Tra quelli che conosco io, almeno. Questo, tratto dal primo "Compact" di Sprayliz:
Non si tratta di una semplice distrazione del colorista che ha scordato che un certo vestito aveva quel dato colore o che quel particolare sullo sfondo era in realtà parte di un personaggio in primo piano: qui il colorista ha proprio dato una sua interpretazione personale del disegno (che ha confuso anche me) interpretando forse come due occhi visti di fronte quello che in realtà è il profilo orientato orizzontalmente del tenente Kinnock.
Non riesco manco a capirlo,il disegno!! Oo
RispondiEliminaMoz-
la stessa cosa che capitò a me quando lo vidi. Il bello è che come quei disegni che ne nascondono altri (tipo certi quadri di Dalì) una volta che riesci a vedere il soggetto corretto non puoi più vederci altro.
EliminaSale sulla ferita, ma non potevi saperlo e ti perdono. Magari lo avesse fatto anche il signor Enoch - tanta salute, sia chiaro,. come direbbe il personaggio di Gassman nell'audace colpo dei soliti ignoti - che invece non ha tollerato il mio errore, chiamamolo così, e ha emessa un avviso ai naviganti x cui nessuno nel comicdom nostrano e persino nella terra dei mangiarane ha mai osato offrirmi un albo da colorare da allora.
RispondiEliminaPosso solo dire che in quel periodo studiavo i colori di guerra degli oligani in trasferta al seguito delle squadre di football x un posto di aiuto vice apprendista truccatore sul set di Braveheart. Dormivo due ore per notte. La tensione era tale che pittai il signor Gibson come fosse una delle Sorelle Bandiera. Licenziato dopo esser stato inseguito con uno spadone di scena che a me pareva un'arma letale. Arrotondavo colorando gli albi della graffitara ed ero talmente stanco che è un miracolo che il compact di Sprayliz non sembri un lavoro di Brandon McCarthy. Sono ancora convinto che Luca avrebbe potuto darmi un'altra chance. Mi sono presentato qualche tempo fa alle porte SBElliche xchè sapevo che il team up tra Dragonero e Zagor sarebbe stato a colori. Avevo passato le preselezioni e l'esame di cultura generale - unico a sapere che Al Levin non esiste e che si tratta di una invenzione goliardica di Alfredo Castelli in loco del corretto Floyd Gottfredson - e stavo x firmare il precontratto quando è passato di lì il papi di Gea e Lilith che mi ha inseguito armato di uno spadone letale. Cattivo.
agenzia segnala che sta effettuando l'alimentazione QUAD: in fase di quadratura della cassa il programma propone il versamento e agenzia chiede se nella parte relativa al Fondo Cassa può imputare l'importo reale del Fondo Cassa e poi il sistema lo quadra in automatico.
EliminaRicordo quella storia , ma non è di Gottfredson. Si tratta di uno degli ultimi lavori di Barks x uno zine satirico tipo Mad. Quid, Quod e Quad sono tre rapinatori conosciuti come la Banda Bassotti in quanto svantaggiati verticalmente che entrano nei bar dopo il crepuscolo e trivellano con un succhiello il fondo della cassa da cui asportano il bottino. Non credo sia una storia molto conosciuta in Italia. Bravo.
RispondiEliminaQuid Quod Quad, gli eroi ermeneutici!
EliminaMolto interessante questo dietro le quinte.
EliminaPer me, la tensione e il superlavoro funzionarono come in quella storia di Conan Doyle in cui guardando in uno specchio riesci a vedere il passato (eventualmente anche di verdure). In altre parole ti permisero di far cadere il velo di Pan e oltrepassare una soglia interdimensionale, raggiungendo un luogo dove gli abitanti, per una tragica coincidenza, visti di fronte sono uguali a Gibson visto di profilo (che culo!). Non te ne rendesti conto, ma come disse Mr. Monster nel 1987, "you were in WolvertonLand".
Una volta ritornato, il pietoso velo calò sulla tua mente, e perdesti il ricordo. E fortunato puoi dirti, se no non ti resterebbe altro che, come nel miglior Lovecraft, "La finestra! La finestra!" (saltare dalla). Ma il tuo inconscio ti impose quell'errore di colorazione, cosicchè rimanesse testimonianza dell'aspetto di quegli alieni.
Sappi. o principe, che durante quel viaggio incontrasti un Kol filosofo, il quale ti rivelò che Alfredo Castelli è in realtà una creazione (piuttosto elaborata, quasi borgesiana, sempre argentini siamo) del goliardico Al Levin, squattrinato fumettista ebreo newyorchese che negli anni 50, per dimenticare i morsi della fame, inventò il nostro universo.
"Kol"="Mano". J_D_La_Rue_67 è un lettore di Lanciostory :)
EliminaLo "era" dai tempi di Ken & Dan...
EliminaCerto, il senso voleva essere quello: mi pareva brutto scrivere che sei un "vecchio" lettore di Lanciostory :)
EliminaAl Levin era uno squattrinato fumettista ebreo newyorchese che negli anni cinquanta inventò gli anni cinquanta x avere un humus fertile da cui germogliasse la satira di Lenny Bruce, squattrinato fan di Batman che intendeva la vita come una guerra da affrontare con l'arte marziale della risata seppellente. Il suo fan + famoso è stato il famoso Stan The Man Lee che ha riempito x anni di battute le nuvolette di Pavido Parker, Ben Grimm e persino di Daredevil prima della Damasco chiamata Miller.
RispondiEliminaUno stand up comedian che amava l'arte marziale seppellente di Lenny e le nuvolette ripiene di battute di Stan The Man ha cercato x anni di farsi un nome in vari locali della Grande Mela prima di ripiegare dove era meno esposto e sappiamo tutti come è andata a finire con Bruce Lee. So goes life.
In una recente intervista a Fumo di China Alfredo Castelli ha rivelato che Al Levin è esistito veramente, Floyd Gottfredson invece è un autore inventato.
RispondiEliminaPensa come la prenderanno gli eredi di Gottfredson che da anni vivono dei diritti sulle ristampe di Topolino Sosia di Re Sorcio !
RispondiEliminaniente Gottfredson niente eredi. So goes life.
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