Questa è stata una bella sorpresa
di Lucca 2015: una nuova casa editrice, ComicArt City,
ha intrapreso la pubblicazione di materiale franco-belga. Detta così non sembra
questa grande intuizione vista la frenesia con cui negli ultimi anni gli
editori italiani si sono gettati sulla BéDé, ma le proposte della ComicArt City
si caratterizzano per l’alto livello della confezione e per il fatto che
pubblicano un autore geniale venerato in patria e praticamente sconosciuto in
Italia: Marcel Gotlib.
Gotlib è stato anche un autore
per l’infanzia e l’ideatore di un sacco di fondamentali riviste post-sessantottine,
ma da quello che si può ammirare in questi due volumi il suo ruolo nella storia
del fumetto non si esaurisce lì.
I volumi editi al momento sono Pervers Pépère e Hamster Jovial. Entrambi sono dei cartonati di grande formato
(24x32) rispettivamente di 56 e 40 pagine. Sia l’uno che l’altro presentano in
appendice delle pagine a colori, che al tatto mi sembrano di grammatura
superiore alle altre, che comunque sono patinate.
Pervers Pépère è una raccolta di gag, di solito di una tavola, di
cui è protagonista un vecchiaccio che fa degli scherzi a sfondo sessuale e si
gongola nel vedere i risultati. Nelle primissime pagine vengono ospitate delle
tavole e delle strisce generiche senza un personaggio fisso (forse il
protagonista in nuce), che vertono
principalmente sugli esibizionisti.
A dispetto del titolo, spesso
l’effetto esilarante delle sue malefatte si basa sulle aspettative maliziose
del lettore, e così assistiamo allo sbigottimento del poliziotto chiamato dalla
vecchia beghina a cui Pervers Pépère non voleva mostrare altro che dei santini,
o allo sconcerto dell’infermiere che vede Pervers Pépère preferire la sua
rivista di economia a quelle porno per “ispirarsi” durante una donazione del
seme.
Hamster Jovial è invece una presa in giro, corrosiva ma forse anche
un po’ affettuosa, dello scoutismo e delle sue ritualità. Il protagonista
eponimo è un giovane capo-scout un tantinello represso che deve tenere a bada i
suoi tre “lupacchiotti” (due maschietti e una femminuccia), che quando non si
scaccolano si dedicano alle delizie del sesso.
La struttura più comune di queste
gag, anche stavolta quasi sempre in una tavola sola, è il rimando aun cantante
o a un gruppo in voga all’epoca e il successivo tentativo di impostare la
didattica come suggerito dal loro stile: ciò mi fa pensare che in origine Hamster Jovial comparisse su Rock & Folk o qualche altra rivista
musicale (come avvenne per La Nuit di Druillet),
nel solco di quelle ibridazioni tra musica e fumetto impensabili in Italia ma
comuni in Francia. Wikipedia francese mi darebbe anche ragione, ma mi pare che
sia addirittura meno affidabile di quella italiana: rimanendo all’oggetto di
questa recensione riporta ad esempio che Pervers
Pépère venne creato nel 1981, quando invece risale ad almeno 5 anni prima.
In entrambi i casi è stato
emozionante rituffarsi in un’epoca irripetibile, in cui le inibizione e le
autocensure degli anni precedenti venivano disintegrate a colpi di piccone
(oggi è shockante vedere come la pedofilia fosse così facilmente oggetto di
burla, anche se il volume di Pervers Pépère
risparmia le scene più turpi come la quarta di copertina di Fluide Glacial 34). I disegni di Gotlib
sono fenomenali e anche se si trattava solo di one pager non si risparmiava come facevano altri suoi
contemporanei.
Entrambi i volumi costano 15 euro
e la loro qualità di stampa è ineccepibile.
Certo, resta il dubbio che anche
Gotlib non riesca a ottenere l’interesse dei lettori italiani come è successo
ad altri capisaldi del fumetto franco-belga come Franquin, ma non fasciamoci la
testa prima di essercela rotta e speriamo che queste prime due uscite possano
essere l’avanguardia di altri volumi.
Prossimamente su Fucine Mute un’intervista al nume
tutelare di ComicArt City, Massimo Giudici.
Hamster Jovial lo recupererò. Attendo da tempo di leggerlo
RispondiEliminaIo ne avevo solo sentito parlare, non lo avevo mai letto prima.
EliminaCiao, mi incuriosisce molto il nome ComicArt... coincidenza, citazione o c'è un legame di qualche tipo?
RispondiEliminaNessun legame che io sappia.
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