lunedì 9 gennaio 2017

Il "nuovo" formato di Linus

E così non si è trattato di una modifica delle dimensioni ma solo dell’adozione del cartoncino per la copertina e di un leggero restyling grafico, per renderlo (come ammesso nell’editorialinus) più conforme alla versione originaria della rivista. Questo più la copertina di Zerocalcare e la curiosità di sapere cosa custodisse il cellophan (il calendario dei Peanuts) sono comunque bastati a farmi capitolare e a prenderlo.
I contenuti sono praticamente i soliti già leggiucchiati in biblioteca da anni: una parte scritta molto consistente mentre quella dedicata ai fumetti è sempre limitata a strisce o comunque all’umorismo. E tra le strisce rientrano due retrospettive colorate digitalmente che riprendono glorie passate (e francamente, per quanto ne riconosca la qualità e l’importanza, a me Doonesbury non è mai piaciuto particolarmente). Nel complesso la parte scritta è più interessante di quella a fumetti (ma quanti errori negli a capo del pezzo di Paolo Morando, sembrano messi apposta!), o per meglio dire raggiunge dei picchi più alti nella grande eterogeneità dei contributi. Quindi dubito che ricomincerò a comprare la rivista nonostante i sempre piacevoli Monty e Perle ai Porci, anche perché Ralph König non mi ha mai convinto e il moominesco Richard Short non è nelle mie corde. E le pagine di Maicol&Mirko non spostano l’ago della bilancia più di tanto. Che belli erano Get Fuzzy e Zits
Certo, se Linus cominciasse a serializzare qualche volume francese, anche in dosi omeopatiche, un pensierino lo farei.

PS: forse due balloons di Dilbert e uno di Perle ai Porci sono stati dimenticati, o sono io che non ho colto le battute?
Nella terza vignetta il segnetto sil naso di Topo potrebbe essere il filatterio del balloon originale

14 commenti:

  1. Sì, penso siano errori.
    Visto ieri in edicola e subito mi ha ricordato il VERO vecchio Linus (di cui posseggo un paio di numeri originali anni '70), non è male come scelta.
    Vero, i fumetti ormai sono sempre quelli... gli articoli valgono di più.
    Ci vorrebbe un mix Linus-HeavyMetal-Fumo di China-CortoMaltese :)

    Moz-

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  2. Mah. Non so perché in rete è cominciata a circolare la stessa immagine che hai messo tu all'inizio del post. Pensavo infatti che avessero cambiato il formato rendendolo quadrato, mentre invece se non ho capito male è semplicemente più grande ma tenendo la stessa diagonale.

    Io non lo prendo da parecchio. Tanto mi piacciono le strip quanto trovo invece poco interessanti gli articoli. A me piacerebbe un Linus concentrato sulle strisce americane e sul fumetto più sperimentale senza frontiere (e si, ci starebbe a pennello anche il ritorno del fumetto d'oltralpe). Se voglio leggere di politica, letteratura e società, compro altro.

    Ma la cosa che mi piacerebbe di più è che in Baldini&Castoldi cominciassero a pensare ad una ristampa monografica delle strip più belle: Monty, Dilbert, Perle ai Porci, Get Fuzzy, Cul de sac. Ce ne sarebbero di cose da ristampare. E tutte meravigliose.

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    1. Ahimé, ho trovato solo quella immagine, che rispetto all'originale è tagliata della parte bassa forse per togliere il codice a barre.

      A me non sembra più grande, piuttosto più "smilzo", non so se hanno tolto dei centimetri di larghezza o hanno aumentato un po' l'altezza (o magari è solo un'impressione mia).

      Nel recente passato qualcuno, mi pare non sempre Baldini & Castoldi, aveva provato a fare volumi con le strisce (Zits, The Boondocks, Doonesbury) ma se non hanno avuto seguito temo che non siano stati dei grandi successi.

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    2. Zits mi sembra sia stato uno dei tentativi Panini Comics. Troppo pigro per controllare in rete. Ora che ci penso nel tempo necessario per scrivere che sono troppo pigro per pescare in rete la informazione che avrebbe confermato o confutato la mia dichiarazione, avrei potuto pescare in rete quanto mi avrebbe garantito di essere nella direzione giusta, ma ormai è tardi per cambiare percorso. Non ho il dono della sintesi e forse è la ragione per cui Linus - in qualsiasi formato, anche quando era grande come un quaderno di Crepascolino, ma senza tutte quelle orecchie - ha sempre cassato le mie strisce ripiene di omini stilizzati che parlano e parlano come Ziti alla Pescatora in cui un paio di cuochi di una trattoria parlano e parlano di come variare l'unica ricetta decente della trattoria e catturare un parco clienti che sceglie altri ristoranti quando scende il crepuscolo.

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    3. Ricordavo anch'io Panini Comics, che forse ha fatto anche i volumi di Doonesbury e Boondocks, ma non sono sicuro.

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    4. Sempre senza controllare, perchè sono troppo pigro etc. direi di no. Panini ha editato anche un volumetto dei Mutts.

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    5. Anche Mutts era carino in effetti.

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  3. Nelle strip che hai postato penso manchi proprio qualche balloon, almeno in Dilbert, altrimenti non ne capisco il senso.

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    1. O siamo in due a non averle capite!

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    2. Si. In effetti in quelle di Dilbert mancano le parole, visto che c'è anche il rimando con la linea nera.
      Per Perle ai Porci credo semplicemente che nella terza vignetta, al posto delle stelline vada inserita la parola "idiota". Però non capisco perché nasconderla, se poi compare in chiaro in quella successiva. Mah.

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    3. E' quello che ho pensato anch'io inizialmente, ma secondo me la lineetta sul naso di Topo non è casuale, e quel testo si agganciava all'ultima battuta.

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  4. Premetto che sono abbonato a linus da quando ero giovane e mi arriva sempre dopo la metà del mese, quindi non ho ancora il numero di gennaio. Di questi cambiamenti avevano parlato sulla loro pagina Facebook: è l'impronta del nuovo direttore Pietro Galeotti che comincia a prendere forma dopo alcuni mesi. Il formato è leggermente diminuito rispetto a quello degli ultimi anni ed il calendario diventerà una piacevole ricorrenza ogni anno.
    Doonesbury viene distribuito così, come retrospettiva a colori, dall'agenzia perché l'autore sta producendo solo le domenicali essendo impegnato con la seconda stagione della serie tv tratta dal fumetto.
    Due direttori fa, Stefania Rumor aveva "promesso" che i fumetti pubblicati da Linus non sarebbero stati riproposti in volume (unica eccezione che ho visto di recente da parte di un altro editore è l'uomo in pigiama di Paco Roca).
    Alcune strisce che abbiamo visto e vediamo tutt'ora su Linus uscirono in volume per Franco Cosimo Panini, l'editore di Comix.
    Quello che a me non piace è la preponderanza dei testi: su 120 pagine ne vorrei almeno 80 a fumetti, ma non si può avere tutto.

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  5. Grazie delle precisazioni, Luca (rispondo qua sotto perché il tasto "Rispondi" adesso non funziona). Francamente non capisco la politica del non pubblicare volumi con le strisce, se non quella di accentrare l'attenzione degli acquirenti sulla sola rivista. Ma un volume di Perle ai Porci, per dire, io lo prenderei.
    Proprio oggi, mentre stavo finendo di leggere gli ultimi testi di questo nuovo Linus, pensavo a come questi fossero mediamente più interessanti rispetto alla parte a fumetti. Ma non è per quelli che comprerei la rivista.

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