Curioso esperimento con cui si è
cercato di forzare i limiti del genere supereroistico per approdare a qualcosa
di diverso e più maturo. L’esperimento non è riuscito del tutto visto che gli
elementi di base sono troppo ingombranti.
Il volume vorrebbe essere un noir in cui Cole Cash/Grifter
(“supereroe” che usa pistoloni ma che di poteri pare non averne) si trova
invischiato nel tentato omicidio di John Lynch, il Nick Fury dell’universo
Wildstorm. Il tutto è una macchinazione del supercriminale Tao che, come si
addice al genere, complica in maniera infernale una trama che alla fin fine è
semplicissima. Ma il bello dei polizieschi è la strada fatta per trovare il
bandolo della matassa, ci mancherebbe. Il fatto che alcuni personaggi abbiano
poteri psionici e possano manipolare le percezioni degli altri aumenta la
confusione e le comparsate di altri supereroi rendono un po’ ridicole alcune
sequenze.
Ed Brubaker mi è sembrato
eccessivamente verboso: è più che lecito, anzi fisiologico, che volendo
scrivere un noir dedichi moltissimo
spazio ai pensieri del protagonista e alla battute pungenti, ma l’equilibrio
tra azione, spiegazioni ed elucubrazioni varie pende troppo verso queste
ultime.
Inoltre questo Point Blank nasce come prequel di un’altra serie Wildstorm, la Sleeper propriamente detta, di cui mi
viene il sospetto che sia stata più che altro un veicolo promozionale.
Wikipedia riporta Point Black come
precedente a Sleeper, come sarebbe
logico aspettarsi, ma nell’elenco dei volumi della Magic Press in appendice i
primi due volumi di Sleeper
risultavano all’epoca già editi.
Notevolissimi per espressività e
ricchezza di dettagli i disegni di Colin Wilson, che invece su La Jeunesse de Blueberry non mi aveva mai
convinto.
Per 7,50 € (anche questo è un
socio del club del -25%) lo metto abbastanza soddisfatto nella collezione
vicino ai volumi di Authority senza
alcuna voglia di approfondire con gli altri volumi.
Grifter aveva poteri psionici - si vedano le miniserie del Team -7 tradotte da Star Comics - che ha progressivamente perso oppure usa solo sotto stress. Non ricordo. Come quei cantanti che danno il meglio live e toccano certe note solo quando il pubblico è fitto ed uno stuzzicadente lanciato dal palco non toccherebbe terra. Tao è un criminale che Alan Moore ha contrapposto ai Cats quando se ne è occupato nella seconda metà degli anni novanta. Ricordo che nel mensile Star Comics dedicato ai Cats, la prima portata erano i Gatti di Moore/Lee/AAVV contro Tao, la seconda lo Stormwatch di Ellis /Raney e la terza , almeno x qualche numero, il Grifter di Steven Grant e Mel Rubi ( che al tempo tentava una sintesi di McFarlane e Jim Lee atterrando dalle parti di Tony Daniel e Greg Capullo, tamarro come il primo e dinamico come il secondo ).
RispondiEliminaNon ho il tuo volume, ma confesso che ero curioso di leggerlo quando è uscito. Ho il primo volume del Grifter post reboot del 2011 con i disegni del legnosissimo Cafu che non aiutano la vicenda di uno stangatore senza il fascino di Redford e Newman che "vede " gli alieni mimetizzati e corre per la sua vita. Meglio il Rubi a la Walter Venturi del tempo di Lost Kidz di Recchioni.
Forse il momento + alto del personaggio è stato il suo spleen nei Gatti di Casey e Phillips quando non riusciva a riprendersi dalla " morte " della sua amante/sensei Zealot ( la Elektra dei Cats ndr ) tanto da cercarla nei bar tra tutte quelle che avevano la chioma platinata fino alla notte in cui, sorpresa, la prima delle Coda non è tornata nella sua vita portando naturalmente tanti guai.
Ora che mi ci fai pensare mi sembra di ricordare un volume con un cross-over tra Grifter e Midnighter dove quest'ultimo canzonava Grifter: "Io non sono come te: Uh, guardatemi, povero me, con poteri psichici!"
Elimina(volume letto per scommessa o sotto tortura: io non leggo quella merda, come ben sai).
Però è innegabile che Grifter fosse solo uno degli ennesimi steroidati pistolettati nei fumetti degli WildC.A.T.S, almeno i quelli che ho letto io che mi faceva leggere un mio amico nelle edizioni Star.
Grifter era quello che Doc Manhattan nel suo blog chiama il bassista carismatico. Nei Cats Jim Lee ( ed aveva fatto lo stesso Silvestri con la sua Cyberforce e prima di loro due, poco prima ma prima , Liefeld con gli Youngblood ) aveva infilato un tizio con gli artigli, una ninja, un leader operativo sul campo, un forzuto etc. Rapace era il tizio che negli anni ottanta scende dalla moto per fare benza e snuda una mascella quadra appoggiando il casco da qualche parte prima di guardare il sole che cala nel crepuscolo ed accendere una Marlboro. Naturalmente Marlboro Mascella Man non aveva poteri psionici, non era uno sniper e non era stato addestrato da una amazzone di una tradizione aliena millenaria. Almeno credo.
RispondiEliminaMascella?! Ma se aveva sempre la maschera addosso :D
EliminaOk, credo di aver capito la metafora.