono semplicemente
poco adatti al tipo di storia: troppo lievi, ogni tanto quasi caricaturali, a
volte apparentemente risolti con una certa faciloneria. Questo per quel che
riguarda le figure umane: va detto infatti, come segnalato da Sergio Brancato
nell’introduzione, che in realtà Le Roux è più che altro l’organizzatore di uno
studio che comprende anche Loïc Chevallier (décors)
e Jérôme Brizard (colori e sfondi del secondo episodio).
14-18 è una serie che seguirò con curiosità e
costituisce anche una bella scommessa da parte della Mondadori, o forse una
testimonianza dell’ottima salute di cui gode la collana Historica: 14-18 è
prevista sulla lunghezza di 10 episodi ed essendone usciti al momento solo 3,
quelli qui raccolti, non penso che vedremo la conclusione prima di 5 anni – a
voler essere ottimisti. Con i migliori auguri che Historica per quella volta ci sia ancora.
Ah, ecco spiegato l'arcano. Avevo appunto commentato al tuo post sul pilota dell'edelweiss che i disegni di Hugault non mi facevano impazzire, poi ho guardato questi dello "studio" leRoux e mi sono chiesto appunto come si potesse portare avanti una stessa serie con uno stile grafico tanto diverso.
RispondiEliminaInsomma, anche io ero convinto che La Grande Guerra fosse una serie antologica. Comunque per come parli di questo 14-18, penso potrebbe piacermi. Non vederne la conclusione se non tra un pugno d'anni, però, perplime anche me.
potrebbe anche darsi che il lavoro d'equipe accelleri la produzione. Sul volume non vengono riportate le date originali di uscita dei volumi francesi.
EliminaM sembra Luca tutto estremamente interessante ..si i disegni forse poco adatti al tema trattato, ma la tua recensione spinge a leggerlo..
RispondiEliminaGrazie come sempre e buona serata!
Bacio!