Ennesimo volume della collana
dedicato alla Prima Guerra Mondiale. Se l’ho preso non è stato solo come
“pizzo” da pagare alla Mondadori perché continui a rifornire l’edicola di Historica ma perché rileggendo la recensione del primo volume
pareva che non fosse male, e in fondo sono solo due episodi.
In effetti per quanto si tratti
di una vicenda in cui la Grande Guerra è la protagonista assoluta non è la
classica storia di genere bellico. Accanto alle inevitabile scene dal fronte,
rese interessanti dalla profusione di documentazione che Corbeyran ha
consultato (e anche dal crudo realismo del fronte visto con gli occhi dei
soldati semplici), c’è tutto un contorno di rapporti umani e di situazioni da
chiarire che vengono anticipate dai flashforward.
E si comincia a fare la conta dei morti tra i protagonisti.
In sintesi: nel primo volume qui
raccolto, La trincea perduta (aprile
1915), gli otto amici partiti insieme al fronte scoprono gli effetti
devastanti della guerra chimica mentre anche a casa durante una licenza scoppia
la violenza.
Nel secondo, Il colosso d’ebano (febbraio 1916), il gruppetto si trova in
trappola in una situazione da “ultimo avamposto” ma l’episodio costituisce principalmente
l’occasione per mostrare le condizioni delle donne impiegate nell’industria
bellica a casa e dei soldati africani delle colonie arruolati a forza (questa
sottotrama che dà il titolo all’episodio fornisce materiale per delle soluzioni
narrative abbastanza scontate).
I disegni di Étienne Le Roux non
sono il massimo. Tende troppo al bozzettismo, senza dedicare la giusta
attenzione ai dettagli (i simboli sul bavero delle divise, ad esempio, sono opera
del colorista Jérôme Brizard). Se è pur vero che la realizzazione di questa
saga è una corsa contro il tempo visto che da quanto riportato
nell’introduzione di Brancato 14-18
deve concludersi entro il 2018 con un totale di 10 volumi, è anche vero che Le
Roux ha il supporto di Loïc Chevallier e dello stesso Brizard per gli sfondi.
Non uno dei volumi migliori della
collana ma comunque una lettura niente affatto sgradevole. Adesso che gli
obblighi bellici sono stati assolti non pretendo che Historica presenti già nel prossimo numero la conclusione della Compagnia del Crepuscolo
ma confido almeno nel finale de L’Impero Azteco.
Io il pizzo lo pago fin dall'inizio con l'abbonamento che consiste nell'addebito su carta di credito di 8,99 ogni volta che esce un numero. Fino all'anno scorso le spedizioni erano celeri, arrivava un numero prima che uscisse in edicola il successivo, poi c'è stato un vuoto di alcuni mesi ed ora siamo con un ritardo di 4 mesi: mi è arrivato oggi il n. 43. Ci sono alti e bassi (più alti nelle storie datate e bassi in quelle recenti) ma nel complesso è una bella collana.
RispondiEliminaAssolutamente: la collana in sé è ottima, se non altro per il concetto di proporre anche 4 volumi francesi in un cartonato da 13 euro. Poi le singole serie possono essere più o meno riuscite.
EliminaNon sapevo di questi problemi con l'abbonamento.